CAPITOLO 2

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Una voce imponente mi sveglia.

Credo sia il pilota, perché parla in inglese. <<Buongiorno miei cari passeggeri! Sono il vostro comandante e vi annuncio che inizieremo la discesa verso Toronto tra cinque minuti! Nella mia splendida cittadina sono le dieci e quarantacinque del mattino; spero che l'amerete quanto me. Vi prego di tirare su i sedili e allacciare le cinture, arriveremo tra poco!>>.

Un sordo BEEP chiude la comunicazione. Riordino le mie cose e riempio la borsa prima di allacciare la cintura: odio gli atterraggi.

Appena tocchiamo terra la gente inizia ad applaudire e io cerco di alzarmi il più velocemente possibile così da uscire per prima ma, sfortunatamente, tutto l'aereo deve aver avuto la mia stessa idea. La folla è talmente ammassata davanti all'uscita che a malapena riesco a vedere le hostess. Va bene, mi siederò e aspetterò che siano usciti tutti, nessuna fretta.

Quando non c'è più nessuno in coda per uscire mi alzo, saluto e ringrazio educatamente le assistenti di volo ed esco. Il corridoio di uscita è talmente stretto che mi fa venire la claustrofobia. Esco dal gate e resto letteralmente a bocca aperta: questo aeroporto è gigantesco! Ci sono almeno 10 caffetterie piene di gente, ma la voglia di cappuccino è troppa e posso sopportare un po' di fila; e poi il tipo della nuova scuola dovrebbe arrivare tra mezz'ora, quindi ho tutto il tempo. 

Quando arriva il mio turno, una ragazza con i capelli castani lunghi mi guarda, sembra seccata. <<Il volo di Shawn arriverà tra quindici minuti, segui quella massa di ochette e troverai il suo gate. Il prossimo!?>>. Eh? Ma chi diavolo è Shawn e perché dovrei cercare il suo gate? <<Ehm, ciao. Veramente volevo soltanto un cappuccino e una brioche al cioccolato, non ho idea di chi o cosa tu stia parlando...>> dico, un po' sorpresa. <<Ah, davvero?>> ride <<Scusa è che...è tutta la mattina che centinaia di ragazzina urlanti mi chiedono quando arrivi il volo di Shawn Mendes che ormai non domando nemmeno più cosa desiderino...Ti preparo subito il cappuccino!>> e vola verso la moderna caffettiera.

Prendo la brioche al cioccolato più grande che riesco a trovare; non ho toccato cibo sull'aereo. Mi guardo intorno, giudicando la caffetteria da me scelta tra le dieci qui presenti. I tavoli sono piccoli e di legno, e le sedie sono nere ed eleganti. Al centro di ogni tavolo c'è un piccolo vaso con due rose rosse e un portatovagliolo. La ragazza del bar mi dice di accomodarmi e dopo qualche minuto mi porta il cappuccino. <<Scusami ancora per prima, io sono Hannah.>> mi dice con un sorriso. <<Non ti preoccupare, posso immaginare quanto siano estenuanti le "fan", una volta sono stata a un concerto di Ed Sheeran e sembravano impazzite. Io sono Federica, comunque>>. Lei mi guarda e dice: <<Fe...? Scusami, ma un nome più semplice, no?>>. Scoppiamo a ridere e io le faccio lo spelling del mio nome così che possa riprovare. <<Oh, Federica! Okay, ho capito. Sei italiana, quindi? Che figata!!>> dice, ridendo. <<Sai che roba!>> le rispondo.

<<Scusami, ora devo proprio tornare al banco altrimenti il mio capo mi ammazza; è stato bello conoscerti, Federica!>> dice prima di volare letteralmente verso il grosso bancone. 

<<Anche per me!>> urlo mentre si allontana.

Sto per addentare la brioche quando il mio telefono squilla. È mia madre. Tempismo perfetto, mamma, grazie!

SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutti! 

Spero con tutto il cuore che la mia storia vi stia piacendo. Fatemelo sapere VOTANDO e COMMENTANDO! 

Baci, Fede <3

Dimmi che non finirà// Shawn Mendes IN REVISIONEWhere stories live. Discover now