diciotto

1.1K 62 5
                                    

A/N: premetto che questo capitolo non sarà molto lungo per il semplice motivo che sarà solamente un confronto tra lauren e camila e scoprirete se faranno pace. Buona lettura!

Lauren's POV

Mi alzai alle sei quella mattina ritrovandomi un po' spaesata all'inizio, notando che quella non era la mia stanza.
Le pareti gialle mi ricordarono subito tutti gli avvenimenti della scorsa notte: la tempesta, Sofia, il litigio tra me e Camila.

Mi alzai dal letto e andai a controllare Camila nella stanza degli ospiti, notando che dormiva ancora. La osservai per un po', prima di mettere piede nella stanza e sedermi sul letto.

Tolsi dal suo viso un paio di ciocche per poi infilarle dietro l'orecchio. I lineamenti della sua mascella erano qualcosa fuori da questo mondo, a volte pensavo seriamente che Camila fosse uscita da un dipinto.

Mi alzai velocemente dal letto e corsi nella stanza di Camila, mi cambiai velocemente mettendo su i miei vestiti che oramai erano ben asciutti.
Provai a mettere un po' d'ordine nella sua stanza, per poi prendere le chiavi della mia macchina e dirigermi nel supermercato più vicino.

-

Tornai a casa di Camila verso le 11 pm con una cesta piena di cibo e delle idee per la mente. Quel giorno avrei fatto pace con Camila, continuavo a ripetermi.

Bussai alla porta e, di nuovo, la signora dai capelli biondi aprì la porta con il suo solito sorriso.

"Buongiorno," la salutai. "Camila è in casa?"

"È di sopra, vuoi che te la chiami?" Chiese gentilmente.

Io annuii solamente guardando la madre di Camila salire al piano di sopra.
Pochi secondi dopo scese Camila evitando di guardarmi negli occhi.

"Ho organizzato qualcosa per noi due, non voglio un no come risposta," dissi velocemente notando che lei rimase ferma lì con un viso neutro. Senza emozioni.

"Così potrai scomparire via domani mattina come hai fatto oggi?" Chiese amaramente.

"Cosa?" Chiesi confusa. "No, Camila!" Dissi quando finalmente riuscii a capire. "No, no. Sai che non lo farei mai. Sono uscita solamente per andare a comprare delle cose per la nostra giornata."

Camila sembrava confusa.

"Allora? Vieni?"

"Dovrei andarmi a cambiare prima," mormorò.

"Non voglio che ti cambi, stai benissimo così come sei vestita ora. Ti prego," supplicai.

Lei annuì solamente prima di andare a salutare i genitori e uscire dalla porta con me. La feci accomodare in macchina e per fortuna non notò la cesta sul sedile posteriore. Mi misi in macchina anch'io con un sorriso grandissimo mentre lei continuava ad avere quello sguardo confuso sul viso.

"Dove stiamo andando?" Chiese dopo un po'.

"Nel mio posto preferito, sai, non ho mai portato nessuno lì perciò sentiti orgogliosa," dissi.

Vidi che roteò gli occhi ma rimasi zitta. Sapevo che si sentiva confusa e ferita in quel momento perciò decisi solamente di stare zitta e risolvere tutto una volta arrivate lì.

Il viaggio durò più o meno trenta minuti il quale fu riempito solamente di musica e di alcune domande da un impaziente e stanca Camila nel sedile del passeggero.

"Siamo arrivati," dissi.

L'immenso prato verde circondato da alberi fece cambiare lo sguardo sul viso di Camila. Ora era stupita.

Mi alzai velocemente dal mio sedile per prendere la cesta e guidare Camila nel posto in cui dovevamo andare.

"Picnic?" Chiese arruffando entrambe le sopracciglia.

"Non solo," risposi.

Arrivammo a destinazione, posai una tovaglia sull'erba mentre Camila rimase seduta a guardare il piccolo laghetto un po' più avanti a noi formato da quattro o cinque oche.

"Okay," mormorai tra me e me. Camila spostò la sua attenzione su di me.

"Prima di mangiare, vorrei parlarti," spiegai. "E non voglio interruzioni."

Lei annuì solamente e io incominciai a pensare ad un modo su come iniziare il mio discorso.

"So che sei arrabbiata con me e penserai che tutto quello che abbiamo avuto è partito tutto da una scommessa, ma non è assolutamente così, Camila," dissi iniziando a giocherellare con le dita sul mio grembo per il nervosismo.
"Sono cresciuta credendo e dicendo a me stessa che l'amore fosse qualcosa che non esisteva. Sono cresciuta vedendo molti matrimoni cadere a pezzi partendo da quelli dei genitori dei miei migliori amici. Sono cresciuta in una casa che ha sempre avuto un tetto tremante, piena di urli e parolacce, piena di silenzio e non di ricordi," sbuffai appena sentii i miei occhi incominciare a bruciare. Ma quello non era il momento per piangere.

"E poi sei arrivata tu, con la tua famiglia perfetta, e una vita perfetta, e hai deciso di incasinare la mia. Mi hai fatto credere nell'amore e nell'anima gemella e mi hai mostrato come fosse amare e innamorarsi. Hai preso il mio fragile cuore e mi hai insegnato a farlo battere di nuovo. Mi hai cambiata come persona," vidi gli occhi di Camila riempirsi di dolcezza, ma allo stesso tempo anche loro incominciarono a bagnarsi.

"Ho smesso di cercare le ragazze solo per il sesso e mi sono innamorata di te e ho intenzione di passare più tempo possibile con te. E ti prego, non riportare in ballo il mio passato incasinato perché è grazie a te che ora è tutto in ordine e ho smesso di fare molte cose che facevano male al mio corpo, alla mia mente.
Non immagino nessuno che riesca a farmi sentire le farfalle nello stomaco o a farmi sudare le mani come lo fai tu quando mi guardi.
Per tutto questo tempo ho creduto che sentirsi al sicuro, felici e a casa fosse un posto o un locale ma mi sbagliavo. Mi sbagliavo così tanto, Camz. Perché ho trovato qualcosa di migliore," sussurrai l'ultima frase.

" Cosa?" Sussurrò Camila gentilmente. La vidi rilassata. Per la prima volta toccai un argomento molto sensibile con qualcuno che mi ascoltava.

"Ho trovato te. Ho trovato te, Camila," dissi. "Non devo nascondere i miei sentimenti e pensieri con te. Perché mi fai provare. Qualcosa che non ho mai fatto in tutta la mia vita. E più vado avanti, più mi accorgo che tu sei casa, Camila. Tu sei la mia casa."

"Lauren. Io-" incominciò a parlare ma alzai la mano per fermarla.

"Non ho finito ancora," dissi solamente schiarendomi la voce prima di continuare.

"Mi fai provare un sacco di cose e mi dispiace se ho messo te e tutti i miei amici in questi casini con la mafia. Non sapevo come proteggervi, ma ci ho provato. Ci sto provando. Perché in tutto questo casino, siete la mia unica famiglia. Ho solamente voi, Camila e non voglio perdervi per nessun motivo," dissi scuotendo leggermente la testa.

"Ma lasciamo stare questo e arriviamo al punto. So che sono un casino e abbiamo parlato sempre dei nostri sentimenti ma abbiamo lasciato fuori la cosa più importante. Perciò, vorresti-" dissi fermandomi per un secondo.

"Camila Cabello, puoi rendermi la ragazza più felice al mondo, o meglio dell'universo, e essere la mia ragazza?"

A/N: mi piace lasciarvi sul punto più bello.

Perciò, domanda del giorno: cosa risponderà secondo voi Camila? Si o no? Lasciate un commento con le vostre opinioni per favore.
E mi fareste la ragazza più felice al mondo se faceste arrivare questa storia alle 20 mila letture magari dicendo a qualche amico/a di leggerla e farmi un po' di pubblicità perché è una delle storia a cui tengo di più.

Fun fact: questa storia è basata su una storia vera. Ho conosciuto questo ragazzo tramite una mia amica che aveva problemi con la mafia e ha dovuto trasferirsi nel mio paese con il padre (che poi ha scoperto essere il fratello). Ovviamente la storia d'amore l'ho creata io.

smoke ➳ camrenWhere stories live. Discover now