Capitolo 49 - Lo scontro finale

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L'ho fatto... L'ho rotto... Un colpo secco di coltello sull'Elekt è bastato per romperlo... Alquanto innervosito Ivan lascia cadere Hannie che inizia a frantumarsi. «Sinceramente non credevo avessi le palle per farlo. Complimenti, anche tu hai ucciso la tua compagna di squadra, non siamo tanto diversi dopotutto».

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Mi sento in colpa... Non dovevo farlo... I miei sentimenti mi dicevano di non farlo... Però Hannie aveva ragione... Era meglio che ottenessi io i suoi poteri...

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Vedo il viso rilassato di Hannie. Mi sorride, come se avessi fatto la cosa giusta, come se non l'avessi delusa. Anche il suo ultimo frammento sparisce. Io... Ho perso... Hannie... Cado sulle ginocchia. Lascio cadere il coltello e guardo le mie mani tremolanti. Su di esse continuano a cadere lacrime. Se io non dovessi vincere ora... Avrò deluso tutti coloro che hanno dato la vita per me... E adesso a loro si è aggiunta anche Hannie...

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Io devo vincere a ogni costo. Mi rialzo lentamente, subito dopo aver impugnato nuovamente il coltello, e rimango in piedi, asciugandomi le lacrime. Tremo ancora, sono deconcentrato, ma non importa, mi basterà infilare questo coltello nella sua gola per vincere e con la mia velocità non dovrei fallire. Sento ancora un po' di dolore dovuto al calcio di poco fa, ma non devo dargli peso. Lo guardo sorridere e con la mano mi invita ad avvicinarmi. Allora più nervoso e arrabbiato che mai mi avvicino con gran rapidità a quello stronzo e preparo il coltello, sono pronto a infilzarlo. Mi avvicino abbastanza da provare un affondo ma con agilità riesce a schivare. Essendomi fiondato di peso non riesco a fermarmi e lui ne approfitta, durante la schivata, per calciarmi la mano, facendomi volare via il coltello. Non faccio in tempo neanche a tenermi la mano dolorante che con una gomitata sullo sterno volo nuovamente all'indietro. Durante il contraccolpo non riesco a stare in piedi, tanto che, caduto al suolo, continuo a proseguire qualche metro più in là, strofinando la schiena che mi brucia a causa dell'attrito. Alzo subito la testa per vedere il mio avversario ma sta fermo a sorridermi, allora poggio nuovamente la testa sul pavimento. «Questa volta non arriverà nessuno a salvarti, sei rimasto soltanto tu, non hai più nessuno dalla tua parte. Spiegami come hai fatto a trovare gente tanto stupida da rischiare, anzi addirittura sacrificare la sua vita per te, cosa hai mai fatto per queste persone?». «Sinceramente non lo so, non so cosa li ha portato a prendere le mie difese, non ho davvero mai fatto nulla per loro, ma si è comunque formato un legame di fiducia che si chiama amicizia, una cosa che col tuo piccolo cervello non potresti capire neanche con un dizionario davanti». Non riesco a muovermi, devo trovare un piano al più presto o qui ci rimetto davvero la pelle, anche se provocarlo e prenderlo in giro è eccessivamente soddisfacente. «Mi diverte che riesci a deridermi anche in una situazione come questa, ovvero di imminente sconfitta. La morte non ti spaventa? Sono felice per te. Però prima di farti fuori voglio divertirmi un po'. Hai presente Ezekiele? Sicuramente te ne avrà parlato Flake, e a proposito, grazie per averla eliminata. Dicevo: sono andato a caccia di giocatori con lui molto spesso e mi sono pure divertito. Flake sapeva chi fosse 20, ovvero Crystal, la sua iniziale compagna di gioco, ma sicuramente non saprà la storia di 30, meglio conosciuto come il bambino andicappato. Hai capito bene, era un bambino sulla sedia a rotelle, non riusciva a usare le gambe se non mentre usava l'Elekt. Non voleva farne uso bellico, ma semplicemente voleva tornare a camminare come un tempo. Dopo 10 secondi da quando ci ha raccontato quella storiella emozionante abbiamo iniziato a pestarlo. Non contrattaccava! Per quanto potessimo sferrargli colpi era sempre lì a cercare di proteggersi. Infine Ezekiele prese il suo Elekt e lo ruppe. Dopo questa storia strappalacrime, cosa ne pensi di me adesso?».

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Che gran bastardo, non si mette davvero limiti? Ma un dannato briciolo di buon senso potrebbe averlo? «Penso che tu sia più stronzo di quanto immaginassi, tutto qui». Non riesco ancora ad alzarmi, la mano colpita mi fa ancora troppo male, credo che me l'abbia rotta, non si è contenuto per niente con quel calcio. La schiena brucia più di prima. Si sta avvicinando a me ridendo: «Sapevamo tutti che sarebbe ne saremmo usciti così, tu da sconfitto, io da vincitore. I poteri che sei riuscito a sottrarmi dall'Elekt di Hannie non ti sono serviti a nulla, solo a subire il colpo in modo lievemente meno doloroso. Eppure sei lì, steso a terra, senza la forza di rialzarti. E questo lo chiami scontro finale? Ti ho steso in pochi secondi. Eri così convinto di vincere, eppure eccoti qui. La morte di tutti i tuoi compagni è stata inutile allora, non ti senti una merda? Non hai come la sensazione di essere completamente inutile? Tutti morti per nulla. Congratulazioni. Sai, a questo punto mi pento di non aver fatto soffrire ancora di più Hannie, il solo soffocarla, pensandoci, non è stato abbastanza. Oltre a farle mancare l'ossigeno avrei potuto farle provare del dolore, quel tipo di dolore che non passa più, e che ansi aumenta lentamente. Peccato, vuol dire che mi divertirò con te».

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Cosa sto facendo... Qui a terra?... Hannie ha combattuto fino all'ultimo per me... Ha persino reagito in quelle condizioni lanciandomi il suo Elekt... Sforzandosi nonostante la condizione e la sofferenza... L'ostacolo che si pone tra me, i miei amici e il tornare alla normalità è solo questo tipo... È solo un ragazzo che vive di solo male... Io sono meglio di questo stronzo... Se da una parte tutti i miei amici sono morti è solo causa sua... E adesso non posso fare a meno di levarmi la scena di poco fa... Hannie che viene strangolata... Il suo sorriso nonostante il dolore...

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«TU NON SEI NESSUNO PER FARE QUESTO ALLE PERSONE CHE AMO!». Mi rialzo, non facendo caso al dolore che fino a pochi istanti prima mi tormentava. Mi reggo in piedi, aumento il volume e mi metto in posizione da battaglia. Sento dell'energia scorrere dentro di me, sono tornato di nuovo in modalità OFF. «ADESSO NON MI FERMERAI!»

The Elekt - Il giocoKde žijí příběhy. Začni objevovat