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Cari mamma e papà,
è un po' che non vi scrivo… Scusate, ma non potete capire  cosa è successo in questo periodo! Sarà un po’ lungo da raccontare, ma ci provo lo stesso perché è veramente tutto molto EMOZIONANTE! Allora… da dove cominciare? Ah, sì!
...

L’aria calda del Pacifico fa scuotere le cime delle querce. E’ mattina presto; siamo in un boschetto al limite della proprietà, con stradine sterrate illuminate a tratti dai raggi che attraversano le chiome. Dopo una brevissima spiegazione da un addestratore, siamo finalmente in giro per il ranch… a cavallo! Proseguiamo a passo lento, accompagnati dallo scalpiccio degli zoccoli e dal frinire delle cicale. Trascorriamo il tempo in questo modo fino all’arrivo del tramonto più o meno, tra il dolce profumo di Michael e quello d’erba e, i suoi sorrisi, i suoi sguardi e il suo modo di cogliere l’essenza della natura chiudendo gli occhi, togliendosi il cappello e spalancando le braccia in segno di libertà. E non esiste libertà più bella se non quando stai affrontando un viaggio e te lo godi giorno per giorno, senza sapere dove ti porterà.

Verso il tramonto decidiamo di passeggiare tranquillamente sulle rive del lago, tinto di arancione per la luce del tramonto. Da qualsiasi parte ci si gira ci sono statue di bambini sorridenti: tre sono seduti su un arco che è sospeso sull’acqua, uno spinge una piccola carriola con dei fiori colorati, due si tengono per mano, un gruppetto di sette gioca facendo un girotondo… In lontananza si sente il  cinguettio degli uccelli che stanno facendo ritorno ai loro nidi. Io e Michael stiamo chiacchierando tranquillamente, immersi in questo paradiso terrestre, mentre Bubbles, a turno, si arrampica prima sulle sue spalle e poi sulle mie. La voce di Mike è un suono dolce e soave, che si confonde con quella pace che aleggia nell’aria, tra le chiome degli alberi e il suono delicato dell’acqua che scorre nelle piccole cascate. Potrei rimanere ad ascoltarla per ore! Ogni suo sguardo, ogni suo sorriso, ogni suo passo migliora la mia giornata e mano a mano sento di stare sempre meglio, vivendo in un mondo parallelo troppo perfetto per essere vero. Lui, una mano affondata nella tasca del giubbotto rosso e l’altra che stringe quella di Bubbles, il cappello nero di feltro che copre la testa e io, con il mio solito aspetto, le mie solite scarpe da ginnastica e l’aria sognante, che assorbe completamente ogni suo gesto. Poi quest’atmosfera si rompe improvvisamente.
-Da domani dobbiamo ricominciare a provare– mi comunica raggiante.
-A provare? Per un nuovo concerto?
-Altre due date per il mese di Agosto. Solo che ho apportato qualche modifica. Ci saranno due nuovi pezzi: Come Together e The Way you Make me Feel.
-Come Together?– ripeto. Quasi non ci credo. –Quella dei Beatles? Quella che hai cantato nel video Moonwalker?
-Sì, esatto– sorride lui, ma io ormai sto già vagando con la mente da qualche altra parte.
Quel video! Mio Dio, lo adoro! E lo vedrò…dal vivo...in concerto?! Rischio di svenire sul palco. Mi sento morire solo guardandolo alla televisione, figurarsi… “Basta, non ci pensiamo che mi viene un colpo!”
-Ah, non ti ho detto una cosa…- aggiunge, ma subito assume il suo atteggiamento timidissimo che gli impedisce di parlare.
Gli zigomi gli si tingono di un colore rosato-rosso, abbassa lo sguardo e intreccia le dita. Cioè, si sta emozionando… PER ME! Anzi, non è emozionato, è emozionatissimo. Troppo.
-Che cosa? Dimmi– lo incito, abbassando la testa per cercare di incrociare il suo sguardo, purtroppo senza riuscirci.
-Ecco… Non so come spiegartelo…- Mette una mano dietro la testa e la fa scivolare verso il collo. Quanto è tenero! Gli lascio un po’ di tempo per trovare le parole. Ma che cosa mi deve dire?
-Vedi, per The Way you Make me Feel avevo pensato di chiamare una ballerina per rimettere in scena il videoclip della canzone, e stavo pensando che…- alza la voce, come per farsi coraggio, e tutto d’un fiato conclude –dato che con te ho più confidenza delle altre, ho pensato che saresti perfetta. Ecco.
Il cuore batte fortissimo, lo sento rimbombare nelle orecchie, nella testa, dappertutto. Lo stomaco mi si attorciglia su sé stesso. Non riesco più a camminare, a muovermi, niente, non mi controllo e non riesco più neanche  a mettere una parola dietro l’altra. Se fossi stata ballerina di professione evidentemente ballare una canzone del genere con un persona come Michael sarebbe stato normalissimo, una semplice proposta di lavoro, ma per me è tutto più diverso e lui lo sa bene. Di colpo divento più timida di lui. E’ una situazione imbarazzante e complicata da gestire. Sono incredula, scoppio di gioia, ma tutto questo sembra solo uno stupido scherzo. Guarda che ora Michael scoppia a ridere e mi fa: “Tranquilla, stavo scherzando!” Ho sempre desiderato  con tutto il cuore prendere il posto di una di quelle modelle (che si possono davvero definire bellissime e perfette) che sono sempre comparse nei videoclip di Michael. A casa a volte le guardavo sullo schermo, mettevo la canzone del videoclip e cominciavo ad immaginare di essere una di loro. E’ vero, sono sempre stata molto gelosa! E’ tutto così assurdo: un altro desiderio si sta avverando, ma questa cosa mi blocca. Che casino!
Quando finalmente riesco a riprendere, in parte, il controllo di me stessa, chiedo: -I-io? Vuoi dire che prendo il posto di Tatiana Thumbtzen? Ma mi hai visto bene?
L’ultima domanda presuppone ironia, ma Michael la prende seriamente.
-Tatiana ha solo girato il videoclip con me, insomma, è una cosa completamente diversa. Ho pensato che la persona più indicata potevi essere tu, sempre se ti va... Perché, qual è il problema?
-Beh, sai… Lei è solo più alta, più magra e indubbiamente più bella. Con tutte le persone del mondo che le assomigliano, non vedo proprio come abbia fatto a scegliere me! Tutto qui.
Sorride.
–Per me Tatiana non è meglio di te e poi non scelgo le ragazze solo in base al fisico, ma anche in base alla simpatia che provo per loro– e, non so perché, prendo sul serio queste parole, perché so che è cresciuto con dei valori che non si basano solo su quanto sono belle le ragazze, ma anche sul loro carattere.

Dopo questa conversazione non ne parliamo più.
Sono contentissima che prenderò il posto di una ragazza come Tatiana per la quale, detto sinceramente, ho sempre provato molta gelosia; insomma, dovrò fare “la ragazza sedotta da Michael” e questo ruolo mi eccita veramente molto, ma ancora non posso credere di essere stata così stupida ad avergli fatto quelle domande. Magari ha pensato che non ho voglia di fare quel ruolo, quando in realtà sogno questo da una vita intera!
Devo subito chiamare Alessandra, sento di stare sul punto di svenire per l’emozione! Proprio come ai vecchi tempi. Sono contentissima per qualcosa e l’unico modo per tranquillizzarmi un po’ è raccontarlo a qualcuno di cui mi fido ciecamente e chiedere a lei dei consigli. E ancora, mentre digito il numero e sono lì, ad attendere impazientemente mentre in sottofondo si sente solo il“tu-tut” della chiamata, mi rivedo all’età di tredici anni che ballo con la sua musica di sottofondo, immaginandolo proprio accanto a me, fiero di ciò che avevo imparato imitandolo per tutto quel tempo. Sì, credo proprio che, in fondo, senza saperlo, uno dei miei desideri più grandi era proprio quello di diventare una ballerina di Michael Jackson.

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