CAPITOLO 9

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Non ricordo più dove si trovi la mia stanza, quindi giro a vuoto. Dopo qualche minuti ritrovo lo scalone principale, per fortuna. 

Arrivo di fronte alla stanza 78, quindi la mia deve essere quella successiva! Faccio per aprire, ma la mia chiave non fa scattare la porta. <<Andiamo, stupido affare!>> cerco di forzarla.

<<Ehi! Ehi, tu! Che cosa diavolo stai facendo?!>> sento arrivare un ragazzo. Alzo lo sguardo confusa e me lo trovo davanti...Il ragazzo dell'aeroporto. Sembra sorpreso di vedermi, perché sussulta.

<<Io...Io ehm...Sto cercando di entrare nella mia stanza..>> dico, rossa in volto. Ma perché devo arrossire ogni volta che incontro un altro essere umano più o meno della mia stessa età? 

<<La tua stanza? Questa è la MIA stanza!>> dice irritato e alzando la voce. Questo suo tono inizia a far irritare anche me.

<<No, è la 79D. E' la mia!>> rispondo, alzandola anche io. Ma come si permette di trattarmi in questo modo?!

<<Non vorrei rovinare la tua convinzione ma questa è la 79C, la tua stanza è al piano di sopra, genio.>> Mi guarda come se fossi stupida. Capisco di avere torto, e mi sento sprofondare. 

<<Ah, scusa. Sono nuova e non mi so ancora orientare..>> dico, quasi in un sussurro. 

<<Si, ok. Oh, scusa. Mi sono comportato male...ti lascio un autografo, dai.>> dice, sorridendo e allungando le mani come se dovessi dargli qualcosa.

<<Come, scusa?>> chiedo, stranita. <<Un autografo, come ti chiami? Così scrivo la dedica!>> mi risponde, facendo di nuovo quella stessa espressione di prima. Ma qualcuno glielo ha mai tirato uno schiaffo su quel bel...su quella stupida faccia?

<<Io non voglio nessun autografo! Nemmeno so chi sei!>> ora sono io quella irritata. Ma chi si crede di essere? Brad Pitt?

<<Non sai chi sono? Davvero?>> sembra sorpreso, proprio come la ragazza contro cui sono andata a sbattere prima. Ma che hanno tutti qua dentro? 

<<Perché, dovrei?>> chiedo, molto confusa.

<<Beh si...cioè...N-No! No, scusami...ehm...come hai detto che ti chiami?>> mi chiede.

<<Non te l'ho detto. Sono Federica, comunque>> Lui allunga una mano, come per stringere la mia. <<Io sono Shawn, Shawn Mendes>> e poi mi guarda, in attesa di una qualche reazione. Prendo la sua mano e la stringo. <<Beh, ci si vede, Shawn!>> e mi allontano. <<Ciao!>> lo sento dire, prima di aprire la sua porta ed entrare nella SUA stanza. 

Dimmi che non finirà// Shawn Mendes IN REVISIONEWhere stories live. Discover now