Capitolo trentatre

13.2K 517 24
                                    

Rose POV

Aprii gli occhi e sbadigliai, prima di iniziare a piangere di nuovo. Ogni volta che mi svegliavo, speravo che fosse solo un brutto sogno e che potevo tornare tra le braccia di Damon, nel suo letto, stretta contro il suo corpo; ma sfortunatamente la verità era un'altra ed io mi trovavo in quella maledetta stanza buia.

Ero lì da qualche giorno. Giorni di tortura, giorni di dolore e giorni di pianto. Ogni tanto quella che ci ha pugnalato alle spalle e che noi consideravamo 'nostra amica' oppure Rick entrano mi danno un pugno o mi tirano uno schiaffo. Fortunatamente, la madre di Rick  pulisce le mie ferite. Non so il motivo per il quale lo faccia, ma so che, se non lo facesse proverei ancora più dolore.

Ero sorpresa di non aver ancora visto il mio patrigno. Pensavo che una volta che mi avrebbe riavuto tra le mani non mi avrebbe lasciata andare fino a che non fossi morta.

Non riuscivo a smettere di pensare a Damon. Mi stava pensando? Mi stava cercando? Sapevo, nel mio cuore, che mi stava cercando. Mi mancava così tanto, se solo avessi potuto dirgli che lo amavo.

Sentii il mio cuore rompersi al pensiero di non poterlo rivederlo mai più.

Un singhiozzo mi sfuggì dalle labbra ed iniziai a piangere. Volevo uscire da lì! Non volevo sposare Rick o non poter vedere più Damon per il resto della mia vita.

Trattenni le lacrime quando vidi la porta aprirsi. La madre di Rick entrò e si incamminò verso di me.

La guardai e vidi che aveva del pane tra le mani. Mi sorrise triste.

"Ciao..." sussurrò. Annuii, ma non le dissi niente.

"So che non è molto, ma vorrei che mangiassi qualcosa," mi disse porgendomi la mano nella quale teneva il pane. Una volta che finì, mi sorrise.

"Mi dispiace."

"Non è colpa tua," sussurrai.

"Se solo potessi fare qualcosa," disse. All'improvviso spalancai gli occhi per l'eccitazione.

"Dì a Damon William dove sono!"

Sgranò gli occhi e si irrigidì. La sua bocca si aprì ed era sul punto di dire qualcosa, quando la porta di spalancò. Rabbrividii per la paura, mentre lei si allontanava da me.

"Mamma! Cosa ti ho detto riguardo a questa stanza? Non ci puoi venire." Sibilò Rick.

"Le avevo portato del cibo," sussurrò.

"Non glielo devi portare, a meno che non te lo dica io!"

"Sta morendo di fame. Non mangia da giorni," disse sottovoce.

Rick si incamminò verso di lei e la schiaffeggiò.

"Stai zitta! Non parlarmi così e vai fuori di qui prima che ti colpisca ancora!" Urlò. Lei annuì e uscì velocemente.

Sentii le lacrime agli occhi. Quanto era malato? Come poteva qualcuno trattare così la propria madre? Non era psicopatico, era proprio un mostro.

Mi guardò e ghignò diabolico. Abbassò la mano ed io chiusi gli occhi, pronta per ricevere lo schiaffo, ma lui mi toccò la guancia e la accarezzò.

"Mia dolce Rose. Se tu mi prometti che starai con me per sempre, ti lascerò uscire da questa stanza e ti farò mangiare qualcosa."

Lo guardai come se avesse tre teste. Nei suoi sogni, forse.

"Nemmeno tra un milione di anni," sputai. Si arrabbiò e mi schiaffeggiò.

Improvvisamente posò le sue labbra sulle mie, le serrai per non permettergli di entrare. Provai ad allontanarlo disgustata, ma non sembrava volersi togliere.

Running Into Mr Billionaire -Traduzione-Where stories live. Discover now