Capitolo venti

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Pov's Clary
Io e Jace ci inoltriamo per un lungo corridoio. Continuo a stringere la sua mano, ho un po' di paura, ma tutto ciò mi fa pensare alle straordinarie storie che ho letto. E se anch'io potessi appartenere a una storia? Cambiare il mondo o salvarlo? Magari, anch'io potrei lasciare un segno.
Il mio nome risuona per il corridoio. Proviene dall'entrata e riconosco subito la voce. È Izzy. Mi blocco, inizialmente eccitata all'idea che lei sia qui, poi non più. Come ha fatto ad entrare? Devo andare da lei. Subito. Mi giro indietro e inizio a incamminarmi.
"Clary aspetta!" Cerca di dirmi Jace, ma solo quando mi giro per capire perché mi ha chiamato in quel modo, mi sbilancio su un burrone che è comparso all'improvviso. Urlo presa dalla paura e dal fatto che sto precipitando, ma una mano sbuca sopra di me e mi afferra.
"Tieni duro." Mi dice Jace. Adesso sento di nuovo risuonare il mio nome, ma la voce di Izzy a un che di preoccupato. Jace intanto mi tira su e poi mi prende tra le braccia.
"Stai bene?" Mi chiede stringendomi più forte. Io annuisco ancora terrorizzata.
"Non farlo mai più! Devi stare più attenta!" mi sussurra dolcemente nell'orecchio. Poi con un tono più allarmato aggiunge. "Siamo intrappolati."
Mi sfilo dolcemente dalle sue braccia con un po' di riluttanza e mi guardo attorno. Davanti e dietro di me ci sono due strapiombi.
"Cosa facciamo?" Chiedo, girandomi verso di lui.
"Non lo so." Mi dice un po' afflitto.
Guardati attorno Clary, mi dice una voce, cosa sono quelle sporgenze?
Sposto lo sguardo lungo le pareti un po' perplessa. Poi le vedo: due impercettibili sporgenze ai lati dei muri. Mi avvicino a una di esse e appena appoggio la mano, percepisco un rilievo sotto il palmo. Tolgo la polvere e compare un piccolo disegno: due cerchi concentrici uno dentro l'altro. Jace mi si avvicina e osserva un po' perplesso ciò che ho appena trovato.
"A cosa ci serve? Non sappiamo cosa indichi questo simbolo!" Io non rispondo, perché anch'io non so come questo possa tirarci fuori. Poi mi viene un'idea.
"Dammi la tua pietra magica." Dico.
Senza obbiettare me la passa e io la posiziono nel centro del cerchio interno. La pietra entra perfettamente, intorno ad essa compare una luce accecante e inizio a sentire un rumore di ingranaggi che si muovono. Guardo nel dirupo che ci divide dal percorso che conduce alla fine. Subito non succede niente, poi delle travi di metallo iniziano a spuntare dal pavimento e andare verso l'altro lato, dove poi si bloccano e rimangono immobili, perfettamente stabili. Jace mi prende la mano e insieme attraversiamo il dirupo che fino a poco fa non avremmo creduto di superare così facilmente.

La chiave di un futuro passatoWhere stories live. Discover now