uno

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Ogni essere umano, prima o poi, durante il proprio percorso nella propria vita commette errori. Alcuni errori potrebbero essere banali mentre altri potrebbero costarti molto, punti di vista.
Vi racconterò brevemente la mia storia: mi chiamo Lauren Jauregui, ho 18 anni ma la mia vita è realmente iniziata quando le mie labbra hanno toccato la cosa più bella, più perfetta che abbia mai avuto. Ma non soffermiamoci su questo per il momento.
Frequento l'ultimo anno di liceo e sono l'incubo di ogni genitore, professore o familiare. Perché? Chi lo sa. Forse perché durante gli anni scolastici ho frequentato il gruppo sbagliato, perché i miei genitori non mi stavano mai accanto o solamente perché non ho mai avuto una vera ragione per cui ne valesse la pena smettere di fumare o di presentarmi ad una festa diversa ogni sera. Oramai i miei genitori non osano chiamarmi con il mio vero nome da qualche anno, ora sono "sei un disastro", "ci deludi sempre", "non fai mai nulla di buono" o "ti prego finiscila di ubriacarti e portare a casa ogni sera una ragazza diversa". Esattamente, una ragazza.
Ma proseguiamo.

Questa è la mia storia.

-

Primo giorno di scuola.
L'unica cosa positiva a cui riuscivo a pensare era che quello fosse il mio ultimo anno e poi sarei dovuta passare al collage, molto probabilmente.
Accesi la macchina e subito dopo lo stereo, uscendo dal piccolo parcheggio di casa mia, i miei genitori quella mattina erano usciti presto per lavoro, come al solito.
Dopo qualche minuto ero già arrivata a scuola, scesi dalla macchina e mi accesi una sigaretta.
"Jauregui, credevo che dopo cinque anni che vi ripeto di non fumare a scuola avreste capito," sentii la voce di Mr. Jones risuonare alle mie spalle.
"E io credevo che dopo cinque anni vi foste stancati a ripetermelo," gli dissi sorridendo. "È un piacere rivedervi Mr. Jones."
"Alcuni professori non la pensano come te, Jauregui," disse sistemandosi la giacca che indossava per poi prendere la borsa che aveva appoggiato a terra. "Sei in 10 minuti di ritardo e mi dispiace per te ma la prima ora sarai in classe con Mrs. Smith."

Appena sentii quel nome i miei occhi si spalancarono.

"Merda, devo muovermi!"
Presi il mio zaino velocemente da terra chiudendo la macchina. Cominciai a correre, arrivai senza fiato davanti la classe, bussai leggermente entrando velocemente.

"Signorina Jauregui, mi mancavano i tuoi ritardi," sentii la voce stridula di Mrs. Smith risuonare nella classe, mentre alcuni alunni ridacchiavano. "Potresti dirmi il motivo di questo ritardo?"

"Sapete Mrs. Smith, io ho questa strana teoria," dissi sistemandomi al mio banco in fondo all'aula.
"E la mia teoria afferma che il liceo fa veramente schifo. Questi dovrebbero essere gli anni più belli della nostra vita? Non la penso così. Quindi ho avuto un'idea. Mi sono svegliata questa mattina e ho pensato:'Dio, non voglio andare a scuola. Forse dovrei entrare in ritardo'. Chi non lo ha mai pensato? Il liceo è duro. Abbiamo da fare ore e ore di compiti che interferiscono con le nostre vite sociali, dobbiamo aver a che fare con professori presuntuosi," mi fermai qualche secondo per sorridere a Mrs. Smith. "E vi aspettate che noi alunni stiamo seduti per 8 ore consecutive in un banco stretto mantenendo la nostra attenzione sulla lezione".

"Okay, Lauren è abbastanza," Mrs. Smith mi avvisò.

"No, la prego. Lasciatemi finire."

Mi guardò ma non osò protestare.

"Quindi stamattina, sfortunatamente è capitato che la mia sveglia è suonata cinque minuti dopo del previsto. E so che non ci crederai ma la mia macchina non riusciva a partire. È stato come se l'intero universo fosse dalla mia parte stamattina. Ma appena arrivata qui ho pensato di accendermi una sigaretta nel parcheggio della scuola perché sono stanca di venire qui ed essere trattata come una bambina ma allo stesso tempo vi aspettate che ragioni come un adulto. Poi, sono dovuta arrivare al mio armadietto a prendere i miei libri ed eccomi qui, in classe, 15 minuti dopo che la campanella è suonata."

smoke ➳ camrenWhere stories live. Discover now