43. UN'INFONDATA FANTASTICHERIA - 2

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Edmund cercò di fingersi irritato per l'esito dell'orale, e ci riuscì con facilità. «Grazie, eh».

«Figurati, sempre lieta di far qualcosa che possa risultarti gradita» rispose Diana.

Edmund finse di non accorgersi del suo tono ironico: «No, dicevo: grazie, per aver fatto sfoggio delle tue inesorabili conoscenze da secchiona».

«Era esattamente quello che intendevo dire» rispose Diana, alzando le spalle.

«Certo, che lo era. E sicuramente ieri sera avrai studiato l'intero libro di IV, solo per farmi una cosa gradita, vero?».

Per una volta, Diana sembrò troppo offesa per rispondere a tono.
Edmund non si concesse tempo per riflettere su quanto gli risultasse facile farsi odiare da lei. Così, continuò: «A che pagina del libro di IV era, quella stupida rivista?».

«Non è colpa mia, se sono più intelligente di te» disse lei, senza rispondere alla sua domanda retorica e senza guardarlo.

«L'intelligenza è un'altra cosa. Io non definirei intelligente una persona che, all'età di 19 anni, passa una settimana chiusa in casa a studiare il libro di IV per un'interrogazione di V!».

«No, certo! Chissà, qual è la tua idea di intelligenza! A vederti, mi riesce difficile credere che tu ne abbia una!».

Edmund finse di non sentirla. Diana non voleva proprio aiutarlo: non faceva che riportare il discorso al punto di partenza.

«Lo Spettatore è la tua rivista preferita, è così? La leggi tutte le sere prima di addormentarti?» disse, fingendo noncuranza.

Ma lei rispose: «No, ci avevi azzeccato alla prima: ho passato una settimana chiusa in casa a studiare a memoria l'intero libro di IV e, se vuoi proprio saperlo, anche quello di III».

«Ah, ora si spiega! Allora non hai alcun interesse particolare, per quella rivista?».

«No! Perché dovrei?» rispose lei in fretta. Troppo in fretta.

Edmund non riusciva a cancellare la sensazione che, se mai Diana fosse davvero stata Lo Spettatore, si sarebbe comportata nello stesso identico modo. Continuò: «E, quindi, sai tutte quelle cose solo per aver studiato due libri in una settimana, eh?».

«Sì, é esattamente quello che ho detto».

«Non so proprio dove trovi il tempo e la voglia, allora. Ma so un cosa, e cioè che sei completamente pazza».

«Grazie del complimento. Comunque, per tua informazione, i geni imparano in fretta. E, se anche avessi avuto bisogno di un intero mese per umiliarti in un'interrogazione, ci avrei impiegato un intero mese!».

Edmund non riuscì a ribattere.
Lui stava solo fingendo con lei, ma lei non stava affatto fingendo con lui.
Almeno, aveva ottenuto quello che voleva e ora non gli rimaneva che trovare una conferma alla sua ipotesi.

Per scoprire se Diana era Lo Spettatore, Edmund poteva agire solamente di persona. Dal Corrotto, Lo Spettatore si aspettava attacchi mirati alla propria identità nascosta, per via della scommessa. Il Corrotto doveva fingere di essersene dimenticato, per non insospettirla.
Edmund sorrise al pensiero della scommessa: se davvero Diana era Lo Spettatore, sarebbe stato un buffo scherzo del destino...

Da Edmund Lloyd, invece, Diana non si aspettava nulla: non le avrebbe mai attraversato la mente, che Edmund potesse far parte di Dragonfly.
Sotto il nome di Edmund Lloyd, non aveva nulla da temere.

Così decise che avrebbe agito solamente di persona, anche se per lui sarebbe stato molto più complicato.

Però, doveva prima elaborare un piano perfetto, se non voleva sprecare quell'occasione.

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