Always Fighting - NOVE

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Beckett non rispose alla ragazza che provò a fermarla mentre usciva dal suo ufficio ma evitò la presa, travolgendo quasi Martha e i due detective dietro di lei.

- Will cosa hai fatto? - Urlò appena messo piede nella stanza dove si trovavano tutti gli agenti dell'FBI che la guardarono interrompendo ogni attività

- In merito a cosa? - Rispose lui calmo.

- È appena arrivata Alexis, mi ha detto che su tutti i notiziari c'è la faccia di Castle come se fosse un ricercato. - Urlò ancora

- Tecnicamente lo è. - Ammise lui per nulla turbato accavallando le gambe e sedendosi meglio sulla poltrona - Purtroppo c'è stato un equivoco qualche ora fa. Una pattuglia ha visto un uomo con una bambina che poteva sembrare lui ed ha fatto una segnalazione, probabilmente c'è stata una fuga di notizie non so a che livello, mi dispiace.

- Una fuga di notizie? Ti dispiace? Cosa hai in mente Sorenson? Stai giocando con la vita della mia famiglia, te ne rendi conto?

Kate urlava così forte che nonostante la porta chiusa tutti fuori potevano sentirla. Anche Alexis entrò nella stanza e anche lei si mise ad urlare la sua rabbia sia contro l'agente dell'FBI che contro Kate, per lei responsabile quanto lui di aver accettato di fare una cosa del genere a suo padre.

- Alexis, per favore calmati - provò a chiederle Kate supplicandola con tono conciliante

- Calmarmi Kate? Dovrei calmarmi? Avete dato mio padre in pasto alla stampa, lo avete fatto diventare il colpevole della storia per che cosa? Cosa state facendo?

- Quello che mi hai chiesto Alexis, sto cercando di fare qualsiasi cosa per riportare a casa tuo padre e tua sorella. - Si morse l'interno della guancia dopo aver detto quelle parole, usando le stesse che la ragazza le aveva rivolto con astio la sera prima.

- Voi siete tutti pazzi! - Sbraitò ancora la giovane all'indirizzo di Sorenson. - Sotto casa nostra c'erano già i primi giornalisti che stavano arrivando! Dovete trovare papà non farlo passare per un criminale!

- Signorina Castle, si controlli - Intervenne Sorenson e in quel momento fu Martha ad entrare per portare via la nipote prima che peggiorasse la situazione.

- Katherine, perché? - Le chiese solamente con tono afflitto

- Mi dispiace Martha, ma era l'unico modo per poterci mettere subito a lavoro. - Provò a giustificarsi Kate mentre le due donne andavano via. Chiamò subito una pattuglia per andare al loft e tenere a bada la stampa che di lì a poco li avrebbe asfissiati e non solo la stampa. Da lì a poco il suo cellulare cominciò a squillare: Andrew, l'agente di Rick, Price il suo editore, il sindaco, il giudice Markway, anche dalla produzione di Los Angeles per la serie tv su Nikki Heat. Tutti che le chiedevano cosa stesse facendo. Rispose ad un paio di telefonate, poi cominciò a rifiutarle. Avrebbe voluto spegnere il cellulare, ma non poteva farlo. Le speranze di venire contattata ancora non le aveva perse, anche se erano passate ormai più di 24 ore.

Fissava la tv su quel canale all news che nel box a lato aveva impressa l'immagine di Castle sorridente con quella dicitura sotto che la feriva continuamente. Ricercato. Era stata lei a metterlo lì, era colpa sua. Lo aveva fatto per una ragione che continuava a credere giusta, ma Alexis aveva ragione, lo aveva dato in pasto alla stampa sapendo che lui era una vittima.

Esposito bussò aspettando stranamente diligentemente che lei gli desse il permesso per entrare.

- Abbiamo trovato delle cose interessanti su Emma Vladic, posso? - Chiese Javier e Kate gli fece cenno di sedersi.

- Una macchina nuova, una casa in una zona non male... Un po' troppo per una centralinista.

- Vai avanti Espo... - Kate chiaramente non aveva voglia di indovinelli

Always TogetherWhere stories live. Discover now