Fine

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Non sono ancora sveglia del tutto. Sento una superficie morbida sotto di me e penso che Paolo forse mi ha portata sul letto, e sento la sua voce distante, parlare a singhiozzi. Sembra che stia piangendo, ma lui non lo fa mai (come me del resto). Mi sforzo e cerco di capire cosa dice.
"... io ho fatto di tutto per te, lo capisci Clelia? Ho rinunciato ad avere una vita normale, a fare quelle cose che fanno i ragazzi della mia età. Parliamoci chiaro, nonostante i miei ventun'anni, sono ancora un ragazzino come te. Ho sempre cercato di darti il meglio, ma so che il meglio che posso darti io non è lo stesso che potrebbero offrirti una madre o un padre. Lo so, lo so perfettamente, ma ho sempre cercato di non farti pesare la loro assenza nonostante a me pesasse in primis. Mi manca mia madre come mi manca mio padre, nostro padre. Lo so che lui è... ancora vivo... ma forse preferirei che fosse morto piuttosto che avere un vegetale in camera da letto..."
Le parole si confondono nuovamente e non arrivano chiare alle mie orecchie, non riesco a capire ciò che dice per diverso tempo. Da quanto sto in questo limbo?
"Clelia..." le sue labbra si posano sulla mia fronte, scaldandomi il cuore. "Ti ricordi quando io e te eravamo re?"
Sorrido. O meglio, vorrei farlo; mi ricordo quando io e lui eravamo re. Me lo ricordo perfettamente.
Avevamo entrambi sei anni, una vita davanti, appena cominciate le elementari... e per un po', prima che lui diventasse antipatico con me, giocavamo insieme. Governavamo un regno: il giardino della nostra scuola. Mi ricordo inoltre che entrambi eravamo re in seguito ad un piccolo battibecco: lui diceva che io dovevo essere la sua principessa, ma a me non interessava indossare vestiti con i merletti e prendere il tè, volevo una corona da indossare sempre, controllare il mio territorio affinché i nemici non vi entrassero e, nel caso in cui lo facessero, volevo combattere.
"Eri tosta già da bambina..." ride fra le lacrime, apro gli occhi al suono della sua risata. Sono nella nostra stanza, lo guardo e gli sorrido flebilmente.
Mi stringe la mano. "Saremo re di nuovo, un giorno, te lo prometto."










{Vi starete chiedendo: ma è finita davvero, in questo modo? Ma Natale e Luca? Ma Giorgio si riprenderà? Paolo riuscirà a mantenere la sua promessa?
Sì, è finita davvero. E mi piange il cuore a lasciare questi personaggi, sono stati importantissimi per me, ho scritto le due storie in due momenti diversi della mia vita e la differenza si vede. O almeno io la percepisco. È finita così com'è cominciata: con due bambini che giocano nel cortile della scuola.
Natale e Luca? In Svizzera, ignari di ogni cosa. Perché Clelia e Paolo non li hanno mai contattati? Volevano farcela con le loro forze, non volevano correre ai ripari, volevano combattere come quando erano re. Torneranno? Sì, torneranno. Tutti tornano a Roma, prima o poi, e ci rimarranno malissimo nel sapere che Alice è morta per quest'orribile malattia che è l'AIDS e che loro non sapevano niente, così come non sopporteranno che il loro grande amico Giorgio, il più strano del loro eccentrico trio, quello che però bene o male aveva sempre un sorriso sulla faccia, è depresso e neanche si alza dal letto. Le proveranno tutte per strappargli quelle coperte - che sembra essersi cucito sulla pelle - di dosso. Passeranno ore ed ore dentro quella stanza a ricordare i vecchi tempi, a cercare di farlo ridere, di farlo mangiare. Ci proveranno e ci proveranno, e col passare del tempo forse Giorgio farà qualche passetto in avanti. Si riprenderà? Mai del tutto, così come non si riprenderanno i figli per la morte della madre e per la sua assenza. Gli farà strano, inizialmente, sentirlo parlare con quella voce roca e vederlo a tavola con loro come se niente fosse accaduto, come se loro non avessero vissuto per anni da soli con un'automa dentro casa. Ma Nat e Luca resteranno, per sempre, troppo abituati nel vedere Giorgio sotto le coperte e Clelia in cucina a fumare, con Paolo a dirle di smetterla mentre fa i piatti.
Paolo riuscirà a mantenere la sua promessa? Chissà. Spero di sì, spero che lui e Clelia trovino il loro equilibrio, il loro posto nel mondo anche se sarà difficile siccome hanno saltato molte tappe essenziali per la formazione di un individuo. Spero ci sia un lieto fine. Ma per il momento non sono in grado di scriverlo, quindi accontentatevi di questo epilogo.}

Eravamo ReWhere stories live. Discover now