CAPITOLO 11

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La mensa è piuttosto grande, ma nulla in confronto alla biblioteca o all'entrata. Quando entriamo Hannah scruta tutti i tavoli, poi alza il braccio e saluta due ragazzi in lontananza; sono seduti insieme e stanno ridendo. 

Uno lo riconosco subito, è il suo ragazzo Matt. Quando la vede, si illumina. E' carino, ma è troppo palestrato, proprio non è il mio tipo. Ci avviciniamo al loro tavolo e Matt si presenta, poi mi volto verso l'altro ragazzo e i nostri sguardi si incrociano. E' molto carino, cavolo!

<<Ciao, tesoro! Tu devi essere Federica, la ragazza nuova! Devi assolutamente raccontarmi tutto dell'Italia e della moda di lì. Io A-DO-RO Donatella Versace, è il mio idolo!>> dice mentre mi saluta con due baci sulle guance.

Sto per rispondere quando il suo cellulare squilla.

<<Scusami, cara.>> poi si rivolge ad Hannah <<E' Antony! Siamo usciti ieri sera e ci siamo baciati! E' coosì dolce.>> dice, poi risponde al telefono e si allontana.

Messaggio ricevuto. Clay non si interesserebbe a me in qualunque caso. Annotato.

<<Non è un amore, Clay?>> mi chiede Hannah.

<<Si, sembra molto...simpatico!>> dico sorridente.

Hannah poi si gira verso il suo ragazzo e cominciano a baciarsi e a chiedersi della propria giornata, e io resto lì come un'idiota. Per fortuna vedo Martin dietro al bancone e, scusandomi, mi alzo.

<<Martin! Ho ricevuto il tuo biglietto ma preferivo non disturbarti mentre cucinavi. Allora...Come funziona la mensa? Sai, in Italia non pranziamo a scuola.>> dico, e lui sembra sorpreso.

<<Ah no? Beh, è molto semplice. Deve semplicemente prendere un vassoio, uno di quei pacchetti con le posate di plastica e poi venire da me. Io le dirò il "menu" del giorno e le potrà decidere cosa mangiare>> dice con il suo sorriso da nonno.

<<D'accordo, allora torno subito.>> dico, e vado verso i vassoi.

Ne prendo uno e mi metto in fila per le posate. Di fianco a me si posiziona una ragazza bionda che indossa il vestito più corto che abbia mai visto.

Ma non esiste un "dress code" qua? Cavolo, è praticamente nuda.

<<Dio, ma dove li hai presi questi vestiti? Sembri un senzatetto.>> dice acida. Ci metto qualche secondo ad analizzare le sue parole. 

<<Come, scusa?>> dico, cercando di mantenere la calma: non sono mai stata una persona cattiva, preferisco far finta di niente.

Lei alza la voce, probabilmente per farsi sentire da tutti quanti. <<Ti ho chiesto dove cavolo hai preso i tuoi vestiti, perché sembri una barbona!>> e poi scoppia nella risata più acuta che abbia mai sentito. Due ragazze dietro di lei la imitano. Sento gli occhi di tutti puntati su di me; si aspettano una reazione. Io, risoluta, metto in atto ciò che ho imparato in anni e anni di bullismo alle medie. O fai finta di niente, o le annienti. 

<<Oh, ti piacciono? Li ho presi a Milano, fanno parte della nuova collezione di Armani "Fatti I Cazzi Tuoi"!>> e, con un sorrisetto, prendo le posate e me ne vado.

Lei rimane impassibile e si volta a parlare con le sue amichette. Qualcuno in mensa comincia a sogghignare piano, per non farsi sentire.

Vado davanti a Martin, che mi dice :<<Beh, ha conosciuto Jessica e le sue amiche, vedo. Non si deve preoccupare, trattano male tutti, persino me!>> dice ridendo.

<<Beh, ci sono abituata. Comunque, cosa c'è di buono oggi, Martin?>> chiedo, affamata e speranzosa.

<<Beh, dunque. Abbiamo pasta al ragù oppure spaghetti alle vongole, e di secondo bistecca oppure insalata, sta a lei decidere!>> sogghigna.

<<Bene! Prenderò la pasta al ragù e l'insalata, grazie mille!>> dico educatamente. Spaghetti alle vongole in un liceo? Ok, è un'accademia privata e prestigiosa, però cavolo io sono abituata alle merendine delle macchinette scadute nel 2012.

Martin mi prepara un piatto con tutto ciò che ho richiesto e poi, guardandosi intorno, posiziona un muffin al cioccolato nel mio vassoio. Mi fa l'occhiolino e capisco che non è una cosa permessa. Sussurro un "grazie" e vado verso il mio tavolo.

Dimmi che non finirà// Shawn Mendes IN REVISIONEWhere stories live. Discover now