Percabeth pt 2

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Ad ogni suono  di campana, corrisponde una delle seguenti  4 parole.

Buio.

Freddo.

Voci.

-Annabeth-

Spalancó gli occhi.
-Dove sono?-
Riuscì a individuare quattro figure intorno a lei.
-Sei in un lettino in infermeria-questa era la voce di Piper.
La figlia di Atena ebbe un lampo...si ricordò di tutto... dell'attacco, di Percy che la portava in braccio sulla spiaggia...Percy .
-Dov'è  Percy?- chiese con la voce roca.
I suoi amici si scambiarono uno sguardo.
Poi la figlia di Afrodite disse:-Quando tu sei tornata, lui non era con te-
Alla ragazza bionda venne un groppo in gola. Cosa fare adesso?
Provò  ad alzarsi, ma inutilmente.
Guardò gli altri due ragazzi, uno era Will, il figlio di Apollo, l'altro era Nico.
-Nico- Annabeth aveva un gran mal di testa e le pulsata tutto il fianco e la schiena-È... morto?-
Il ragazzo si scrocchió le dita nervoso:-Non lo so Annabeth...c'è  una schermaglia. Qualcosa mi impedisce di vedere...ma non credo sia morto-
-Cos'é successo?- chiese gentilemente Piper.
-Io e Percy stavamo facendo una nuotata in fondo al mare. Era tutto tranquillo...poi ho sentito...un dolore acuto e un grido di Percy. I momenti successivi sono stati confusi- alla semidea tremava la voce.
-Mi spiace Annabeth...Appena starai meglio, organizzeremo una spedizione- la figlia di Afrodite guardò tristemente la semidea.
Lei non replicò...stava pensando a come agire, glielo avrebbero impedito.... Ma decise: sarebbe andata a cercarlo. A qualunque costo.
-Io vado- disse e con uno sforzo drizzó la schiena -E voi non me lo impedirete- gli occhi due tempeste pericolose.
La ragazza cherokee si morse il labbro e guardò Will.
-Va bene...ti aiuteremo- sospirò  il medico infine.
Il gruppo si spartí i compiti: Piper avrebbe preparato ad Annabeth il necessario per il viaggio, Will, avrebbe spiegato ad Annabeth le cure e le medicine da prendere. Nico, invece, avrebbe dovuto creare un diversivo, per permettere alla ragazza di uscire di nascosto dal campo.
Mezz'ora dopo, Annabeth, si guardò un'ultima volta alle spalle, e poi varcò il confine del campo. Nessuno l'avrebbe fermata.
Si fece dare un passaggio da una famiglia di campeggiatori fino alla spiaggetta.
Quando scese ringraziò e la macchina ripartí con un rombo, lasciandola sola.
Annabeth camminó lungo la spiaggia, ed ad un certo punto si fermò. C'era qualcosa di scuro sulla sabbia.
Con una smorfia di dolore, la semidea si inginocchió. Sebbene Will le avesse appena somministrato una dose extra di nettare ed ambrosia, era ancora dolorante. Sapeva che sarebbe dovuta rimanere più  di una settimana in infermeria al ritorno. Riportò lo sguardo sulla macchia scura.
Sangue, quello era sangue.
Si rialzó, e scorse altre tracce rosse scuro. Iniziò a preoccuparsi, il suo ragazzo  aveva perso molto sangue. Troppo.
Arrivò davanti ad una chiazza più grande. Dopo non ne venivano altre.
La figlia di Atena si guardò  indietro e scorse delle  tracce, a cui prima non aveva fatto coso, segni di trascinamento. Fece la strada a ritroso, e si fermò  quando anche la più  piccola macchiolina di sangue era sparita.
Il figlio di Poseidone, era scomparso, di nuovo. Ma stavolta non c'entravano gli dei, Annabeth ne era sicura, c'entravano i mostri, era tutta opera loro. Gli ultimi alleati di Gea.
La figlia di Atena,si costrinse a pensare ad un piano. Si guardò attorno altre volte e con un sospiro le venne un'idea. Folle, ma poteva funzionare.
Iniziò a togliersi  la giacca e appoggiò  lo zaino che le aveva fornito Piper sulla spiaggia. Si diresse verso il mare agitato.
L'acqua ormai le arrivava alla vita, e ancora non c'era stato un segnale.
Poi d'improvviso, la ragazza sentì qualcosa strusciarle sulla gamba. Si trattenne e cercò  di mantenere la calma.
Lei cercava un mostro, un mostro che l'avrebbe condotta nella sua tana, dove sperava con tutto il cuore ci fosse anche Percy.
La semidea sfoderó la spada d'osso, e si preparò.
1-2-3-...contó nella mente. Al sette ci fu un boato e qualcosa emerse dall'acqua. Annabeth non ci pensò  due volte,  e conficcó la spada sul collo del serpente marino. La creatura  ruggí indignata e si rituffó in acqua, portandosi dietro la ragazza.
La figlia di Atena tenne gli occhi aperti, e cercò di reggersi con tutte le sue forze all'elsa della spada. Il suo corpo urlava dal dolore ad ogni tentativo del mostro di scrollarsela addosso. Annabeth non avrebbe mai fatto una cosa così  stupida, così avventata, se non avesse mai incontrato il ragazzo che le aveva rubato cuore. Erano sopravvissuti al Tartaro insieme, e non si sarebbero mai più lasciati. Mai più.
Il mostro la condusse in un cunicolo, il fiato di Annabeth non sarebbe durato a lungo. Lo sapeva. Per fortuna, la creatura, emerse dall'acqua, mostrando il paesaggio di una grotta sotterranea.
Annabeth scorse la figura di Percy distesa malamente sulla pietra, era circondato da due figure vagamente  umanoidi.
La semidea conficcó  a ancora più a fondo la lama bianca. Con un gemito il serpente marino morì.
Le due figure si precipitarono da Annabeth con le spade sguainate.
Bastarono due stoccate della ragazza e si ritrovò  sola con Percy in quella grotta.
Con sollievo, constató che era svenuto, ma era in gravi condizioni. Lo trascinó nella pozzetta d'acqua. Prese un gran respiro e si immerse.
Ripercosse il cunicolo, un braccio attorno a  Percy, che fortunatamente respirava.
La luce del sole la guidava verso la strada giusta.
Fece un ultimo sforzo e spinse il suo ragazzo verso l'uscita della grotta. Lei non aveva più fiato, almeno lui sarebbe sopravvissuto.
Iniziò ad affondare, provava solo dolore. La ragazza chiuse gli occhi. Poi il mondo si capovolse... stava salendo, qualcuno la teneva salda per le spalle.
Emerse dall'acqua con una grandissima boccata d'aria. Qualcuno la trascinava verso riva.
Due occhi verdi, color del mare, la guardavano...
Sulla spiaggia, Annabeth si lasciò ad un sospiro, lei era fradicia, ma lui no.
-Grazie di avermi salvato- Percy le accarezzó la guancia.
-Tu avresti fatto lo stesso per  me- disse lei, il respiro corto.
Lui si sdraiò al suo fianco e le prese la mano-Come facevi a sapere che c'era una grotta sotterranea dove avresti potuto riprendere fiato?-
-Non lo sapevo- lei strinse la mano di Percy e chiuse gli occhi sfinita.

È possibile che la musica finisca prima, in tal caso fatemelo sapere
Qui si conclude la oneshot sulla Percabeth.

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