43.Strani indizi

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Non riuscivo a capire quel messaggio.
Quando mi voltai verso Piero si era già addormentato sulle mie gambe. Gli accarezzai i capelli e notai una macchia rossa sulla sua spalla. In quel momento arrivò Ignazio e nascosi il telefono sotto il cuscino.
I:"Ehi,tutto bene?"
A:"Sisi. Piero si è addormentato ora." - guardai ancora quella macchia e Ignazio si sedette sul letto cercando di interpretare il mio sguardo.
I:"Sicura di stare bene?"
A:"Ignazio..non ti è sembrato strano Piero?"
I:"No,è sempre il solito stronzo."
A:"Ignazio."
I:"Sto scherzando. Comunque si,aveva una faccia strana stasera. E non riesco a spiegarmi nemmeno quella macchia sulla spalla."
A:"Già. Ho paura Ignà..cosa gli sarà successo?"
I:"Non lo so. Non ci pensare adesso,dormi."
A:"Voglio aiutarlo,non lo lascerò solo. Voglio sapere cosa è successo."
I:"Come credi di fare?"
A:"Andare a casa sua. Qualcosa ci sarà."
I:"E vuoi andare tu in queste condizioni?"
A:"Non sono un invalida."
I:"No,Aurora no."
A:"Ci vai tu allora?"
I:"Io non entro in casa del nemico."
A:"Perfetto ci vado io."
I:"Ora?"
A:"Domani. Tu mi accompagni."
I:"Va bene,va bene."
Guardai un ultima volta Piero che dormiva accoccolato accanto a me. Io ero al centro tra lui e Ignazio. Forse d'ora in poi sarebbe stato così. Non l'avrei lasciato solo.

Il mattino dopo...
Quando mi svegliai accanto a me c'era solo Piero,Ignazio doveva essere in cucina. Lo chiamai a voce bassa per non spaventarlo ma fu tutto inutile. Si svegliò scattando in piedi e guardandosi intorno. Mi fissò indietreggiando lentamente.
P:"..perché sono qui?"
A:"Non ti ricordi? Ieri sera sei venuto qui e ti sei addormentato."
P:"Io..io devo andare."
A:"Piero no,non puoi tornare a casa tua. Non voglio che tu stia solo."
P:"M-ma io non posso stare con te..loro..loro ti prendono."
A:"Chi Piero?" - in quel momento mi arrivò un altro messaggio dallo stesso numero di ieri sera e Piero impallidì nel vedere il numero. Aprii il messaggio che diceva "se non vuoi aiutare perderai le persone che ami,iniziando dal meno doloroso".
In quel momento qualcosa iniziò a collegarsi nella mia testa. Mi stavano distruggendo Piero,lentamente. Lo guardai seduto ai piedi del letto,bianco come un lenzuolo.
A:"Piero vieni qui."
P:"No..loro..ti hanno trovato.."
A:"Piero vieni qui,ti prego. Spiegami,io voglio aiutarti." - ci pensò ancora e dopo si sedette accanto a me. Intrecciai la mia mano con la sua e le guardò incerto.
P:"Cosa diceva il messaggio?"
A:"Non importa. Avanti, parlami Piero. Perché conosci quel numero."
P:"Non..non posso dirtelo.."
A:"Tesoro,è per il bene di tutti. Per il mio,per il tuo. Per quello di Isabèl."
P:"Va bene..anch'io ricevo messaggi da quel numero.."
A:"Cosa dicono?"
P:"No Aurora!"
A:"Per favore!" - feci un movimento brusco provocando dolori in tutto il corpo. Lanciai un urlo soffocato e si avvicinò per aiutarmi. Mi rimisi nella posizione di prima e entrò Ignazio.
I:"Che succede qui?"
A:"Niente." - Piero lo scrutò con lo sguardo basso e quando Ignazio si avvicinò a me si allontanò sul balcone.
I:"Aurora giù c'è una persona."
A:"Chi è?"
I:"Non lo so,dice di essere un dottore che è stato mandato dall'ospedale per visitarti."
A:"Da quando fanno queste cose?"
I:"Non ne ho idea. Però sembra davvero un dottore. Lo faccio salire?"
A:"Se ti fidi."
I:"D'accordo."
Poco dopo Piero rientrò nella stanza e apparve quel dottore. Quando lo vide sbiancò nuovamente e si appiattì al muro. Quel tipo lo guardò male e venne verso di me.
X:"È lei Ginoble Aurora?"
A:"In persona."
X:"Perfetto. Iniziamo la visita. Signore mi può portare un bicchiere d'acqua?"
I:"Sì." - Ignazio scese giù mentre quel tipo prese una siringa dalla sua valigetta. Mentre aspirava del liquido da una bottiglietta Piero studiava tutte le sue mosse senza perderlo di vista,non si fidava di quello.
Si mise i guanti e si avvicinò con quell'affare.
A:"Em..cosa vuole fare con quella?"
X:"Puntura alla pancia."
A:"Scordatelo! Tu non la tocchi la mia pancia!"
X:"Immaginavo. Per questo ho chiesto un bicchiere d'acqua. O puntura o la bevi." - Ignazio posò il bicchiere sul comodino e il tipo prese una bustina dalla sua tasca e la versò nel bicchiere. Piero spalancò gli occhi e quell'espressione non mi piacque affatto.
P:"No!" - con una mano buttò il bicchiere a terra che si frantumò ai piedi del dottore e scappò via.
X:"Ma cosa..?"
A:"Ignazio portalo fuori."
X:"Ma io non ho ancora finito!"
A:"Fuori da questa casa." - se ne andò rassegnato e Ignazio mi guardò seriamente.
I:"Posso sapere cosa sta succedendo? Chi era quell'uomo?"
A:"Non lo so..ma a Piero non piaceva,questo è certo."
I:"Centrerà qualcosa con quello che gli succedendo."
A:"Lo penso anch'io,ma non possiamo affermare niente ancora. Leggi questi." - lesse i messaggi e gli spiegai ciò che mi aveva raccontato Piero.
I:"Che messaggi saranno?"
A:"Minacce credo,come queste."
I:"Andiamo a casa sua." - annuii e mi aiutò a prepararmi.

Quando arrivammo davanti casa di Piero presi la copia delle sue chiavi di casa dalla borsa e entrammo. Lui non era lì.
Era un macello quel posto.
Vestiti dappertutto,carte per terra,piatti sul tavolo,sul divano. Non poteva essere la sua casa sempre perfetta. Salimmo nella sua stanza ed era come tutto il resto della casa.
Il letto disfatto,robe per terra. Ma una cosa attirò la mia attenzione. Sul suo comodino c'era un bicchiere mezzo pieno con una bustina vuoto di fianco. Nel cassetto c'erano tante altre bustine. Ignazio le prese in mano.
I:"Come pensavamo. Sono le stesse."
A:"Conosceva già quel tipo."
All'improvviso sentimmo dei passi dal piano di sotto e qualcuno che gridava il suo nome. Salivano le scale. Venivano in camera.
Da dietro la porta apparve lo stesso tipo che si era spacciato un dottore con una siringa in mano e con la bustina nell'altra. Dietro di lui sbucò Stefano. Tutto mi fu più chiaro.
A:"Lo sapevo.."
S:"Dov'è quel traditore?"
I:"Tu. Volevi drogare Aurora come hai fatto con Piero." - puntò un dito contro quel tipo e Stefano lo prese dal colletto della maglia.
S:"Dove cazzo è?!" - Ignazio gli tirò un pugno e finì a terra.
I:"Non toccarmi mai più. Sparisci Stefano o farai la stessa fine di tuo fratello."
S:"Tu prenderai il suo posto Ignazio. Lo prometto. Prima o poi farai un passo falso." - si rialzò ma il mio eroe lo tirò dalla maglia e lo attaccò al muro.
I:"Vattene se non vuoi che succeda adesso. Lascia stare la mia famiglia." - si liberò dalla presa e anche stavolta,se ne andarono.
Quando uscirono da casa, strinsi forte Ignazio che ricambiò a sua volta.
A:"Ho paura.."
I:"Tranquilla amore. Questa volta nessuno ti toccherà."
A:"Cosa faremo con Piero?"
I:"Per adesso resterà con noi. Almeno finché non sparirà l'effetto di tutta la droga di questa settimana e ritorni lucido."
A:"Grazie amore." - sorrise e mi baciò.

||L'AMORE PORTA GUAI 2||Where stories live. Discover now