Capitolo diciotto

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Dopo circa un'ora arriviamo all'Empire State Building. Lo gnomo è ancora seduto là, sulla sua solita sedia, sembra un po' annoiato. Alza la testa e i suoi occhi si illuminano.
"Ormai avevo perso le speranze su di voi, ragazzi." Ci dice alzandosi mentre ci avviciniamo.
"Beh, ti sei sbagliato." Gli dico e gli porgo il libro.
"Bene, potete andare. Buona fortuna." Ci dice e si rimette comodo a leggere il nuovo libro con entusiasmo.
Prendo la chiave per aprire la porta, sembra non essere stata aperta da parecchio tempo, ma con un po' di sforzo riusciamo ad aprirla ed entriamo. È un corridoio buio e angusto, non mi piace per niente. Mi guardo un po' intorno per capire dove siamo, ma non vedo nulla, fino a quando noto una luce lampeggiare nel buio.
"Benvenuti, giovani coraggiosi."
Dice una voce e davanti a noi. Poco più distante compare una figura tremolante: appare prima la sagoma, poi l'abito di seta e infine il viso e i lunghi capelli bruni: è una donna o meglio uno spirito. Indietreggio andando a scontrarmi contro il petto di Jace che mi stringe a lui.
"Dovrete superare molte prove difficili e se arriverete alla fine sani e salvi avrete una ricompensa. Ora andate, ci rivedremo." E con un gesto scompare, lasciandoci soli. D'istinto prendo la mano di Jace e insieme ci inoltriamo nel corridoio ad affrontare la prima prova.

Pov's Izzy
Sono dietro ad un cespuglio, non è il nascondiglio migliore del mondo visto che mi sta scompigliando tutti i capelli, ma è l'unico modo per essere più vicino a loro. Stanno parlando con... con un nanetto? Mi strofino gli occhi per capire se è solo un'allucinazione o è reale ciò che vedo, ma loro stanno davvero parlando con un... ma cos'è, uno gnomo? Sono sbalordita. Non riesco a comprendere cosa si stanno dicendo, ma noto che Clary gli porge un libro e lui li lascia passare.
Subito dopo mi dirigo verso la porta da dove sono entrati, lo gnomo mi guarda e mi chiede:
"Cosa desidera?"
"Vorrei entrare." dico.
"Non credo di poterla lasciar passare."
"Beh nanerottolo, io entrerò lo stesso." Rispondo e di scatto entro, senza lasciargli il tempo di ribattere e chiudo la porta dietro di me.
È molto buio e non mi sono portata una torcia con me. Mi guardo attorno, devo trovare Clary e Jace. Sento dei passi più avanti e un urlo. È Clary. Corro verso il luogo da dove proviene la voce, ma qualcosa di invisibile mi blocca la strada. Inizio a tirare pugni al muro invisibile, urlando inutilmente. Devo andare da lei.
"Non andrai da nessuna parte." Dice una voce e una luce luminosa mi circonda. Sbatto le palpebre e mi ritrovo all'interno di un turbine di luce, ma non riesco ad uscirne. Poi cado bruscamente su un pavimento di pietre, questa volta non molto luminoso. Mi alzo, anche se mi fa male la schiena per il salto che ho appena fatto. Mi do un'occhiata intorno... Sono rinchiusa in una cella, perfetto!
"Hei..." Dice una voce dietro di me. Mi giro di scatto e in un angolo buio noto una figura rannicchiata che mi guarda con occhi indagatori. Sobbalzo e con voce brusca chiedo:
"Chi sei?" La figura, o meglio il ragazzo, si alza venendomi in contro.
"Ciao anche a te comunque, io mi chiamo Simon, tu?" Mi risponde imbevendo le prime parole con tale sarcasmo da spiazzarmi.
Io... io lo conosco. So chi è.

La chiave di un futuro passatoWhere stories live. Discover now