Capitolo 10 - Errore

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È incredibile come Tomio sia riuscito ad agire in una situazione del genere, non lo facevo così moralmente fermo. La serata è finita bene, ma ho davvero troppi dubbi... Quale è il potere di Vale? E quello mancante di Hannie? Che rapporto c'è tra Yui e Hannie? Chi cavolo era quel tipo di nome Esil? Che fine avrà fatto Eden? Perché e come è stato creato questo gioco? Chi c'è dietro tutto questo? E soprattutto quale è il premio finale del gioco? Ormai sono davvero stanco. È già domenica mattina. Non ho voglia proprio di fare nulla, neanche uscire. Uscendo potrei incontrare altri giocatori. Sono stati 3 giorni consecutivi distruttivi. Giovedì contro 18, venerdì contro 28-Rew, sabato contro 19-Eden. Adesso basta, posso avere una giornata di riposo VERA? Torno a dormire e spengo il cellulare. Non mi addormento facilmente ma riesco a riposare per bene. Si fa già pomeriggio e mi sveglio. Prendo il cellulare e cerco da mangiare, ma non ho nulla in casa. Mi preparo ed esco. Naturalmente porto con me l'Elekt ma lo tengo solo per sicurezza, non ho proprio intenzione di usarlo. Porto con me anche quello di Eden. Non ci sarà la mia vita legata come con il mio Elekt ma è abbastanza importante per il contenuto. In effetti se ci penso Eden potrebbe continuamente vivere con il dubbio che ogni momento della sua vita potrebbe essere l'ultimo. Sa che potrei romperlo in qualunque momento ma lui non può sapere quando sarà. Forse lo avrei fatto soffrire meno se lo avessi distrutto sul momento, ora mi sento leggermente in colpa e ho da ripensare su ciò che ho fatto... No. Erano pronti a tradire un loro amico. Si meriterebbero di peggio. Uno la morte la ha già raggiunta, tra poco anche il suo compagno di sventura.

...

Sono a passeggiare per la città a cercare qualche negozio aperto, ma di domenica in orario di pranzo cosa speravo di trovare? Ora mi ricordo che ho il cellulare spento e lo accendo. 2 chiamate perse da Hannie. La chiamo io. Le spiego perché sono in giro e mi invita a casa sua a pranzare. Beh, non sono il tipo che accetta così facilmente ma sto proprio morendo di fame...

...

Arrivo da lei, ricordo facilmente dove abita. Salgo e già prima di varcare la soglia della porta sento un profumino molto invitante. C'è lei ad aspettarmi con il grembiule da cuoca e mi saluta. Un po' confuso entro e dopo essermi lavato le mani in bagno mi siedo e comincio timidamente a mangiare. A quanto pare lei ha già pranzato, se non avessi spento il cellulare forse avremmo potuto mangiare insieme, che stupido. Probabilmente il mio viso ha lasciato trapelare qualcosa che lo facesse intuire e mi dice chiaramente che non c'è alcun problema. Sono indeciso se parlarle di cosa è successo ieri sera, ma il fatto che siamo alleati mi fa scegliere l'onestà. Le racconto tutto: un mio amico giocatore, la sua e la mia vittoria. Detto questo prendo dallo zaino l'Elekt di Eden. Lei è rimasta incantata. Dopo poco dice: «Dovresti smetterla di essere così gentile con i tuoi nemici o con il prossimo in generale. Lasciarlo in vita dopo quello che ha fatto, perché? In un gioco come questo, come nella vita, i buoni vengono sempre calpestati da questa società di merda. Il bene lo si fa solo a chi lo merita, non bisogna avere pena dello stronzo. Tu lasceresti mai fuggire di prigione un serial killer solo perché si sente triste? Determinate persone non dovrebbero avere la possibilità di scegliere. Sai perché sono arrivata a questo pensiero? Ti ricordi quella volta che mi salvasti la vita? Dopo che tu sei stato cacciato, quel maledetto che mi stava per uccidere è passato per la vittima. La realtà è stata distorta. Tu sei passato per quello cattivo, lui per quello buono. Era diventato persino un eroe per essere riuscito a tenerti testa. Questo mondo è pieno di ingiustizie, per questo detesto le persone che sono pronte a pugnalare per il proprio interesse, o peggio per proprio divertimento. Detto questo pensaci. Lui si merita il bene che gli hai fatto? Oppure no? Se fosse andata diversamente, lui lo avrebbe fatto per te? Scusa se rispondo io ma sono sicura che non sarebbe stato così». Sono senza parole, tutto quello che mi ha detto è vero. Devo davvero smetterla di avere pietà, devo comportarmi con le persone come loro si comporterebbero con me. Però devo comunque fare attenzione alle persone finte.

...

Ero così impegnato a pensare alle sue parole che non mi sono accorto che era con le lacrime agli occhi. Occhi troppo tristi, sarà forse legato a quel ricordo? Metto da parte ogni altro pensiero e la abbraccio. Non vedo il suo viso. Non so che espressione stia facendo. Sinceramente ho paura che dopo questo mi picchi. È tesa, piano piano si fa più morbida e sento le sue braccia avvolgermi.

The Elekt - Il giocoWhere stories live. Discover now