48

576 43 2
                                    

Sono circa le nove di mattina. Siamo tutti in salotto (io, Michael e la guardia del corpo) e stiamo programmando la nostra uscita al supermercato per la missione "Mysterious Recipe". Non immaginavo minimamente si dovesse preparare un piano per calcolare bene i tempi, stando attenti a non farsi vedere da nessuno. Di solito, quando devo uscire con mia madre per aiutarla a fare la spesa, andiamo in macchina e siamo subito lì per passare un noiosissimo pomeriggio.
Odio fare la spesa, ma questa volta penso ci sarà da divertirsi!
-Bene, facciamo così -conclude Michael dopo lunghi ragionamenti. -Andiamo con la Rolls Royce e ci fermiamo a questo centro commerciale qui.
Indica con il dito un punto sulla cartina con su scritto FAO Shwartz.
-E' abbastanza grande. Prendiamo quello che ci serve e torniamo subito. Sarà facile come sempre. Wayne, chiama il centro commerciale.
-Perché deve chiamare il centro commerciale?- chiedo perplessa.
-Beh, dobbiamo assicuraci che non ci sia nessuno. Praticamente lo facciamo chiudere.- Ride.
-Avrei un'altra domanda... Scusa, non sono abituata a fare tutti questi programmi per uscire!
-Chiedi pure.
-Perché scegli ogni volta un centro commerciale diverso?
-Se scegliessi sempre lo stesso centro commerciale, dopo un po' si verrebbe a sapere e non sarebbe una cosa positiva... In questo però ci sono stato varie volte, è uno dei miei preferiti!
Piego all'ingiù un angolo della bocca. Come si fa a vivere così? Non ho mai pensato alla sua vita privata o almeno non in questo modo. Mezz'ora dopo siamo già in macchina. Michael mi apre la portiera.
-Grazie!
Stranamente apre quella davanti.
La cosa diventa ancora più strana quando Wayne e Frank si siedono sui sedili posteriori e Michael si mette accanto a me, al volante. Me lo ritrovo così vicino, il cuore batte all'impazzata, sempre come se fosse la prima volta. Distendo le gambe, incrocio i piedi uno sopra l'altro e comincio a muoverli ad un ritmo irrefrenabile.
-Tu guidi???
Di tutte le foto che circolano, non ne ho mai vista una di Michael al volante.
-Certo! Sta tranquilla, non è la prima volta che lo faccio- e incrocia il mio sguardo con un sorriso che, come sempre, ha il potere di rilassarmi.
Detto questo alza il colletto della giacca, dà un colpetto al cappello facendolo abbassare fino ad altezza occhi, si sistema un ciuffo dietro l'orecchio e allaccia una strana mascherina bianca che copre la bocca. Molti articoli di giornale parlano di questo ormai. Si dice che la metta perché è un maniaco dell'igiene, perché ha la vitiligine... Le ipotesi che la gente fa sono veramente tante, ma io penso di sapere la verità. Dopo avergli estratto i denti del giudizio gli hanno dato una mascherina e, anche se poi è guarito, l'ha continuata ad utilizzare perchè è molto timido ed essere esposto così in pubblico lo fa imbarazzare molto. Gli sembrava una forma di protezione dal pubblico molto efficace, proprio come gli occhiali da sole e ne era rimasto entusiasta! Questa è la versione che conosco. Non vorrei fare ulteriori domande e lui non mi guarda come fa di solito quando capisce che ho dei dubbi. Sono comunque delle faccende delicate e non voglio entrare violentemente nella sua vita privata. Si capisce benissimo quando si sente imbarazzato per le situazioni che si vengono a creare e in questi momenti vorrei solo sparire dalla circolazione per non metterlo a disagio. Ad ogni modo allacciamo le cinture e partiamo spediti. Durante il viaggio non parliamo molto. Guardo fuori dal finestrino. Non c'è molta gente per strada e questo è un grande sollievo. E' una bellissima giornata! Sono felice e non vedo l'ora di arrivare.
-Non tutti i giornali scrivono falsità sul tuo conto...- gli rivelo continuando a fissare la strada.
-Cosa scusa?
E' sovrappensiero. Mi giro a guardarlo. Ogni volta ho un tuffo al cuore. -Dicevo che non tutti i giornali parlano male di te. Da me, a Roma, vendono un settimanale. E' di un Fan Club. E' veramente bello! Lo compro sempre.
-E di che parla?
-Dei nuovi album usciti, i tour, fanno delle recensioni su alcune canzoni, raccontano dei tuoi incontri con persone famose, interviste... e quello che più mi piace è che ci sono tantissime foto. Mi piace perché sono fans che lo scrivono e non si azzarderebbero MAI a scrivere delle critiche nei tuoi confronti.
-E' una cosa fantastica! Ne hai uno con te?
-In valigia. Quando torniamo a Neverland te lo faccio vedere. Ti piacerà!
-Grazie.
Porto lo sguardo sulle sue mani, una con le dita che stringono il volante, l'altra che si destreggia sul cambio con lentezza e precisione e riesco ad essere attratta anche da questi semplici movimenti, tanto belli da osservare se fatti da lui, tanto banali se fatti da altri. Finalmente arriviamo. Non vedevo l'ora! Invece di parcheggiare l'auto nel parcheggio, la sistemiamo come sempre sul retro. La polizia è già sul posto. Non si sa mai. Scendiamo e Frank e Wayne si mettono immediatamente in postazione, prendendo il nostro posto.
-Mi raccomando... avvertiteci del minimo problema- si affannano tutti e due, cercando ognuno di trovare più raccomandazioni dell'altro, come se fossimo dei bambini piccoli che devono attraversare la strada da soli per la prima volta.
Insomma, non capisco... Il centro commerciale è aperto solo ed esclusivamente a noi, a cosa serve tutta questa preoccupazione? -State tranquilli, staremo via solo per un po'- cerca di tranquillizzarli Michael ed è già fuori dall'auto.
-Prego signorina- mi porge una mano con un sorriso e mi aiuta a scendere.
Noto che cammina guardandosi intorno, proprio all'altezza dei piedi, poi si china e ribalta un piccolo insetto, uno scarafaggio, che prima era adagiato sottosopra sull'asfalto bollente.
Gli chiedo una spiegazione e lui risponde solo: -Abbiamo tutti bisogno di un'altra chance nella vita.
Poi varchiamo le porte scorrevoli. In poche parole... di fronte ai miei occhi c'è un centro commerciale tutto per noi! Niente persone che ti urtano nella fretta, niente file chilometriche alle casse, silenzio assoluto, tutto il personale a disposizione... e ora che è vuoto sembra veramente enorme!
Ci dirigiamo a passo veloce nel supermercato. Dentro è come nei supermercati italiani. Tutto bianco, con lunghe file di scaffali, reparto frigo e cestoni di frutta e verdura, ma più in grande.
-Quali ingredienti mancavano?- chiedo guardandomi intorno, attratta da ogni minimo particolare.
-Noce moscata e noci pecan.
Afferra un cestello di plastica da un'alta pila. Una commessa ci passa accanto trascinandosi dietro un enorme cestone di surgelati. Quando ci vede si ferma e chiede balbettando, in maniera molto gentile ma anche un po' imbarazzata: -P-posso esservi utile, Signor Jackson?
Michael risponde con la sua voce gentile, quasi fosse più imbarazzato di lei: -Sì, grazie mille! Ci servirebbero la noce moscata e le noci pecan, se ci sono.
Fa un attimo di mente locale, si è dimenticata per l'agitazione.
-Noce moscata... noci... Sì, certo che ci sono. Secondo scaffale, trovate tutto sulla prima mensola. Vi serve qualcos'altro?
-No. Grazie ancora.
-Si figuri, è un piacere...- e rivolgendoci un grande sorriso prosegue per la sua strada.
Attraversiamo i lunghi corridoi e ci dirigiamo al secondo scaffale. Guardiamo un po' le etichette e poi afferriamo un contenitore di vetro e una scatoletta di plastica. "Abbiamo pianificato tutto questo per metterci cinque minuti d'orologio" penso ridendo.
-Okay, possiamo andare a pagare.
-No- mi ferma lui -Ci abbiamo messo poco, possiamo anche permetterci di dare un'occhiata in giro.
-Va bene.
Vaghiamo tra gli scaffali, sorpassando generi alimentari di tutti i tipi, (dalla frutta e verdura ai surgelati), detersivi, oggetti per la casa, giocattoli per animali, bibite... Ad un tratto Michael si blocca, per poi andare con sicurezza verso una corsia.
-Dove vai?
-Guarda che belli!
Osserva ammirato dei pupazzetti di plastica di personaggi Disney. Infatti mi ha trascinato nella corsia dei giocattoli per bambini.
-Guarda! -continua. -Ci sono proprio tutti!
Non sono abituata a vederlo emozionarsi così per delle statuette del supermercato che potrebbe farsi riprodurre in oro. Scoppio a ridere. Ride anche lui, ma alla fine non scherza, perché compra ben venti pezzi di quella collezione. Prende anche tre pacchi di caramelle, un po' di verdura, tante bistecche per i suoi amici animali, biscotti...
-Sai cosa ci manca? Un frisbee.
-Un frisbee?
-Sì!- esclama. -Devo trovare qualche altro gioco da usare a Neverland. Un frisbee mi sembra perfetto.
La cosa incredibile? Prende un frisbee dallo scaffale dei giocattoli e me lo lancia all'altro capo della corsia.
-Questo rosso è proprio bello! Che te ne pare? Funziona molto bene.
Lo afferro ridendo. Di solito, quando vado a fare io la spesa, se faccio accidentalmente cadere un pacco di pasta impilato male sullo scaffale, tutti si girano fissandomi credendo sia stata colpa mia. Qui stiamo giocando a frisbee in un supermercato e nessuno ci dice niente! Glielo rilancio. Lui alza il cestello e lo fa cadere dentro. Dopo aver preso anche un pacco di gelati e di ciambelle glassate, possiamo finalmente andare a pagare alla cassa. Anche questa cassiera ha un'espressione innaturale, che non usa di certo con un cliente qualunque, ma comunque molto tranquilla. Ci fa persino lo sconto su tutti quei prodotti!
Dopo un giro al supermercato, proseguiamo negli altri negozi...
Pronti ad immergerci entrambi nel nostro piccolo angolo di Paradiso, ci intrufoliamo subito in una libreria. Un posto familiare, finalmente, che mi sappia ricordare casa! Purtroppo questa volta non riesco a concentrarmi sui libri con Michael accanto. Con movimenti precisi ed eleganti, Michael si aggira per la libreria, osservando con calma gli articoli e, di tanto in tanto, afferra quelli da cui rimane più colpito. Queste scene mi fanno inevitabilmente rievocare dei ricordi, come il momento in cui a Roma è rimasto ad osservare incantato il libro sugli animali. Prendo un libro a caso da una mensola, cercando di concentrarmi a tutti i costi su di esso, quando vedo il suo sguardo posarsi sulle pagine.
-Cosa hai trovato?
Lo guardo imbarazzata con la coda dell'occhio. La verità è che non ho la più pallida idea di cosa parli questo libro, doveva solo essere un modo per non tenere lo sguardo puntato su di lui. Che stupida!
-Ehm... Non ne ho idea- rispondo con sincerità posandolo e passando in rassegna lo scaffale sottostante.
Dire la verità è sempre meglio che tirare fuori giustificazioni insensate.
-Qualsiasi cosa ti piaccia, dimmelo. Puoi prendere tutto quello che vuoi.
Ora, a molti sembrerebbe una proposta allettante, ma a me spaventa. Sono già molto in debito con lui, non esiste che soddisfi ogni mio piccolo desiderio anche in questo. Faccio scorrere nuovamente l'indice sul dorso dei libri. Dunque... in che settore sono capitata? Uhm, bene, musica. E senza pensarci, come una vecchia abitudine che ritorna, cerco la "M" di Michael Jackson. Eccoli! Uno, due, tre... riviste su Mike. Non ci credo! In Italia mi disperavo per trovarne anche solo una, qui in America si vendono come il pane. Contengo l'emozione e le sfoglio quasi non aprendo le pagine; se mi dovesse scoprire questa volta non saprei proprio come giustificarmi. Ed ecco che la mia attenzione è catturata da una foto degli ultimi concerti: solo un affascinante Michael durante il Bad Tour, il palco e il microfono. Giro pagina... Oh mio Dio, ci sono anche io!
-Guarda Michael!- e gli mostro la rivista, senza riflettere sui miei impulsi e rendendomi conto che è evidentemente già troppo tardi per tornare indietro.
Lui prima accenna ad un: -Hey, ma che carini che siamo- poi solleva lo sguardo dalle pagine, cattura la mia attenzione e inclinando la testa di lato osserva: -Ovviamente, è una coincidenza che ti sia capitata proprio questa tra le mani, giusto?-
Divento rossa, come una bambina beccata a rubare una fetta di torta della nonna, ma poi mi metto a ridere per la sua innocente faccia. Capisco al volo che sta scherzando.
-Infatti... pura casualità.
Scoppia a ridere. Sono proprio un caso perso.

We are ForeverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora