Capitolo 47

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«Dannazione non so perché ma io quella la odio da morire!»

«Ciao Jennifer.» sorrido alle parole che ha pronunciato appena ha messo piede nel mio ufficio.
«A quanto vedo sei di ottimo umore.» sorrido nel prenderla in giro.

«Desy come ci riesci a lavorare con lei dopo quello che ha fatto a Stive? Io al tuo posto l'avrei ammazzata!»

«Bhe ora che mi ci fai pensare potrei farci un pensierino.»
Finalmente riesco a farla ridere dopo quello che ho appena detto, si butta sul divano come se la sua gelosia l'avesse sfinita solo dopo averla vista. Cerco in tutti i modi di tranquillizzarla e farle capire che Stive la ama follemente e che non ha nulla da temere.

Decidiamo di prenderci piccole soddisfazioni personali con Hanna nel farla andare a prendere dei pasticcini e due caffè, direi abbastanza distanti dall'ufficio, e finalmente possiamo iniziare la nostra conversazione con più tranquillità.

«Ok Desy, sei sicura di volerlo fare?»

Dopo aver raccontato a Jen il mio piano sono sempre più convinta, so che per me non sarà facile ma devo provarci.
«Sì Jen sono sicura, anche perché gliel'ho promesso, non posso abbandonarlo. Io non ho avuto nessuno che potesse aiutarmi ma lui sì, e se questo può risolvere tutto devo provarci. Almeno ne sarà valsa la pena comunque vada.»

«Ehy Jen come mai da queste parti?»
«Ciao Neyt nulla, sono passata a trovare la mia amica. Passavo da queste parti e ho pensato di venirla a trovare, tutto qua!

Ero con un cliente, poi ha avuto un'emergenza e mi ha lasciata da sola, e ho deciso di passare per di qua.
Sono venuta anche per chiederle un piacere, se Desyrè voleva venire con me un paio di giorni fuori città per un affare che sto per concludere, con la speranza che lei accetti.»
Mi guarda sperando con tutta sé stessa che io sia brava quanto lei nel mentire.

Cazzo amica mia sei un genio!
Resto in silenzio perché quando si tratta di mentire, specialmente a lui, proprio non riesco a farlo. Ma devo dire che lei è molto brava, visto anche il lavoro che fa.

«Scusami Jen, perché non hai chiesto a Stive, il tuo ragazzo?»

«Ma dai amore qual è il problema? Saranno solo un paio di giorni!»

«Prometto che te la porterò sana e salva.»

Quando la situazione comincia a preoccuparmi, sentiamo bussare alla porta che subito dopo si apre.
Jen prende subito la parola.
«Finalmente, era ora. Non ne potevo più di questa lunga attesa.»

Neytan ci guarda con un sorriso sulle labbra a quella affermazione di Jen.
«Ragazze che avete ordinato?»
Jen continua come se fosse lei la padrona di tutto.

«Caro Neyt, pasticcini e caffè. I migliori di Los Angeles.»
Hanna ci guarda come se volesse ucciderci ma sa che non può perché Neyt la licenzierebbe all'istante.

Liquidiamo Hanna dopo poco secondi e subito noto una gran soddisfazione sul viso di Jen. Ridiamo come due bambine, sotto la supervisione di Neyt.

«Ok ho visto troppo oggi.» ruba dei pasticcini prima di lasciare l'ufficio. Ma presto si rende conto che il suo gesto non è piaciuto per niente, si gira per guardarci e si ferma vicino alla porta: «voi due insieme mi fate paura.» mette in bocca un soffice bignè al cioccolato ed esce con il sorriso sulle labbra.

Stasera penso che crollerò, sono davvero stanca dopo la scorsa nottata.
Neyt è dovuto rimanere in ufficio per alcune cose importanti.
Il sole sta tramontando e l'oceano è davvero bellissimo, riesco a sentire il suo profumo.
Dopo la telefonata che ho avuto con il Signor Witter non credevo che accettasse la mia proposta, all'inizio non ne voleva sapere un bel niente di tutto ovviamente, ma quando gli ho raccontato di ieri notte ha incominciato a piangere e da lì ha deciso di aiutarmi.

Ho implorato che non dicesse nulla a Neytan ed era molto titubante all'inizio, ma quando gli ho spiegato il perché lui mi ha capito e ha accettato senza obbiettare.
So che forse sbaglio a mentirgli, ma sono certa che non me lo avrebbe mai e poi mai lasciato fare.

Appena rientro nel mio appartamento vedo Stive intento a scrivere per il suo libro. Lo saluto con un bacio sulla guancia cercando di sbirciare ma fallisco.

«Dai perché non vuoi che lo legga?»
«Perché dopo dovrò ucciderti!»
Ride dopo la mia buffa espressione.
«Stive? Lo sai che ti odio vero?»
«Sì anch'io ti voglio bene Desy.»

Dopo una bagno rilassante mi metto a letto e finalmente posso godermi questo momento che non smettevo di sognare ad occhi aperti per tutto il santo giorno.

«Ehy piccola tutto bene?»
Sento muovere il mio corpo con insistenza, ma che succede?
«Neyt cosa vuoi?»

«Ehy stai bene!»
«Sì, prima che tu mi svegliassi.»
«Mi sono preoccupato, sono le 23:00 e Stive mi ha detto che dormivi già da un po'!»
«E quindi qual è il tuo problema, non posso dormire?» sono ancora troppo assonata per aprire gli occhi.

«Nulla mi ero preoccupato, non vai mai a letto così presto e ho pensato che non stessi bene.»
Quando apro gli occhi e vedo il viso di Neyt mi accorgo di quanto fosse in pensiero.
«Tranquillo sto bene.» gli sussurro accarezzandogli il viso. «Sono solo stanca, tutto qui.»

Lui a quelle mie parole si rilassa mettendosi di fianco a me e abbracciandomi forte, tanto da farmi sentire in paradiso.

«Neyt hai finito ora di lavorare?»
«Sì piccola sono appena rientrato! Perché questa domanda?»
«Come mai così tardi? Cosa avevi da fare per restare fino a quest'ora?»

NEYTAN'S POV.

Noto dal suo tono di voce un velo di gelosia e decido di stuzzicarla un po'.

«Niente di che amore, dormi che sei stanca.»
Silenzio.
«In che senso niente di che? Chi rimane in ufficio fino a quest'ora? E poi se non era nulla perché rimanerci!»

Sento il suo tono di voce aumentare di almeno 3 toni, e da lì mi accorgo che è meglio smetterla prima che mi cacci in un grosso guaio.

«Eri solo?»
«Cosa?»
«Hai capito Neyt.» si gira verso di me e finalmente vedo i suoi occhi, mi accorgo che non riesco più a giocare.
«Sì piccola ero solo, lo sai che mi sei mancata.» le do un bacio ma lei non sembra convinta, si ferma e si allontana di pochi centimetri per guardarmi.

«Non farlo Neyt, non con me.»
La guardo e stavolta non riesco proprio a trattenermi:
«Amo quando fai la gelosa, è per questo motivo che ti ho stuzzicata, se non lo avessi fatto non ti saresti girata, e non avrei potuto fare questo...»
La bacio con tutto il desiderio che provo e le nostre lingue finalmente si cercano, i nostri respiri aumentano, e da lì mi accorgo di quanto lei mi sia mancata.
«Ti amo amore mio.»

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