Capitolo 34

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Desyrè è appena salita sulle mie gambe e continua a baciarmi, giuro che se continua così impazzirò. La suoneria del suo cellulare disturba quell'atmosfera che si era appena creata.
«No ti prego non rispondere, è Stive! Digli di richiamare.»
«Neytan devo rispondere sennò si preoccuperà!»
«Ok ma sbrigati.»
«Ehii Stive.»
«Hey Piccola dove sei?»
«A casa, dove vuoi che sia?» faccio fatica a rispondergli dato che Neyt non ha smesso di baciare il mio collo. Lo imploro di smettere, ma non mi dà ascolto.
«Desy chi c'è lì con te? Hai compagnia?»
Dannazione Stive non ti si può mentire, penso.
«No vedi...» tentenno ma poi gli rispondo «Sì, c'è Neytan!»
«Stive cos'hai da ridere?»
«No niente non sto ridendo tranquilla.»
«Non mentirmi Stive, lo hai appena rifatto!»
«Ok ok cosa state facendo?»
«Nulla guardavamo un film, come mai questa domanda?»
«Curiosità, semplice curiosità!»
«Stive la smetti di ridere? Mi stai innervosendo. Mi spieghi cos'hai?»
«Ok Desy la smetto giuro.»

«Nulla ti ho chiamato per dirti che farò tardi stasera, quindi non aspettarmi sveglia ok?»
Faccio una gran fatica a seguire quello che sta dicendo Stive perché Neytan continua a torturami con le sue labbra e non riesco a resistere un solo minuto in più.
«Ok Desy vi lascio fare le vostre cose, ah dimenticavo salutami Neytan e digli che domattina non faccia troppo casino!»
«Cosa?» mi risveglio da quel momento magico dopo aver sentito le parole di Stive.
«Notte piccola Desyrè.»

«Ehiii credo che Stive abbia appena capito quello che stiamo facendo.»
«E quindi?»
«Ti vuoi fermare un attimo?» lo allontano dal mio collo, e vorrei uccidermi per averlo fatto.
"Desy qual è il problema!" Penso prima di rispondere, ma quando vedo i suoi occhi nei miei, riesco a leggere la sua voglia di continuare. Continuiamo a guardarci senza parlare, i nostri respiri sono pesanti. Lo avvicino alle mie labbra per baciarlo, e quando lo facciamo mi accorgo che quei pochi secondi che siamo stati lontani sono stati i più lunghi della mia vita.

NEYTAN'S POV.

«Piccola ti prego non torturarmi così!»
«Così come?» mi chiede provocandomi più che mai.
Sono così eccitato che se non la smetterà giuro, se ne pentirà amaramente.

«Ok piccola peste lo hai voluto tu!»
La prendo per i fianchi e la sollevo da quel divano senza staccarmi da lei. Continuo a baciarla, più la bacio e più perdo il controllo.
Finalmente il mio corpo è sopra di lei nella sua camera da letto, è così bella da togliermi il fiato. Ammiro le sue labbra così gonfie dopo i morsi e i baci che le ho dato. Mi fermo per un breve minuto per ammirarla, pregando a Dio di andarci piano visto i miei comportamenti abitudinari.

Mi avvicino e le accarezzo il viso, scendo con la mano fino ad arrivare ai bottoni della sua camicia. I suoi seni sono nudi, così dannatamente perfetti che non riesco a trattenermi.
Le sue mani si avvicinano al mio viso facendomi ritornare sulle sue morbide e carnose labbra. I nostri baci sono così intimi che potrei dire di essere arrivato già all'apice del piacere.

«Ti prego non farlo Desyrè non farlo ancora.» le sussurro.
«Cosa, cosa non devo Neyt?»
La guardo con un sorriso sulle labbra.
«Non fare la furbetta con me.» sorride e ignora il mio imploro facendo di nuovo quel gesto ma stavolta andando oltre le mie aspettative: si morde il labbro e prende i miei capelli tra le sue mani, li stringe facendomi godere come non mai. Dopo quel gesto non riesco più a resistere. Mi sollevo da quella posizione e mi siedo sulle mie ginocchia, non sembra aver gradito questo mio distacco, ma quando la prendo per i fianchi facendola sedere su di me, le torna il sorriso.
«Cosa, credevi che ti avrei lasciata così?»
La stringo forte al mio corpo in modo da penetrarla al meglio. I nostri movimenti aumentano, come i nostri respiri diventano sempre più affannosi. Non ho mai scopato con nessuna così prima d'ora, sono così eccitato da avere quasi paura di un orgasmo. Il caldo in questa stanza si fa sempre più acceso, come il piacere che sto provando. E quando sto per esplodere, Desy mi segue con un urlo di piacere che lascia entrambi privi di parole e senza fiato.

DESYRÈ'S POV.

L'odore di caffè invade le mie narici, mi sveglio da un sonno bellissimo. Neytan è ancora qui con me, e al ricordo di stanotte, sorrido. Mi avvicino per dargli un bacio, che viene ricambiato con un sorriso. «Buongiorno dormiglione.»
«Buongiorno a te piccola peste!»
«Dormito bene?»
«Sinceramente Desy, pensavo meglio!»
Il suo corpo si sposta sul mio dandomi un bacio mozzafiato.
«Lo sai? Anche di prima mattina sei un vero stronzo!»
«Piccola con te, sempre!»

Raggiungiamo la cucina dove troviamo Stive in boxer a preparare la colazione.
«Buongiorno piccioncini! Dormito bene?»
«Buongiorno Stive come mai già sveglio?»
«Ma come Desy non dovevi fare shopping?»
Dannazione me nero dimenticata!
«Stive a dire il vero l'ho fatto ieri.» gli rispondo mettendo il broncio.
«Mi perdoni?»
«Dopo quella faccia come faccio a non perdonarti.»
Mentre aspetto la colazione seduta al mio solito posto, non faccio che notare Stive e Neytan in boxer davanti ai fornelli.

«Cos'hai da ridere Desy?»
«Nulla.» dico ridendo di nuovo.
«E perché continui a farlo?»
«Nulla, stavo solo pensando!»
«A cosa?»
«A come sono fortunata!»
Neyt guarda Stive cercando di capire.
«Fortunata? Per cosa?»
«Nulla vi guardavo, e ho notato che non tutte hanno la fortuna di svegliarsi e ritrovarsi nel proprio appartamento due strafighi come voi a preparare la colazione in mutande. Tutto qui!» penso a voce alta.
«Dico solo che sicuramente mi invidierebbero.»
Vedo Stive e Neyt guardarsi con aria strana.
«Desy ti rendi conto di quello che hai detto?»
«Sì certo che ho detto di strano? È la verità no?»

«Prendila Neyt!» sento Stive gridare. Incomincia a corrermi dietro per tutto l'appartamento, rido come una bambina.
«No ragazzi vi prego, stavo solo scherzando, non credevo che foste così permalosi!» dannazione mi hanno bloccata.
«Uffa non è giusto due contro uno.»
«Che dire Desy sei fortunata, no?» dice Neytan con un velo di gelosia, o almeno credo.
«Neytan dai mi farò perdonare, promesso!»
«Non ci provare piccola peste, Stive sei pronto?»
«Sì! Al mio tre! Uno, due, tre!» le mie urla hanno invaso ormai tutta la città.
«No vi prego il solletico no, Stive lo sai che non resisto. Dannazione ragazzi vi prego!»
Sono ormai sfinita, non riesco nemmeno ad alzarmi dal letto dopo tutto quel solletico, e la mia faccia è indolenzita dal ridere.

Finalmente facciamo colazione, riesco a godermi quel momento di tranquillità. Tutto è così bello, dopo tanta sofferenza e solitudine, dopo tanto tempo posso dire che finalmente ho un amico e un ragazzo tutto mio, e che forse per una volta nella mia vita sono davvero felice. Li guardo con un sorriso smagliante, e non riesco a non digli:
«Vi voglio bene ragazzi.»

Nulla Può SuccedertiWhere stories live. Discover now