Always Fighting - QUATTRO

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- Non ci sarebbe stato niente di questo con nessun altro. Lo sai Castle. - Glielo disse con una voce decisa e forte che non ammetteva replica e contrastava con la tenerezza con la quale accarezzava la mano del marito. In un momento c'era tutta Kate Beckett, quella dura e sicura di se, quella che conoscevano tutti, e quella che era solo per lui che si lasciava emozionare ed emozionava solo con un gesto: Kate non era mai stata una che nella loro intimità si era mai limitata di fargli capire quando lo volesse e come lo considerasse suo, con i fatti e con le parole, se ritornava con la mente a quel giorno che aveva cambiato per sempre le loro vite, era stata proprio lei alla fine a rompere gli indugi in modo così irruente e aveva usato tutte le sue armi a disposizioni per ribadirglielo e continuava a farlo ogni volta. Non era però abituale che questo venisse fuori in altre circostanza, nella quotidianità ed ogni volta che lei lo faceva, che gli riaffermava con decisione la sua unicità nella sua vita per lui era come sentire le farfalle nello stomaco ogni volta e valeva di più di qualsiasi dichiarazione d'amore che potesse fargli, perché quella sicurezza nel suo sguardo mentre gli diceva che lui era l'unico ed il solo per lei valevano più di ogni altra parola e si sentiva a corto di argomenti per rispondere. L'unica cosa che seppe fare, non trovando modo per risponderle mentre sorrideva quasi imbarazzato da quel discorso fatto in quel contesto così inusuale per loro, tra camerieri che giravano tra i tavoli, il chiacchiericcio dei tanti clienti e i mugugni di Lily intenta a ciucciare la zampetta di un pupazzo, fu prendergli lui la mano tra le sue mentre entrambi i loro sguardi si focalizzavano esattamente su quell'intreccio che per loro aveva un significato molto più profondo.

Un cameriere, senza molto riguardo, poggiò i due piatti con il dolce sul tavolo, andando ad urtarli e beccandosi uno sguardo arcigno di Rick che avrebbe voluto fargli un lunghissimo discorso su come aveva appena interrotto la sacralità del momento e Kate vedendolo così accigliato scoppiò a ridere di nuovo: si rendeva conto che quando era con lui ed era così leggera, ridere era molto più facile e la faceva stare bene. Non se ne sarebbe privata mai finchè poteva.

- Ti prego Castle, vorrei riprendere possesso della mia mano per mangiale, se me lo concedi.

- Sai che la tua mano sarebbe mia di diritto da molto tempo, vero?

Kate sorrise e cominciò a mangiare la sua fetta di torta e prima che Rick cominciasse la sua Lily buttò a terra uno dei suoi sognali attirando con il rumore gli sguardi di entrambi i genitori. Castle fu il più rapido a piegarsi per raccoglierlo e mentre si stava rialzando, incrociò lo sguardo di sua figlia che seguiva incantata il suo semplice movimento con quel sonaglino colorato. Si fermarono a guardarsi, come se non si fossero forse mai visti, eppure quella era una cosa che accadeva quotidianamente, ma lui sembrava faticare ad abituarsi a quest'altro paio di occhi uguali a quelli di Kate, che lo guardavano curiosi e ne rimaneva sempre rapito.

- Castle... - lo richiamò Beckett con la voce proprio da Beckett quando lo doveva rimproverare - ... mi piacerebbe che quegli sguardi ogni tanto li rivolgessi di nuovo anche a me, non solo a tua figlia. - Rick fu per un attimo sgomento nel vedere la serietà con la quale lo aveva ripreso ed ebbe un vortice di emozioni in un lampo che gli fecero pensare se effettivamente aveva trascurato sua moglie. Balbettò qualcosa e Kate non resistette più a tenere la sua faccia seria, prendendolo in giro per le sue espressioni che sarebbero state da foto. Ci mise qualche secondo per riprendersi dall'immagine di Beckett gelosa di MiniBeckett ma poi rilanciò dicendo che se era così allora voleva anche lui riappropriarsi di qualcosa di lei che ormai era diventata proprietà di sua figlia e le fece un occhiolino maliziosa. Kate diventò tutta rossa prima di rispondergli prima con lo sguardo che a parole, al che Rick ritrattò, assicurandole che stava scherzando. Poi risero di nuovo, insieme e si accorsero che anche Lily rideva con loro. In fondo bastava poco per essere felici.

Il tempo era volato, letteralmente. Finì di mangiare il suo cheeseburger e poi disse a Castle che doveva scappare in ufficio. Riuscì con i suoi soliti modi a strapparle ancora qualche minuto, solo il tempo di tornare insieme al dodicesimo. Si lasciò convincere quindi ad andare insieme fino al portone e lì salutò suo marito con un trasporto che raramente aveva mostrato nei pressi del suo luogo di lavoro, fregandosene per una volta, del via vai degli agenti e detective che c'era lì intorno.

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