Capitolo ventiquattro

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Pov's Izzy
Clary è così cambiata in quest'ultimo periodo: è diventata più coraggiosa e sicura di sé e mi piace questa sua nuova personalità.
Appena finiamo di parlare, i ragazzi entrano con un po' di legna. Simon si siede accanto a me e Jace vicino a Clary.
"Allora, cosa abbiamo da mangiare e da bere?" Chiede Jace.
Prendo il mio zaino, che è restato con me anche dopo che sono finita nella cella. Lo apro e tiro fuori ciò che mi è rimasto: mezza bottiglietta d'acqua e una ancora piena, di quelle da mezzo litro, due panini ancora confezionati, degli snack e dei biscotti. Anche Jace e Clary aprono i loro zaini e prendono ciò che hanno: una bottiglietta d'acqua da mezzo litro a testa, due panini e degli snack. Simon è l'unico senza nulla da mangiare o da bere.
"Ci basteranno per due pasti, se dividiamo per bene ciò che ci rimane. Domani dobbiamo trovare un paese o un piccolo centro per fare rifornimento." Dice alla fine Clary.
Il buio arriva in fretta e anche il freddo. Accendiamo un piccolo falò per scaldarci e fare un po' di luce. Mangiamo un panino a testa e ne do uno a Simon.
Dopo esserci saziati, Jace e Clary escono a fare una passeggiata "per controllare che non ci sia nessuno", ma me li immagino già a sbaciucchiarsi in qualche luogo appartato. Non me la sono bevuta, però posso stare per un po' da sola con Simon e non mi dispiace affatto.
"Come stai?" Mi chiede, circondandomi con un braccio le spalle.
"Bene, sono contenta di aver ritrovato Clary, o meglio che mi abbia trovato." Rido, ma subito la risata mi si spegne sulle labbra.
"Cosa c'è che non va?" Mi chiede. Io lo guardo un attimo prima di rispondere, è troppo tenero con la sua espressione preoccupata.
"Non lo so, è che mi manca la vita di prima. Era tutto così perfetto e ora guardaci! Siamo chissà dove in qualche parte del mondo."
"Andrà tutto bene, okay?" Mi risponde lui con voce bassa piena d'amore e di conforto. "Ci sono io con te e hai anche Clary. Inoltre, è grazie a tutto ciò che ci siamo trovati, altrimenti io sarei ancora chiuso là dentro."
"Sono contenta che tu sia qui." Gli rispondo e lui mi stringe ancora più forte a sé.
"Andrà tutto bene." Mi ripete. Io alzo il viso e lo guardo negli occhi. Lui ricambia e con la mano libera, mi accarezza la guancia e delicatamente avvicina il mio viso al suo, fino a quando le nostre labbra si incontrano e io mi perdo nelle sue. Mi perdo nel suo amore, nella sua tenerezza, nella sua voglia di vivere, di recuperare il tempo perso, di diventare una persona diversa.
Se all'inizio il bacio era delicato, ora è pieno di desiderio. Io lo amo e per un attimo mi meraviglio del mio pensiero. Non ho mai pensato a queste parole come qualcosa di concreto. Non ho mai avuto delle relazioni, solo cotte che tenevo per me perché non ricambiate.
"Ti amo!" Gli sussurro quando esco dal mio stupore temporaneo.
"Ti amo anch'io." Mi ripete lui, per poi stringermi ancora di più a sé. Una mano sul mio fianco, che ogni volta che la fa scorrere sulla mia schiena vengo percorsa da brividi, e l'altra ancora sul mio viso. Mi sto sciogliendo sotto di lui, come un budino.
Un colpo di tosse dietro di noi. Ci allontaniamo e già mi manca il suo calore. Sono Clary e Jace e il calore mi invade la guance.
"C'è un problema." Dice subito Clary. "Un grosso problema."

Pov's Clary
Quando io e Jace siamo tornati indietro e ho visto Simon e Izzy baciarsi, a dir la verità, ero un po' imbarazzata e non volevo rovinare il loro momento, ma c'era davvero un problema.
"Di cosa si tratta?" Chiede Simon con voce un po' roca, spezzando il momentaneo silenzio di imbarazzo.
Mi siedo di fronte a loro e Jace si posiziona accanto a me.
"Eravamo seduti a guardare le stelle, quando ho percepito un movimento tra gli alberi non molto distante da noi e anche Jace l'ha sentito. Ci siamo girati, ma non abbiamo visto nessuno. Abbiamo aspettato un attimo e poi abbiamo di nuovo percepito un fruscio, però questa volta ho visto qualcuno."
"Qualcuno?" Chiede la mia Parabatai un po' perplessa.
"Si, esatto. Non sono riuscita a scorgere i loro visi, ma ho visto due sagome muoversi tra le ombre. Così siamo subito venuti qui per vedere se stavate bene."
"Abbiamo fatto attenzione e speriamo che non ci abbiamo seguito." Interviene Jace. "Ma dobbiamo fare la guardia, non possiamo essere sicuri."
"Sí, va bene." Dice Simon, poi sentiamo uno scricchiolio provenire da fuori e tutti spostiamo lo sguardo verso l'esterno. Sulla ghiaia la sagoma di due persone.
"Merda" sussurra fra sé Jace ed esce, seguito da me e poi da Izzy e Simon, quest'ultimo con una torcia.
Appena usciamo davanti a noi si materealizzano due persone. Simon punta la torcia su di loro. Sono un uomo e una donna di mezza età. La donna è snella e abbastanza alta, i capelli rossi, sul ramato, e gli occhi scuri. L'uomo ha i capelli corti e biondi, che sembrano quasi bianchi, e gli occhi verdi.
"Che volete?" Domanda Jace in tono brusco.
"Stavamo cercando lei." Dice la donna indicandomi. "Sei tu Clarissa, vero?"
"Sí, che cosa volete da me?" Mentre lo dico gli occhi della donna si illuminano di speranza e diventano lucidi.
"Quanto sei cresciuta!" Dice poi e delle lacrime le rigano le guance.
Non capisco: chi sono queste persone?
"Chi siete?" Chiedo, dando voce ai miei pensieri.
"Siamo i tuoi genitori, Clarissa." Dice l'uomo, stringendo a sé la donna che ormai sta piangendo. "I tuoi veri genitori."

La chiave di un futuro passatoWhere stories live. Discover now