Capitolo 24

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Non riesco a togliermi dalla mente l'espressione di Justin per il mancato bacio di qualche ora fa. Vederlo così sicuro e spavaldo e subito dopo deluso e colpito nell'orgoglio non mi è affatto dispiaciuto, anzi; è stato divertente servirgli, per una volta, la stessa minestra che mi serve sempre lui.

Non deve pensare di avere qualche tipo di effetto su di me -anche se in fin dei conti questa è la verità-, altrimenti non farebbe altro che usare l'informazione a suo piacimento ed io non voglio dargli questa soddisfazione. Inoltre, non sono il cagnolino di nessuno e sicuramente non ho bisogno delle sue attenzioni.

O forse sì?

Fortunatamente le lezioni per oggi sono finite; almeno non sarò costretta a vederlo fino a domani e potrò ignorare il mio conflitto interiore per un altro giorno.

«Devo scappare a casa, ci vediamo domani!» esclama Sam, su di giri. Le ho parlato, durante l'ora di pranzo, dicendole di stare attenta con Tyler; mio fratello ha già tanti problemi per conto suo e non gli serve che una ragazza si metta a giocare con lui. Comunque, ha davvero una gran fretta perché ancor prima che io possa aprire bocca per dire qualsiasi cosa la rossa sparisce dalla mia vista, addentrandosi in mezzo alla massa di studenti che sembra fare a gara a chi lascia per primo l'edificio. Sicuramente non vedranno l'ora di tornare a casa per svolgere i compiti, penso ironicamente.

Io, invece, raggiungo il cortile col mio solito passo da bradipo. Ma quando la mia pelle entra in contatto con l'aria pungente di novembre realizzo di aver dimenticato il cardigan nell'armadietto. Il pensiero di Justin e delle sue labbra sulle mie la sera precedente tormenta ancora la mia mente facendomi passare per una vera svampita. Devo togliermelo dalla testa.

Sospiro e, seppur contro voglia, rientro nell'edificio, non senza aver maledetto mentalmente quel biondino per essere diventato, ormai, il mio chiodo fisso.

Raggiungo il mio armadietto e non appena scorgo in mezzo alla quantità industriale di libri l'oggetto, al momento, dei miei desideri, il cardigan color crema, esulto mentalmente chiudendo l'anta. Mi volto per avviarmi nuovamente verso l'uscita quando, all'improvviso, mi ritrovo di fronte una figura maschile che per poco non mi fa prendere un colpo. Ma cos'hanno tutti oggi? Sembra che si siano coalizzati per spaventarmi a morte.

«Luke!» esclamo riconoscendo immediatamente lo spilungone dagli occhi azzurri, «Mi hai spaventata», sussurro, quasi come in una confessione.
Il ragazzo si guarda le scarpe, leggermente in imbarazzo «Scusa Cassie, non volevo», mormora sembrando sincero. Successivamente, alza lo sguardo verso di me; ha l'aria di uno che vorrebbe dire qualcosa ma che non riesce a farlo.
«Che posso fare per te?» domando, cercando di aiutarlo a prendere parola per rendergli il compito più facile.
Allora lui comincia a massaggiarsi il collo, «Beh, c'è una cosa di cui ti vorrei parlare», esordisce, «Visto che tu ed Aaron avete rotto...»
Lo interrompo all'istante con un «Noi non stavamo insieme».
Sgrana gli occhi, forse sbalordito dal mio tono di voce un po' brusco, ma necessario. «Okay, comunque non esci con nessuno, vero?» chiede, l'imbarazzo che avevo notato in lui poco prima sembra essersi dissolto nell'aria.

La sua domanda mi mette in seria difficoltà. «Ehm...»inizio, ma che dovrei rispondergli?

Aaron ed io ci siamo frequentati, senza impegno -almeno da parte mia-, per qualche tempo, ma abbiamo visto che le cose tra noi non funzionavano e che era meglio restare amici. Poi c'è stato il bacio con Justin, che mi ha totalmente mandato il cervello in vacanza, ma in fin dei conti lo ha detto stesso lui "era solo un bacio", chiarendo subito la questione, perciò non dovrei farmi film che esistono solo nella mia testa.

Quindi potrei semplicemente dirgli la verità e cioè che no, non frequento nessuno, ma ho la netta sensazione che questa risposta sarebbe subito seguita ad un invito ad uscire e a quel punto non saprei davvero cosa dirgli. Non avevo in programma, quando sono venuta a San Francisco, di uscire con qualche ragazzo, l'idea non mi passava nemmeno per la testa ed è già stato strano, per me, avere un paio di appuntamenti col mio amico d'infanzia e baciare Justin. Non faccio queste cose, di solito, e per quanto dolce penso che Luke sia dovrei declinare qualsiasi proposta intenda farmi.

DisasterWhere stories live. Discover now