Always Again - QUINDICI

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Kate aveva cominciato a tremare. Rick vicino a lei teneva l'orecchio vicino al telefono per sentire cosa si stessero dicendo e si sentì gelare il sangue nell'udire la voce fredda di Campos.

- Campos, io sono stata di parola. Ti prego, lascia andare mia figlia.

- Perché dovrei farlo? Mio figlio è morto per colpa tua...

- Lei non c'entra nulla, ti prego... Se pensi che sia colpa mia prenditela con me, ma lei lasciala stare.

- Se lo facessi mi toglierei gran parte del gusto... Avrai presto mie notizie, Jefa... Non fare scherzi... Tu figlia è ancora viva...

Lo sguardo perso nel vuoto di Kate ed il suo tremore che non accennava a smettere fecero destare Castle realmente per la prima volta da quando si era risvegliato dopo il rapimento. Fu come se qualcuno avesse tolto il manto di doloroso ed angoscioso torpore che aveva investito tutti i suoi sensi. Vedere sua moglie di nuovo fragile ed impaurita fu la scossa di cui aveva bisogno. Starsi a compiangere, passare le ore a guardare le foto e i video non serviva a nulla. Stavano soffrendo, avevano paura, ma dovevano reagire, lui doveva farlo. Invece da quando si era risvegliato aveva passato le ore solo a colpevolizzarsi, compiangersi, crogiolarsi nel dolore e nei ricordi. Aveva allontanato anche Kate non permettendole di starle vicino come avevano bisogno di stare, come se facesse una gara a chi stava peggio e si isolava di più. Era la prima volta che stavano affrontando qualcosa del genere insieme e non lo avevano ancora fatto, insieme. Erano due persone che soffrivano da sole per la stessa cosa.

Strinse Kate a se trascinandola letteralmente fino al divano dove la fece sedere sulle sue gambe, continuando a tenerla tra le sue braccia.

- Calmati Kate... Calmati amore...

Da quanto tempo non aveva più una crisi di panico? Rick la cullava nello stesso modo in cui cullavano Lily perché Beckett in quel momento era totalmente indifesa, proprio come una bambina. Si era appoggiata a lui, nascondendo il volto sul suo collo e stringendogli le braccia intorno alle spalle.

- Ha detto che si sarebbe fatto sentire. Kate, ascoltami, devi stare calma adesso. Se ti vuole parlare ancora vuol dire che non farà del male a Lily.

Rick accarezzava la schiena di Kate aspettando che calmasse il suo pianto e che la sua crisi passasse. Aspettava tenendola stretta a se, ascoltando il suo respiro diventare sempre meno ansioso e le sue braccia rilassarsi dalla stretta intorno alle spalle. Beckett alzò la testa per guardarlo e si perse nei suoi occhi blu dove trovò di nuovo quella luce che aveva cercato tante volte in quei giorni, dove sapeva che poteva ripararsi da tutto.

- Non devi fare tutto da sola Beckett, non sei sola. Siamo insieme, ok? Io e te, come sempre. - Rick le asciugava le lacrime dal viso mentre lei annuiva - È più difficile e fa più paura, ma Kate noi ce la faremo, lo sai questo, vero? Noi ce la facciamo sempre, siamo una bella squadra, lo siamo da sempre, anche se tu non lo vuoi ammettere però io lo so che lo hai pensato anche tu dall'inizio perché faticavi a resistere al mio rude fascino!

Riuscì a strapparle un sorriso alla fine e lui sorrise con lei, togliendole dal volto le ultime lacrime.

- Come fai Castle?

- A fare cosa Beckett?

- A farmi sempre ritrovare la speranza.

- Perché se non avessi sempre avuto la speranza che tutto sarebbe andato come volevo con te, mi sarei arreso tanti anni fa Kate. Ti ricordo sempre che non sei stata facile da conquistare.

Kate sorrise di nuovo tornando ad appoggiarsi al petto di Castle, aveva bisogno di sentirsi protetta come solo lui sapeva fare, accogliendola tra le sue braccia.

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