Spiragli

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Leony

Il leggero tepore del sole mi svegliò, sembrava avessi dormito per ore. Avevo la bocca impastata, mi passai una mano tra i capelli per cercare di appiattire la ribelle matassa. Mi guardai intorno, ero sul divanetto dello studio del mio caro maritino e avevo una coperta su di me. Mi sembrò alquanto strano visto che ero convinta di essermi appisolata sulla sua comoda sedia. Avevo capito anche il motivo per cui se ne stava per ore rintanato in quello studio, quella pelle era morbidissima e confortevole avrei potuto passarci la mia esistenza sopra, altro che divano.

Afferrai il telefono per vedere se ci fossero delle novitá su Ann, mio fratello mi aveva detto che oggi sarebbe dovuta tornare a casa, forse però l'avrebbero trattenuta ancora qualche giorno per sicurezza.
Il mio Meeko si strusciò sulla mia gamba e in quel momento mi ricordai di quanto fosse meraviglioso averlo lí.

-Cazzo!- la superficie del divano era ricoperta di peli.

Simon avrebbe ammazzato prima me e poi Meeko.
Lo accarezzai.
-Era tutta colpa mia avrei dovuto restarmene nel mio letto e tu non mi avresti seguita-
Mi era mancato cosí tanto.
Quando mi alzai di lí notai gli inviti che mi aveva consegnato qualche giorno prima, mancava davvero poco, quella sera saremmo usciti come una coppia.
Più che altro finalmente mi sarei sentita una persona normale.
Quei giorni Simon era stranamente comprensibile, mi aveva persino permesso di stare con Ann in ospedale per qualche ora al giorno.

Presi Meeko sotto il braccio, se non avessi voluto rovinare tutto avrei dovuto far sparire tutte le sue tracce.

-Bene, per ora ti riporto su-
Sgattaiolai fuori dallo studio e molto silenziosamente salii le scale.
Erano le sette del mattino passate quindi Scar sicuramente in palestra.
Feci attenzione a non farmi vedere mentre passavo affianco alla porta a vetri che avrebbe portato proprio dov'era lui.
-Forza Meeko ci siamo-
Lasciai il mio meraviglioso micetto nella mia camera dopo avergli assicurato un'abbondante colazione tornai indietro.
Prima di rientrare nello studio l'occhio mi cadde sulla credenza ormai vuota, avevo avuto davvero una brutta crisi.
Forse assomigliavo a mia madre più di quanto avessi mai voluto ammettere. La signora White infatti era passata da essere la migliore madre al mondo, l'unica in grado di farci sorridere a qualunque ora del giorno, ad uno stato di depressione che l'aveva trasformata nell'accondiscendente mogliettina del perfetto paparino. Era sempre stata innamorata di quell'uomo, nonostante i suoi tradimenti e chi ne ha più ne metta, e il solo pensiero di perderlo le aveva fatto perdere la testa. Ricordo, i suoi scatti di ira, l'entrare e l'uscire dalle cliniche, la sua trasformazione, il vuoto nei suoi occhi.

Raccolsi con uno di quei strofinacci acchiappatutto, fino all'ultimo residuo della folta chioma di Meeko, sperando non fosse rotolata alcuna palla di pelo, avrei voluto usare un aspirapolvere ma il rumore avrebbe attirato il felino superiore.

Soddisfatta gettai le ultime prove della mia disattenzione.

Il mio telefono vibrò avvertendomi di una chiamata in entrata.

-Matt?!- risposi.

sentii un sospito dall'altro lato della linea.

-Leony, volevo dirti che hanno dimesso Ann, staremo dai suoi genitori per un po', spero si distragga. Per qualsiasi cosa possiamo sentirci, ad Ann farebbe bene. Ringrazia anche Simon da parte mia per esserci stati vicini in questo momento.- disse poi.

Nonostante la sua voce non fosse delle migliori, sapevo quanto gli fossero costate quelle parole, era passato davvero molto dall'ultima volta che si era dimostrato affettuoso nei miei confronti.
Mi asciugai una lacrima.

-Bene, certo lo farò. Salutami Ann e per qualsiasi cosa, io... noi siamo qui- continuai.

Simon era davanti a me, con i capelli umidi che gli gocciolavano sulla fronte. Mi stava fissano criptico, quel suo sguardo mi metteva in soggezione, quei giorni avevo abbassato tutte le mie barriere nei suoi confronti, ora mi sentivo come nuda al suo cospetto. Certo la camicia sottile e i striminziti pantaloncini non aiutavano molto.

Mio fratello, sospirò.
Mi ero quasi dimenticata che fossi ancora al telefono con lui.

Sentii un rumore di sottofondo e poi la voce di Ann.

-Leony! lascia perdere tuo fratello, sto molto meglio, ti prego convincilo tu a farmi restare in cittá.- mi supplicò.

Risi. Quella ragazza era davvero forte, Matt non poteva sposare una ragazza migliore.

-Secondo me un po' d'aria di campagna vi fará bene. Io ne approfitterei: Matt tutto per te, lontano dalla civiltá, senza i suoi telefoni...- cercai di convincerla.

la sentii prima ridere e poi sbuffare.

Mio fratello di sottofondo sembrava preoccupato.

-Matt rilassati sto bene, solo un piccolo dolorino. Comunque Leony, io ci tenevo a partecipare all'evento in cui il caro Simon si é finalmente degnato di presentare la mia adorata cognatina al resto del mondo. È vero che questi uomini sanno essere dei veri cavernicoli però che diavolo, tuo marito ha perfino superato il mio!-

Continuai a sorridere, quando l'occhio mi cadde sul mio sgorbutico marito, che mi fissava come se aspettasse che chiudessi quella telefonata per divorarmi, non nel senso buono.

-Ti prometto che ti manderò, un sacco di foto, e ovviamente aspetto le foto di mio fratello-snob in campagna- le dissi.

Ridemmo ancora per un po' prima di salutarci definitivamente.

Poggiai il telefono sul bancone della cucina, prima di alzare lo sguardo sul mio silenzioso interlocutore.

-Ann é stata dimessa, con Matt vanno qualche giorno in montagna.- lo informai.

Lui continuò il suo silenzio.
-Ti ringraziano per, per essergli stato vicino questi giorni. Insomma per esserci stato.- continuai.

Per esserci stato anche per me.
Si passò una mano tra i capelli, facendo scivolare qualche gocciolina sulla sua fronte. Sembrava quasi in imbarazzo.

-Ok.- si limitò dire.

Proprio quando pensavo che avesse finito, mi prese per un braccio, considerando i suoi gesti si poteva anche definire un gesto delicato.

-Ti ho fatto portare dei vestiti, per la festa. Scegline uno e non mi far fare brutta figura, ci sará gente importante.-deglutii.

Mossi il braccio per farmi lasciare.
Io far fare brutta figura a lui.

Tzè.

-Sarò impeccabile tranquillo.- detto ciò mi dileguai.

Non gli chiesi neanche dove aveva messo questi abiti, lo avrei scoperto da sola.
Tutti le persone presenti gli avrebbero invidiato la sottoscritta.

....To be continued
                 
                                                                                            *********

Salve carissime/i, tra qualche ora ho il mio ultimo esame della sessione, diciamo che questo é un piccolo regalino, molto piccolo in realtá perché il capitolo non era ancora finito. Con questa pubblicazione sto andando contro me stessa... però ve lo dovevo. So che da qualche mese sono parecchio assente ma é tutta colpa dei mie studi come molti di voi giá sanno. Fosse per me scriverei tutto il giorno tutto i giorni ma aimé non è possibile. Quindi godetevi questo piccolo assaggio...torno al mio esame. Mi mancate...

La vostra scrittrice-universitaria, che vorrebbe fare solo la scrittrice.

Take a lieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora