Capitolo 29

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STIVE'S POV.

Non sapevo che in questo locale facessero entrare anche gli stronzi.» lo guardo con rabbia.
L'aria è diventata molto pesante e l'ira mi assale, non resisto un minuto in più. Mi alzo notando Desyrè rattristarsi.
«Scusami piccola esco per prendere un po' d'aria.»

Ci metto un po' prima di arrivare alla terrazza. Mi accendo una sigaretta facendo lunghi tiri. Ogni volta che lo vedo mi ritrovo di nuovo in quel dannato ufficio dove tutto è iniziato, il dolore è ancora vivo dentro di me e non so come farlo uscire. È vero sono passati anni, forse tanti ma i ricordi fanno ancora troppo male. Il rancore che ho verso Neyt è dannatamente profondo e non riesco a gestirlo e lasciarmelo scivolare addosso. So di non provare più nulla per Hanna, so che mi è indifferente, anche se ad essere onesto da quella maledetta sera non l'ho più rivista.

Dopo essermi calmato rientro nel locale per cercare Desy e scusarmi, sono ancora seduti al nostro tavolo. Si vede lontano un miglio quanta attrazione ci sia tra di loro, non ho mai visto Neytan così preso e questo, anche se odio ammetterlo, mi fa piacere perché so in fondo che sotto quello sguardo da stronzo e da gran figlio di puttana c'è ancora un cuore, un cuore che chiede solo di essere amato.
«Ehi Stive dov'eri andato? Mi hai fatto preoccupare.»
«Tranquilla ora va meglio, dovevo solo fumarmi una sigaretta.»
Vedo Neytan alzarsi dalla sedia dove poco prima era seduto, la saluta con un bacio innocente sulle labbra dicendo che era solo passato per salutare e che non avrebbe voluto rovinare la serata con la sua presenza.

Lei lo avvicina a sé dandogli un altro bacio innocente, li osservo e non riesco a resistere a quella scena e da gran stronzo quale sono gli dico:
«Se vuoi resta! Ovviamente se non hai altri impegni, beviamo qualcosa insieme.»

DESYRÈ'S POV.

Rimango senza parole dopo aver sentito Stive dire quelle parole, sicuramente per lui non sarà stato facile e penso di capire il motivo del perché lo abbia fatto. Neyt lo guarda e nei suoi occhi ritorna la speranza, quella che ormai credeva di aver perduto per sempre. Gli sorride sedendosi.

«Allora ragazzi io ho voglia di bere, ordiniamo qualcosa?»
«Sì ordiniamo ma tu prenderai solo acqua!»
Metto il broncio.
«Ma dai Stive che cosa mai mi farà un altro drink? E poi guiderai tu fino a casa.»
«Eh no piccola è qui che ti sbagli, non ho intenzione di portarti in braccio e di farti da baby sitter tutta la notte.» metto il broncio e guardo Neytan sperando che almeno lui approvi, ma quando lo vedo tirare su le mani in forma di resa, mi arrabbio facendo strane smorfie con la faccia. Ridono e io sono davvero felice.

La serata procede perfettamente anche se mi sarei aspettata che tra di loro ci sarebbe stato più dialogo, ma come si dice "tempo al tempo". Per ora mi sta più che bene. Dopo aver ordinato i drink e dell'acqua per me un ragazzo si avvicina al nostro tavolo.
«Ehi Neytan e tu che ci fai qui?»
«Efran amico sono venuto da poco, tu invece piuttosto come mai qui?»
«Beh sai aspetto un'amica, se proprio devo essere sincero è più di un'amica.» e gli strizza l'occhio.

«Efran voglio presentarti la mia ragazza e un mio carissimo amico.»
Stive mi guarda con uno strano sorriso, ma non riesco a decifrarlo.
«Che hai da ridere?»
Si avvicina per evitare che Neyt e il suo amico lo sentano.
«Non mi avevi detto che era il tuo ragazzo! Facciamo i conti a casa piccola traditrice.»
Ma per fortuna veniamo interrotti.
«Ragazzi è stato un vero piacere conoscervi, una di queste sere ci organizziamo per un'uscita se vi va, ora scusatemi ma devo proprio andare, c'è qualcuno che mi aspetta.»

«Mi dite cosa state tramando voi due?» Rido e gli rispondo:
«Menomale che ero io a dover bere acqua.»
Sento Stive ridere, seguito da Neyt.
«Mi spiegate che avete?» rispondo bevendo dal bicchiere di Neyt.
«Stive amico lascio a te l'onore.»
«Oh no Neytan glielo dirai tu, questa non voglio proprio perdermela.»
«Stive perché proprio io?»
«Perché già so che quando gli dirai quello che sta facendo non ti crederà mai e ti racconterà talmente tante cose che non ti lascerà nemmeno il tempo di parlare, fidati.»

«Allora cosa mi dovete dire? Dai ragazzi non riesco a capire, me lo dite voi oppure troverò io il modo di farlo.»
«Ok se proprio vuoi saperlo te lo dirò. Ecco piccola dolce Desy, è la terza volta che ordino il mio drink ma chissà perché o per come sia possibile che io non faccio in tempo a berlo, perché mi precedi bevendo il mio dolce e tenero drink, quindi a questo punto o ne ordini uno anche per te o me lo lasci bere in santa pace!»

«Cosa? Guarda che io non ho bevuto i tuoi drink, se lo avessi fatto ora sarei ubriaca, e come puoi vedere sono molto sobria.»
«Ok forse hai pure ragione, allora facciamo così! Ora ti alzerai e se riuscirai a stare in piedi è come dici tu, ma se non ci riuscirai ti accompagneremo a casa senza obbiettare ok?»
Oddio ad essere sincera non ho seguito molto il discorso di Neyt, ma cercherò di fare come dice lui. Tanto io sono sicura di aver bevuto solo acqua. Ci penso qualche secondo.
«Ok ci sto!» quando mi alzo da quella sedia vedo tutto girare intorno a me, cazzo non ci riesco. Faccio per sedermi di nuovo, ma stavolta tra le braccia di Neyt, anche se non so come io abbia fatto. Stive non smette di ridere e io non esito a fulminarlo con gli occhi, senza nessun risultato.
«Ecco amico è come dicevamo, stanotte tocca a te farle da balia.»

Nulla Può SuccedertiWhere stories live. Discover now