Capitolo trentuno

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Sgranai gli occhi quando provai a muovere le mani, ma esse non lo fecero.

Sussultai silenziosamente quando mi accorsi in che stato ero. Mi trovavo legata ad una sedia, in una stanza buia senza finestre, letto, o qualsiasi altra cosa. Solo una sedia ed una porta.

I ricordi di cosa successe il giorno prima riaffiorarono nella mia mente. Lasciai le lacrime scorrermi sul viso. Mi avevano preso. Rick era riuscito a riavermi e tutto questo solo per colpa sua. Come ha potuto farmi questo? Come ha potuto farlo a Damon? Le credevo, mentre lei ci prendeva solo in giro.

Non potevo credere di averla considerata veramente mia amica.

Provai a muovermi per cercare di liberarmi, ma le corde erano troppo strette.

Piansi.

Non potevo crederci, pensavo che finalmente la mia vita avesse preso una piega giusta, o che Rick ed il mio patrigno mi avessero lasciata sola. Non avrei più rivisto Lexi, Liam o il mio amore.

Amore?

Lacrime salate continuavano a scendere. Lo amavo? L'ho amato sin dal primo momento in cui gli sono andata addosso, ma ora è troppo tardi. Non lo avrei mai più rivisto e non avrei mai potuto confessargli il mio amore. Mi aveva cambiato la vita e non avrei mai potuto ringraziato abbastanza per questo.

Alzai di scatto la testa, quando sentii il rumore di alcuni passi.

La porta di aprì e spalancai gli occhi. Era Alley.

"Oh, la stronzetta si è finalmente svegliata?"

"Come hai potuto?" Sussurrai. Si avvicinò ed iniziò a ridere.

"Perché ci hai fatto questo?" Chiesi, a voce più alta. Ridacchiò.

"Perché me lo stai chiedendo? Comunque, mio fratello non si merita un opportunista come te," sibilò.

"Cosa?"

"Hai sentito quello che ho detto! Ho capito, dal primo momento in cui ti ho vista, che stavi con lui solo per i soldi."

"No, stai sbagliando. Lo amo," le urlai. Appena pronunciai quelle parole, mi tirò uno schiaffo.

"Sei una puttana! Solo perché sei riuscita ad ingannare gli altri, non significa che ci riuscirai anche con me," sbottò.

"Non sto imbrogliando nessuno! Per un dato di fatto, sei tu quella che sta ingannando tutti," le gridai. Diventò rossa e mi guardò arrabbiata. Mi schiaffeggiò ancora.

"Lo sto facendo per una buona ragione, perché tu sia fuori dalla vita di mio fratello. Potresti solo rovinargliela," sibilò, colpendomi in viso.

"Alley, Alley. È così che tratti la mia ragazza?" Disse una voce dalla porta. Sapevo benissimo chi era. Rick entrò nella stanza ed io deglutii.

Non avrei mai più voluto rivedere la sua faccia. Si avvicinò ed io abbassai la testa. Le lacrime iniziarono a scendere sulle mie guance ed un singhiozzo mi sfuggì dalle labbra.

"Se lo meritava," Alley fece spallucce.

"Lasciaci soli," le disse Rick serio. Lei annuì prima di uscire.

"Mia dolce Rose. Mi sei mancata così tanto," sussurrò, prima di afferrarmi per il mento e sollevarmi la testa così che potessi guardarlo negli occhi. Mi rifiutai e volsi lo sguardo da un'altra parte.

Le lacrime continuavano a scendere ed a lui questo non piaceva. Rick odiava tutto quello che facevo e mi puniva, per qualsiasi cosa.

"Guardami negli occhi," mi intimò a voce bassa. Non gli diedi retta e mi guardai in giro.

"Ti ho detto di guardarmi negli occhi," sbottò. Piagnucolai e mi volsi verso di lui. Gli stessi occhi di cui avevo paura un tempo, si trovavano ora difronte ai miei.

"C-cosa vuoi da me?" Balbettai.

"Voglio te, amore mio. Ma questo non significa che non ti punirò per avermi lasciato," mi disse.

Sussultai quando udii la parola 'punire'. Durante le sue punizioni mi trattava come un animale. Anzi, neanche gli animali meritavano di essere trattati nel modo in cui lui faceva con me.

"Per piacere n-no," scossi la testa. Ghignò ed annuì.

"Mi dispiace, ma devo. Devi imparare cosa succederà ogni volta che proverai a scappare," disse, toccandomi la guancia.

Chiusi gli occhi e provai a fermare le lacrime. La sedia su cui ero seduta cadde sul pavimento ed io sbattei la faccia sul pavimento. Piansi dal dolore.

Provai ad alzarmi, mente lui mi colpiva con calci e pugni, fino a che non fui avvolta dall'oscurità.

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Alzai la testa di scatto ed aprii gli occhi quando sentii dolore. Feci un respiro profondo.

Ero ancora legata, ma la sedia non era più sul pavimento. La porta si aprì ed il mio cuore palpitò. Mi avrebbe picchiata ancora? Scossi la testa e piansi, ma smisi quando vidi una donna. Entrò e chiuse la porta.

Si voltò verso di me e sul suo viso potei comprendere la solidarietà e la compassione. Aveva un volto familiare che però non riuscivo ad identificare. Nella mano stava portando una borsa e mi si avvicinò.

Mi agitai sulla sedia. Cosa mi avrebbe fatto? Avevo intuito che non fosse malvagia, ma tenni comunque la guardia alta.

"È tutto apposto dolcezza, non voglio farti del male", mi disse dolcemente. Mi rilassai e la guardai.

"Chi sei?" Le domandai. Mi chiesi cosa ci faceva una persona come lei in un posto come questo.

"Ugh... sono la madre di Rick," sussurrò. Sgranai gli occhi.

"Ti giuro, non voglio farti del male. Non sei l'unica prigioniera, posso anche essere sua mamma, ma sono rinchiusa qui anch'io," mi disse. Deglutii ed annuii.

Mi sorrise e prese delle medicine.

"Lasciami curare le tue ferite prima che peggiorino," disse. Dopo ciò, sentii la faccia dolermi, ma non ero sorpresa.

Annuì mentre lei prese delle bende e del disinfettante. Lentamente ed attentamente mi pulì le ferite, mentre io ad ogni contatto con esse gemevo per il dolore.

Quando finì di pulirmi, prese delle garze e mi bendò.

"Perché mi stai aiutando?" Le chiesi. Mi guardò e mi fece un piccolo sorriso.

"Perché non ti meriti tutto questo, so cosa vuol dire essere stati violentati e poi essere costretti ad abbandonare le persone che si amano," mi rispose, con gli occhi lucidi.

Avevo il presentimento che le erano capitate le stesse cose che erano successe anche a me, anzi forse peggiori.

Annuii mentre lei si allontanava.

"Devo andarmene prima di rischiare di finire in guai seri," mi disse. Annuii e lei lasciò la stanza.

Prima che se andasse definitivamente la sentii sussurrare qualcosa sottovoce, c'era silenzio perciò riuscii a capire cosa stava dicendo.

"Povera piccola."
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Running Into Mr Billionaire -Traduzione-Where stories live. Discover now