Capitolo quattordici

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Rose POV

Una volta che le nostre labbra si toccarono sentii esplodere delle scintille, non potevo negarlo, mi piaceva. Non potevo neanche negare che provavo qualcosa per lui. Da quando mi ha salvato quella notte, iniziai a provare qualcosa per lui, ma ero troppo spaventata per poterlo accettare.

Avevo paura che questi sentimenti non mi avrebbero portato a nulla di buono, come era stato con Rick, ma devo andare avanti, devo far sì che che i momenti passati assieme a lui rimangano solo una cicatrice inflitta nel mio cuore.

Sollevai la mano e la strinsi attorno al suo collo, non appena rafforzò maggiormente la presa sulla mia vita. Le nostre labbra si muovevano in sincronia, iniziavano lente per poi aumentare la velocità.

Ci allontanammo per riprendere fiato, stavo ansimando e stavo cercando di recuperare il respiro.

Sentii le mie guance arrossarsi al solo pensiero del bacio, guardai Damon e vidi che anche lui mi stava guardando con quei suoi occhioni blu.

Ero felice, ma anche confusa, significa che gli piaccio? Prova qualcosa per me?

"Damon-" iniziai, ma venni interrotta.

"Shh Rose," mi disse mettendomi un dito sulle labbra. "So che sei confusa e ad essere onesto lo sono anch'io, tutto quello che so è che provo qualcosa per te e che non posso più ignorare i miei sentimenti." Mi disse.

I miei occhi si spalancarono e sentii le farfalle nello stomaco, ero così shoccata dalle sue parole da non riuscire a parlare.

Poi mi ricordai che lui era un gran giocatore, perché uno come lui avrebbe dovuto provare qualcosa per una come me? Non ero nulla in confronto alle modelle con cui era solito uscire.

Abbassai la testa e pensai, immaginai che Damon avesse intuito qualcosa dato che gli si formò un cipiglio sulla fronte. Mi prese il mento e mi fece sollevare lo sguardo.

"Cosa c'è che non va fiorellino? Perché sei così turbata?" Mi chiese. Lo guardai negli occhi e presi un respiro profondo, pensavo di poterglielo dire.

"Damon, è solo che tu sei un milionario e sei l'amministratore delegato di una famosa industria, mentre io non sono nulla. Inoltre, di solito esci con le modelle, ed io non posso essere minimamente confrontata a loro," gli risposi.

"Rose! Non dirlo mai più, tu sei molto più bella. E gli appuntamenti con quelle modelle non sono durati più di due giorni, non ho mai provato nulla per quelle ragazze. Sento qualcosa di diverso quando sono con te e voglio conoscerti meglio, passare del tempo con te." Mi disse.

Lo guardai negli occhi, e non vi lessi nulla se non verità ed ammirazione. Sentii un sorriso formarsi sulle mie labbra ed arrossii.

"Sì, piacerebbe anche a me," confermai. Il suo sorriso si fece più grande e mi prese la mano.

Camminammo verso la sala e ci sedemmo sul divano.

"Che ne dici di fare il gioco delle 20 domande," gli dissi.

"Sì, va bene. Inizio io. Qual'è il tuo colore preferito?" Gli chiesi.

"Il blu ed il tuo?" Mi domandò.

"Il nero. E il tuo cibo preferito?"

"Pizza."

"Anche il mio," gli dissi, sorridendogli.

Dopo qualche domanda Damon mi fece quella che stavo cercando di evitare.

"Con quanti ragazzi sei uscita?" Mi chiese con un'emozione negli occhi che non riuscii ad identificare.

"Solo con uno," sussurrai. Lo guardai e vidi che stava sorridendo.

"È difficile da credere, sei bellissima," ridacchiò.

Arrossii e risi, ero felice che non insistette sull'argomento.

"Non sono bella."

"Mi stai prendendo in giro? Sei molto più che bella, fiorellino." Mi disse.

"Grazie," arrossii mentre mi fece un piccolo sorriso.

"Bene, penso che dovrei andare a dormire, si sta facendo tardi," gli dissi alzandomi.

"Ok, buonanotte fiorellino," mi disse, gli sorrisi prima di raggiungere la mia stanza.

.................................

Mi rigirai nel letto e mi portai le ginocchia al petto, sentii le lacrime che stavo trattenendo scorrere lungo le guance. Non riuscivo a sopportare oltre, come faccio a vivere senza di te, mamma? Affondai la faccia nel cuscino fino a che esaurii completamente le lacrime.

"Mi manchi già mamma, come hai potuto lasciarmi così presto?" Piansi.

La porta della mia camera si aprì e un Rick furioso apparve sulla soglia.

Piansi ancora più forte, stringendo le coperte e spaventandomi per quello che sarebbe successo a breve.

"Come hai potuto rompere con me! Ti ho detto che non ti lascerò mai, sarai mia per sempre!" Mi urlò, incamminandosi verso di me.

Scossi la testa.

"N-no R-Rick, mia mamma è morta ed i-io non voglio che tu abusi ancora di me," piansi.

Si avvicinò e vidi nei suoi occhi qualcosa che mi fece provare ancora più paura.

"Non mi interessa né di tua madre né di nessun altro, ti ho detto che sarai mia per sempre e tu mi lasci?" Scosse la testa. "Non dovevi farlo ed ora ti mostrerò quella che succede quando tu mi disubbidirai." Rise, togliendomi di dosso le coperte.

"No Rick, p-per favore. Ti prometto che non ti disubbidirò mai più," piansi. Ero terrorizzata per quello che avrebbe potuto fare.

Mi prese per le braccia e mi spinse, continuai a gridare ed a piangere ma non aveva intenzione di fermarsi.

Iniziò a baciarmi le labbra, poi scese verso il collo. Mi tolse la maglietta ed i pantaloni, lasciandomi solo in intimo. Provai a spingerlo, ma non si muoveva.

"Per piacere smettila! Rick ti supplico!" Lo implorai.

"Questo è quello che succederà ogni volta che mi disubbidirai," mi disse con un ghigno diabolico sulle labbra.

Mi strappo l'intimo, mentre io continuai a gridare e piangere sperando che tutto quello finisse presto.

......................................
"Rose! Rose, svegliati!" Aprii gli occhi quando sentii la voce di Damon. Feci un respiro profondo che non sapevo di aver trattenuto. Stavo sudando e stavo piangendo.

Mi ricordai subito dell'incubo che avevo avuto, era la notte in cui mi fu strappata la mia innocenza.

"Rose va tutto bene? Era solo un brutto sogno," mi confortò. Iniziai a piangere sul suo petto mentre lui mi strinse la vita.

Iniziò a sussurrarmi parole rilassanti all'orecchio mentre io continuavo a singhiozzare nel suo abbraccio.

Damon mi asciugò le lacrime e mi strinse ancora più vicina a lui.

"Ehi, è tutto apposto, non piangere," sussurrò.

Quella notte avevo avuto parecchi problemi nell'addormentarmi, ma lo feci immediatamente stretta nelle braccia di Damon.

Running Into Mr Billionaire -Traduzione-Where stories live. Discover now