#Thalia Grace

367 34 16
                                    

La canzone ha tantissimo significato con la storia di Thalia. Forse è per questo che le piacciono i Green Day. Ho messo la versione tradotta in italiano, nel caso dopo voleste vedere il testo
Iniziate a leggere quando attacca la voce👍

Infilò l'ultima maglietta nello zaino. Era la sua preferita, quella che indossava ogni volta che lei e la sua famiglia andavano a fare un picnic... quando ancora erano una famiglia.
La ragazza chiuse la cerniera della sua vecchia cartella e la tirò giù dal letto.
Sua madre non era in casa, probabilmente era in qualche bar ad ubriacarsi.
Thalia aveva 14 anni, e per tutta la vita, aveva vissuto un inferno...per colpa di sua madre.
Per colpa sua Thalia aveva perso la cosa a cui più teneva al mondo...
Sua madre avrebbe pagato per questo, d'ora in poi non ci sarebbe più stata una figlia per lei, ad aspettarla ogni volta. Se la sarebbe dovuta cavare da sola.
Thalia aveva pianificato quel momento da tanto tempo, ma la scomparsa di Jason era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso...
La ragazza uscì dalla stanza e si richiuse la porta alle spalle.
La casa era immersa da un cupo silenzio. Si sentivano solo gli spifferi d'aria che entravano dai buchi del soffitto. La loro casa era uno squallido appartamento dell'ultimo piano. I muri erano incrostati e agli angoli erano ricoperti di muffa, facendo sembrare quelle macchie nere degli occhi che ti guardavano crudelmente. Era quello l'effetto che faceva a Thalia quella casa, un brutto bugigattolo che sapeva sempre di fumo.
Con lo zaino in spalle scese le scale e andò in quello che sarebbe potuto essere un bel salotto. Sopra un caminetto erano incorniciate delle foto: una bambina con in braccio un bambino biondo più piccolo e dietro si vedeva una donna bionda sorridere. Beryl Grace. La conduttrice televisiva sembrava spensierata in quella foto. Uno degli ultimi giorni trascorsi come una famiglia...poi la pazzia.
Thalia prese quella foto e la tolse dalla cornice. Con un gesto deciso strappò il viso della madre, e accartocció la carta.
La ragazza sapeva di essere figlia del re degli dei, era stata questa la causa dei problemi di sua madre. Lei voleva diventare dea... Zeus non le aveva dato ascolto e se ne era andato per sempre.
Thalia, invece, aveva accettato che suo padre se ne andasse dalla sua vita senza una lacrima. Non erano mai andati molto d'accordo, solo una volta lui le aveva raccontato dei pericoli di essere semidea, poi era ritornato freddo e distaccato.
Thalia si incamminó verso la porta di casa e tirò fuori dalla tasca un biglietto di carta bianca.

"Mamma, io me ne vado.
Con l'Alcool e il fumo hai rovinato la vita di tutti oltre che alla tua.

Thalia"

La ragazza immaginava che la madre non avrebbe neanche letto il biglietto, forse lo avrebbe usato per incartarci il chewingum e buttarlo in spazzatura. Ma la cosa non le pesava, lei aveva scelto la sua strada, sperando in una vita migliore.
La semidea aprì la vecchia porta di legno dell'ingresso. Le sue scarpe nere erano già oltre la soglia, dietro di lei c'era la sua infanzia, la sua vecchia vita e la vecchia Thalia.
La ragazza che avrebbe oltrepassato quella soglia, non sarebbe più tornata indietro. Non sarebbe più scappata, avrebbe combattuto.
Sapeva che i tempi che l'aspettavano erano duri, ma sempre meglio di vivere con una persona che non ti riconosce più come figlia.
Thalia uscì di casa e si sbatté la porta alle spalle. Mai ripensamenti, si disse. Mai più Beryl Grace nella sua vita!
La semidea scese le scale e si ritrovò in poco tempo davanti al portone della palazzina. Fuori il cielo era nero come la morte, ne una stella, ne la luna illuminavano la strada.
Con un sospiro Thalia uscì e respiró l'aria fresca... aria di libertà.
Si strinse il giubbotto e si incamminó. Non aveva idea di dove sarebbe andata, l'unica cosa che contava era allontanarsi il più possibile da quella casa...da quell'inferno che era stata la sua vecchia vita.
Una nuova Thalia girava per la strada abbandonata, sola, ma libera.
La ragazza camminó sempre dritta fino all'alba, nessuno l'aveva fermata e se sentiva qualcuno chiamarla, non si voltava.
La bruna mattutina illuminava le vetrine dei negozi. Le prime macchine avevano iniziato a circolare, più usciva da quella zona di periferia, più Thalia sapeva avrebbe incontrato persone che le avrebbero chiesto dei suoi genitori.
Preferì così evitare le strade principali, e devió per vicoli secondari.
All'improvviso, in uno di questi, sentii un grande rumore. Bidoni che venivano rovesciati. Silenziosamente si avvicinò e non poté credere a quello che vedevano i suoi occhi...
Una strana creatura, stava rovistando tra la spazzatura. Era per metà umana, e per metà serpente.
Dracena. Il nome le pulsó in mente ed ebbe un flash di suo padre che le spiegava cosa fosse una dracena. La ragazza non aveva armi, ma non si sarebbe tirata indietro... era figlia di Zeus, era la nuova Thalia, quella decisa e sicura.
Con un grido di battaglia si lanciò verso il mostro, che sorpreso sibiló in direzione della semidea.-Un belconcino... sssss-
La ragazza non replicò e prese la prima cosa appuntita che trovò: un bastone da passeggio.
Iniziò lo scontro. Thalia non si batteva per salvarsi, ma per scaricare la rabbia che aveva accumulato in tutti quegli anni. Colpiva, colpiva colpiva.
Non si fermò finché la creatura con un balzó scappò e sparì nel vicolo da cui era venuta.
Thalia si asiugò il labbro che aveva iniziato a sanguinarle e si passò una mano sulla fronte. Adesso si sentiva meglio.
Si incamminó verso la fine del vicolo, in mano il bastone. Nessuno l'avrebbe fermata, nessuno le avrebbe impedito di combattere e di difendersi.
Nessuno l'avrebbe più trattata come sua madre. Mai più.










Mai.

Commentiii🙏

Йой! Нажаль, це зображення не відповідає нашим правилам. Щоб продовжити публікацію, будь ласка, видаліть його або завантажте інше.


Commentiii🙏

MusicOneshots By ValeStar00|PJO,HoO, KCWhere stories live. Discover now