Capitolo 45

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Sono passate alcune settimane da quando Neytan mi ha raccontato di quello che gli ha mostrato il Signor Witter e devo dire che non pensavo che questo potesse essere possibile. Ma Neyt mi ha detto che con delle apparecchiature specifiche poteva succedere. Io ovviamente non potevo credere ai miei occhi quando vidi il materiale, una cosa è viverli e un'altra vederli su delle foto.

Ovviamente il Signor Witter sapeva che anche io come il figlio potevo vedere tutto ciò, ma era troppo spaventato per quello che era successo al piccolo Bred, e fu molto chiaro nel dire a Neytan che non ne voleva sapere niente, ma poi dopo il racconto di Neytan accettò di aiutarlo se ne avesse avuto bisogno.

Riesco a capirlo perché so il dolore che ha provato nel vedere suo figlio morire sotto ai propri occhi non è un bello spettacolo. Forse la sua è solo paura, paura di rivivere quel momento così doloroso da non uscirne più.

Io non ho volute vedere il video della morte di Bred junior, proprio non mi andava di vedere lo strazio e il dolore che ha provato in quel preciso momento, anche perché è più o meno la stessa situazione che ho vissuto io.

Sono giorni che Stive e Neytan cercano una soluzione ma io gli ho detto ripetutamente che non ce ne sono, devono solo rassegnarsi e accettare tutto questo e viversi la mia vita come meglio va, convivendo con tutto ciò.

Io e Jen siamo appena entrati nel centro commerciale, tra le due non so chi compra di più.
«Mi sa che dovremmo chiamare i ragazzi e mandarci a prendere con un furgone per le cose che abbiamo acquistato.»
«Jen aiutami, non riesco a chiudere il cofano, ma come faremo a tornare a casa? Eppure è un suv dovrebbe essere capiente, perché è così piccolo?»
«Dai sbrigati che faremo tardi per la cena!»

Finalmente a casa, Stive è dovuto andare con Jen perché non riusciva da sola visto quello che ha comprato e con molta pazienza è stato costretto a lasciare il suo lavoro per aiutare Jen a scaricare i suoi acquisti, non sarà stata di certo una passeggiata.

Sento bussare alla porta insistentemente. 

NEYTAN'S POV.

«Un attimo arrivo!»
«Dannazione ma che è successo qui dentro! Di chi sono tutte queste cose?»
Lei mi guarda come se le parole appena pronunciate fossero esagerate.
«Dai non esagerare sono solo poche cose, il tempo che le sistemo e non ci sarà tutto questo casino.»
«Il tempo che le sistemi? Ci vorranno mesi per sistemare tutto questo macello!»
Lei mi guarda con quel suo sguardo fulminante e dice:
«Sei esagerato come sempre.»
Mi avvicino a lei, amo quando si arrabbia, diventa più sexy di quanto non lo sia già.

«Amore!» urla dalla sua cabina armadio, «ti prego mi aiuti?»
E lì non faccio che scoppiare dal ridere vedendo Desy con tonnellate di vestiti che cerca di sistemare, ma fallisce spudoratamente dopo essersi fatta  sotterrare dalla quantità che le cade addosso, facendola cascare con quel bel sederino che si ritrova sul pavimento.

«Ney che hai da ridere? Mi dai una mano o vuoi continuare a ridere come un idiota?»

Mi avvicino con gran fatica, l'immagine di lei in questo momento è veramente buffa. Quando sto per sollevarla da lì lei mi tira a sé, facendomi cadere su di lei come un sacco di patate.

«Ora rido io caro Neyt, non te lo aspettavi vero?»
Inizio a solleticarla tanto da farle venire i crampi allo stomaco.
«Tu lurida piccola peste ora non hai più scampo!»
Dopo svariati tentativi di farmi smettere mi arrendo, togliendole i capelli che le coprono il viso per vedere meglio.
Quello che vedo è spensieratezza, felicità e da oggi in poi questo è quello che voglio: voglio vedere questo ogni singolo momento.

Ci baciamo e non riusciamo a trattenere la nostra voglia l'uno dell'altra, i nostri baci diventano sempre più proibiti, la voglia sale ad ogni nostro tocco, le nostre mani sembrano irrequiete.

«Neyt ti voglio.»
Mi fermo per un attimo, la guardo come se avesse detto qualcosa di spaventosamente proibito, e in quel suo sguardo la voglia che ho di lei aumenta sempre di più facendo ribaltare la nostra posizione.

«Oh cazzo Desy.»
Lei è sopra di me, non l'ho mai vista così desiderosa. Continuo a baciarla mettendo una mano dietro al suo collo per portarla più vicino alle mie labbra. Le sfilo il top e ammiro il suo seno nudo, è perfetto. «Cazzo piccola, io e te dobbiamo fare un bel discorsetto. Da quanto non metti il reggiseno?»

DESYRÈ'S POV.

Lo guardo e con la punta delle labbra faccio un breve sorriso, ma la voglia è ancora lì e se non si sbriga a togliersi questi cazzo di pantaloni non so cosa farò.

Siamo nudi come madre natura ci ha creato, lui capovolge la situazione ed io faccio un gemito mordicchiandomi le labbra, e da quel mio gesto, che so perfettamente l'effetto che ha su di lui, i nostri corpi si uniscono come due pezzi di un puzzle, perfettamente uniti.

Continua a torturarmi, ma la voglia è ancora tanta. Non so cosa mi è preso, il desiderio è veramente troppo e quando stiamo per raggiungere l'apice, il mio piacere non riesce a non farsi sentire, quasi me ne pento subito dopo dalla vergogna.

«Amore è stato fantastico, ricordami di questa giornata ok?» sorrido dopo la sua affermazione, anche se devo essere onesta, dopo questo momento così perfetto e intimo non pensavo potesse dirmi una cosa del genere.
«Neytan so che aspetti una mia risposta ma di certo non l'avrai anche perché ho paura di quello che penserai.» sorrido.
«Piccola perché non dovresti?» lo guardo ma il mio sguardo vorrebbe ucciderlo. Mi metto le mani sugli occhi dalla vergogna.
«Dai smettila.»

«Ok amore ma ti prometto che dopo ciò che abbiamo appena fatto penso, anzi sono molto sicuro che ti porterò tutti i giorni a fare shopping, sei stata fantastica!»
Rido e lui mi bacia con dolcezza, che mai nessuno aveva avuto prima d'ora. E insieme abbracciati anzi  annodati ci abbandoniamo, i nostri occhi si chiudono sognando che tutto questo non finisca mai.

Nulla Può SuccedertiOù les histoires vivent. Découvrez maintenant