Always Hope - DUE

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Soffiò sul vetro, questa volta di proposito, e la superficie appannata fu molto più grande. Scrisse con l'indice il nome di sua figlia sulla superficie diventata opaca e sorrise per quella cosa così infantile che le era venuta spontanea. Era incredibile come Lily per lei fosse una presenza già così reale e al tempo stesso lontana, talmente tanto che non riusciva ancora a pensare cosa avrebbe voluto dire tra poco averla reale tra le braccia piuttosto che parlare con un'entità immaginata nella sua mente. L'ultima ecografia che aveva fatto le aveva dato un'immagine di lei che il dottore disse loro essere abbastanza fedele di come poi sarebbe realmente stata. Castle le disse subito che aveva il suo naso ed anche la sua bocca, e doveva crederci, perché lui la sua bocca la conosceva bene, facendola arrossire davanti al suo ginecologo. Rick aveva fatto subito una foto allo schermo per mandare l'immagine anche ad Alexis e si fece stampare un paio di copie che guardava sempre. Kate, invece, continuava a preferire immaginarsela, aspettando di vederla tra le sue braccia. Ogni volta che ci pensava veniva attraversata da brividi emozione. Chiuse gli occhi e pensò ad altri brividi che aveva provato quel giorno di fine novembre quando era al distretto, assorta da un caso che non sembrava avere una soluzione e quando si era alzata per andare verso la lavagna aveva improvvisamente visto tutto nero e si era risvegliata sul divano della sala relax, con Esposito, Ryan e la Gates intorno che la guardavano preoccupati. Non fece in tempo a chiedere cosa fosse successo che erano entrati due paramedici e l'avevano fatta sdraiare su un lettino. Non si era ribellata come i suoi colleghi si erano immaginari anzi li guardava preoccupata. Si lasciò portare via e sola in quel tragitto in ambulanza mentre stavano già monitorando il suo stato riuscì solo a chiedere come stava sua figlia, non ricevendo nessuna risposta da parte di quei due infermieri poco cortesi che le dicevano solamente che dovevano controllare. Si chiese se avessero avvisato Castle. Aveva bisogno di lui. Quando la fecero scendere dall'ambulanza riconobbe l'entrata del Presbyterian Hospital mentre la trascinavano all'interno e ne fu sollevata: lì c'era il suo medico. Tra il vociare della hall dell'ospedale sentì una voce fin troppo familiare che si avvicinava sempre più. Castle correva verso di lei, seguendo i paramedici. Kate allungò un braccio cercandolo ma non riuscì a prenderlo, solo sentì la sua voce che la rassicurava che era lì mentre la portavano dietro una porta che la separò anche dalla voce di suo marito.
Sentì viva sulla sua pelle quella mattina di inizio gennaio, la stessa paura di quel giorno già lontano, l'angoscia dell'attesa mentre sistemavano fasce ed elettrodi sulla sua pancia senza dirle un granché. Le veniva da piangere per quanto era tesa e nervosa, teneva gli occhi chiusi ed i pugni stretti perché non voleva vedere, non era pronta per ricevere brutte notizie, per vedere il suo mondo crollare di nuovo. Sentì qualcuno armeggiare con i macchinari vicino a lei, strappare una striscia di carta e poi spegnere un interruttore ed uno dei rumori costanti finì. Era un buon segno o doveva preoccuparsi ancora di più? Istintivamente pensò la seconda e le scappò un singhiozzo. Sentì una mano sulla sua ed eccolo, pensava, il gesto di conforto che chissà quante volte quel medico aveva già dovuto compiere. Non era molto diverso da quello che facevano anche loro ogni volta che dovevano dare brutte notizie a qualche parente di una vittima, avrebbero avuto un protocollo, delle frasi di circostanza. Si sentì chiamare per nome, invece, da una voce conosciuta. Era il dottor Yedlin, il suo ginecologo. Aprì gli occhi ed una lacrima furtiva scappò al suo controllo: il dottore le sorrise e la scacciò dal suo volto. "Va tutto bene, la sua bambina sta benissimo" le disse pacatamente e lentamente, come per darle il tempo di assimilare il fatto. La aiutò a tirarsi su mettendosi seduta sul letto e le diede un cioccolatino, invitandola a mangiarlo. Le spiegò poi che se si saltano troppi pasti e ci si stanca troppo, gli svenimenti potevano essere frequenti: aveva avuto un calo glicemico, ma da quello che le avevano riferito, aveva avuto la prontezza di aggrapparsi alla sua scrivania ed aveva attutito la caduta. La lasciò sola, dicendole, prima che lei lo chiedesse che suo marito stava per arrivare, era andato a prenderle un tè caldo.
Nell'attesa di Castle notò come lo zucchero del cioccolatino aveva stimolato i movimenti di Lily e non fu mai così felice di sentirla muoversi come in quel momento. Rick entro nella stanza dove era Kate, con un sorriso tirato ed un bicchiere in mano "Non è caffè, è tè. Molto dolce" le disse porgendole il bicchiere rimanendo in piedi a guardarla "Come te" rispose Kate abbozzando un sorriso, ma Rick si era troppo preoccupato per accettare un complimento con gioia. Prese la sedia e si sedette al suo fianco mentre lei beveva. Kate gli disse che andava tutto bene ma lui la interruppe dicendo che aveva già parlato con Yedlin e sapeva tutto, non si doveva preoccupare. Kate sorseggiando il tè, dolce veramente troppo dolce, sentì nuovamente la sua bimba muoversi e prese la mano di Castle per farlo sentire anche a lui, sperando che, sentendola, si sarebbe calmato, come lei. Fu un successo parziale, ma guadagnò la splendida vista di un sorriso di suo marito. Le disse che Esposito lo aveva avvertito subito ed era stato lui a farla portare lì. Lo ringraziò con dolcezza. Si sentiva in colpa, sapeva di aver sbagliato, immaginava come Rick volesse dirle "te lo avevo detto" e immediatamente nella sua mente si era formata la voce di sua madre pronunciare quella che era la sua frase preferita. Gli chiese scusa, ammise la sua colpa, ma lui non le disse nulla, solo che andava tutto bene adesso, dandole un bacio sulla fronte. La dimisero poche ore dopo, appena arrivarono le risposte a tutti gli esami che confermavano la buona salute per entrambe. Quando erano in macchina per tornare al loft Kate disse a Rick che non sarebbe tornata al distretto, anticipando la sua maternità per motivi di salute e lui le disse che aveva già parlato con la Gates di questo arrivando alla stessa conclusione. Lui fu felice che anche da lei era venuta quella intenzione, lei invece si sentì infastidita dal fatto che lui aveva deciso qualcosa al posto suo ma capì perché lo aveva fatto e si ammorbidì subito. Lily era la priorità, per tutti.

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