37.Un semplice spuntino

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Ci trovammo entrambi lì.
Ci guardammo senza distogliere lo sguardo. Il tempo si era fermato intorno a noi. Perché era in un'azienda matrimoniale?
Non avevo mai odiato il mio lavoro come in questo giorno.
Non riuscivo a parlare,la mia voce era rimasta bloccata in gola.
R:"Buonasera!"
A:"Buonasera..."
R:"Possiamo iniziare subito?"
A:"A fare cosa?"
R:"A organizzare i preparativi per il matrimonio,se no che ci stiamo a fare qui?" - boom. Colpo al cuore. Lei si mise a ridere e guardò Ignazio che le sorrise sconcertato.
I:"Il nostro. Mio e di Roberta. Amore,è meglio che andiamo,lei avrà da fare con l'altra coppia."
R:"Ma dobbiamo organizzare le cose!"
I:"Possiamo farlo altrove! Non vorrei che..."
R:"Non ci sono molti centri qui. Questo è il migliore del paese!"
A:"Volete sedervi o no?"
Sì sedettero lentamente e iniziai a lanciargli tutti i cataloghi sul tavolo senza degnarli di uno sguardo. Lei iniziò a sfogliarli tutti mentre lui continuava a fissarmi.
R:"Questo è bellissimo! Vero amore?"
I:"Mh? Ah si si." - gli rivolse un lieve sorriso. Roberta continuava a chiedermi del più e del meno mentre lui continuava a picchiettare con le dita sul tavolo senza dire nulla. Mi scoppiava la testa, avevo bisogno di aria.
Dopo aver finito Roberta parlò d'altro mentre io e lui continuammo a restare in silenzio regalando ogni tanto qualche sorriso di cortesia e lanciandoci qualche occhiata.
R:"È bello rivederti Aurora, davvero! Spero te la passi bene!"
A:"Una meraviglia. Oggi poi,migliore degli altri giorni..."
R:"Ho un'idea! Perché non vieni?"
A:"Dove?"
R:"Al matrimonio! Avrai un posto riservato in prima fila!"
Seppellitemi. Ora.
A:"No,grazie. Mi dispiace ma non ho un minuto libero."
R:"Dai! Fallo per Ignazio!" - lo guardò e lui si riprese dallo shock in cui era immerso in questi minuti.
I:"Veramente io non saprei.."
R:"Ignazio." - lo rimproverò con lo sguardo e lui annuì senza guardare.
I:"Va bene.."
R:"Vedi? Tutto risolto! Non accetto un no come risposta."
A:"Hai fatto tutto sola..."

Mi sorrise e abbracciò Ignazio. Distolsi lo sguardo facendo finta di prendere qualcosa da terra e quando mi rialzai li trovai a scambiarsi effusioni amorose.
I miei organi si contorsero nello stomaco, mi mancava sempre più l'aria,il cuore batteva all'impazzata e gli occhi cominciavano a pizzicarmi. Perché ho deciso di fare questo lavoro. Uscii dall'ufficio con una mano davanti al viso.
A:"Scusatemi."

IGNAZIO POV'S
Aurora uscì dallo studio sbattendo la porta. Non credevo di reincontrarla ancora. Anche se credevo peggio invece no, mi ha fatto uno strano effetto rivederla,non sentivo..niente. Almeno finché Roberta era vicino a me.
R:"Che gli è preso?"
I:"...non lo so..."
R:"Tesoro io dovrei andare,tra poco ho una riunione di lavoro."
I:"D'accordo."
Uscì anche lei e rimasi solo,seduto su quella piccola sedia. Guardai tutte le carte che c'erano sul suo tavolo. Milioni e milioni di cerimonie da organizzare. Poverina. Eppure sembrava le piacesse,non sapevo di questa sua passione. Prenotazioni anche sul computer,fogli nei cassetti. Alle pareti c'erano appese foto con Gianluca,con Piero e con il piccolo Julio. Non lo vedevo da un anno. Dentro il cassetto trovai una lettera e quando la lessi ebbi un tuffo al cuore. La lettera che gli scrissi prima del matrimonio. Gian mi aveva riferito che lei aveva bruciato tutto tranne questo. Nella busta della lettera c'era anche la sua fede,dove c'era inciso sopra Ignazio.
Aggrottai la fronte facendomi assalire dai rimorsi senza un motivo. A quanto pare aveva bruciato tutto ma aveva conservato le cose più importanti. Io la mia non ricordo neanche dove la tenevo.
All'improvviso entrò lei e chiusi velocemente il cassetto.
A:"Che stavi facendo?"
I:"Niente..." - si affrettò a venire dietro al suo tavolo. Chiuse a chiave quel cassetto e sorrisi compiaciuto. Poco dopo mi guardai intorno. Non c'erano segni di uomini o cose maschili. Solo di Gianluca. Mi turbò un pò questa cosa.
A:"Non dovresti frugare tra le cose degli altri. Non ti hanno detto che è maleducazione?"
I:"Aurora io non..." - entrò la sua segretaria portando due bicchieri di caffè e quando mi vide uscì di fretta. Bevve prima il primo. Poi anche l'altro. Solo ora mi accorsi che aveva gli occhi gonfi. Non stavo capendo più niente. Tutte quelle cose su di noi,questa sua freddezza nei miei confronti..non capivo. Io ricordo che avevamo promesso di restare amici nonostante non ci saremmo visti mai più. Un pò strana come promessa ma dettagli. Era passato un anno, doveva essere felice con qualcun'altro,come me. Invece non c'era traccia di felicità,ne in lei,ne nel suo studio.
A:"Perché sei ancora qui? Devo lavorare."
I:"Aurora perché mi tratti così?" - si girò di scatto fulminandomi con i suoi occhi color cioccolato un pò umidi.
A:"Vattene."
I:"No. Non mi dire che.."
A:"Sapevi i miei sentimenti per te eppure non ti sei fatto scrupoli a venire qui. Sei stato tu il primo a trattarmi di merda. Adesso cosa vuoi?"
I:"Io non sapevo di trovare te. Ho visto sugli annunci e.."
A:"Sugli annunci il mio nome è scritto più grande della faccia tua. Non dire minchiate."
I:"Hai ragione,non pensavo ai tuoi sentimenti. Ma ero curioso di vedere che fine avevi fatto e non ci ho fatto caso."
A:"Tu non pensi mai ai sentimenti degli altri,come al solito."
I:"Aurora mi dispiace. Non credevo tu fossi ancora.."
A:"Sì, lo sono. Problemi al riguardo?" - gli sorrisi sfidandola e indicai la sua espressione sconvolta.
I:"Vuoi un caffè?"
A:"Ti prendi gioco di me?"
I:"È solo un caffè!"
A:"No. Ne ho già bevuti sette."
I:"Allora uno spuntino. Stasera. Tanto Roberta è a lavoro tutto il giorno,torna tardi."
A:"No,grazie."
I:"Dai Auro!!" - gli feci la faccia da cucciolo bastonato,con gli occhi grandi e teneri e lei non aveva mai saputo resistere a questo sguardo. Cercò di evitarmi ma niente.
A:"Oh e va bene!"
I:"Grazie. Allora ci vediamo stasera!" - gli feci l'occhiolino e uscii da lì.

AURORA POV'S
Mi stravaccai sulla sedia dietro me cercando di respirare nuovamente dopo quel suo sguardo ammaliante. Non so se riesco a resistere.
Quando arrivai a casa venni rapita da Gian e Melissa e mi buttarono sul divano.
Mel:"Tu sei malata."
G:"Ma come ti viene in mente??"
A:"Che succede?"
Mel:"Sei impazzita?"
G:"Perché devi uscire con Ignazio?"
P:"Come? Cosa? Quando?"
Mel:"La signorina stasera uscirà con Ignazio." - Piero guardò tutti sconcertato e scoppiò a ridere.
P:"Ah si? E da dove è uscito??"
A:"È venuto nel mio ufficio oggi. Si sta per sposare.." - rimasi immobile poi prese una sedia e si mise davanti a me.
P:"Tu resti qua. Non puoi uscire con lui se si sta per sposare."
A:"Ma è stato carino con me oggi,non mi va di dargli buca."
G:"Aurora no. Basta Ignazio. Devi conoscerne un altro."
A:"Non voglio Gian.."
G:"Aurora. Io voglio solo vederti felice."
A:"Appunto per questo lasciami andare."
G:"Non posso permetterlo. Magari andrà bene stasera ma poi? Lui si sposerà. Non voglio che ti illuda. Quando si sposerà non avrà più tempo per fare uno spuntino con te."
A:"Cosa dovrei fare?"
Mel:"Trovarti un altro."
A:"Meli,è facile per te."
Mel:"Può esserlo anche per te. Devi trovarti uno facile. Protettivo,bello,intelligente,gentile,disponibile." - Piero sentendo quelle parole si alzò in piedi pavoneggiandosi e mettendosi in mostra. Lo guardai inorridita.
A:"Non ce ne sono più uomini così in giro." - si buttò sulla sedia abbassando lo sguardo. Colpito e affondato.
Mel:"Se cerchi si."
A:"No. E poi non è il mio tipo. Dopotutto,sai che io non ho mai voluto innamorarmi. Però per lui ho fatto un eccezione,perché era diverso dagli altri. Non era ne gentile,ne disponibile. Ma in cambio era bello,simpatico e strafottente al massimo. Per questo l'ho amato sin da subito. Era unico. Un carattere tutto suo."
G:"A sto punto devo lasciarti andare."
A:"Grazie Gian!"
G:"Stai attenta però."
A:"Lo so..uno spuntino e torno a casa." - lo abbracciai e saltai dalla gioia.
G:"Ma guardala! Sembri una ragazzina alla sua prima cotta."
A:"È così che mi sento." - andai verso Piero prendendolo dalle guance e facendogli fare la bocca a forma di pesce.
A:"E tu ogni tanto fammelo un sorrisino."
P:"Un altro giorno."
A:"Antipatico."

La sera..
Ero nella piazza un tantino infreddolita,stava arrivando l'autunno. Avevo messo solo un vestito nero a stile maglioncino. Poco dopo mi voltai e lo vidi arrivare,con la sua camicia aperta fino al petto e il suo sorriso a 360 gradi. Il suo arrivo ogni volta doveva essere una scena da censurare se volevo vivere ancora. Si avvicinò a me e mi accarezzò il braccio riscaldandolo un pochino.
I:"Ehi,scusa il ritardo."
A:"Per un attimo credevo non venissi più."
I:"Non potevo farlo." - mi strizzò l'occhio e andammo al bar. Eravamo seduti al tavolino e poco dopo arrivò un cameriere.
X:"Desiderate?"
I:"Io un caffè."
A:"Io una cioccolata calda e.."
I:"Una coppa gigante di gelato ripiena di Nutella." - annuì e andò via.
A:"Ti ricordi ancora?"
I:"Era la tua ordinazione preferita quando venivamo qui."
A:"Già.." - tornò quel cameriere con la coppa e iniziammo a strafogarci di quel gelato che era una mano santa.
Mi guardò e scoppiò a ridere.
I:"Sei tutta sporca di Nutella!"
A:"Non ci posso far niente! Mi sporco sempre!" - ridemmo insieme, era così bello..
I:"Se ti vedesse Gian ora ti arresterebbe per aver mangiato Nutella senza di lui."
A:"Meglio non dirlo." - feci un sorriso di vittoria per aver mangiato Nutella senza gli attacchi di mio fratello e mi fece un sorriso compiaciuto. Uscimmo dal bar,era ora di tornare..
Rimanemmo in silenzio tutto il tempo sin quando voltai le spalle per andare via.
I:"Passeggiata lungo il porto? È stata più breve di quanto pensassi la serata."
Ricorda Aurora: spuntino e torna a casa.
A:"D'accordo!" - sempre il contrario dovevo fare,giusto per far venire una crisi di nervi a quel santo di mio fratello. Fece un sorriso elettrizzato. Poco dopo ci trovammo a passeggiare lungo il porto.
I:"Cosa c'è Aurora? So che devi chiedermi qualcosa."
A:"Beh...quando ti sposi? Se devo venire..."
I:"La settimana prossima."
A:"Siete frettolosi."
I:"Non vediamo l'ora."
A:"Anch'io non vedevo l'ora. Ma non voglio sposarmi più." - mi guardò comprensivo e mi appoggiai al muretto che divideva la strada dal mare. Si avvicinò di più, era pochi centimetri distante da me.
I:"Giretto in barca?"
A:"Sembra che tu non voglia lasciarmi andare stasera. Da uno spuntino siamo finiti a una gita turistica." - mise una mia ciocca di capelli dietro l'orecchio per scoprirmi il viso e rimase a carezzarmi la guancia.
I:"In effetti è così. Hai qualcos'altro da dirmi vero?"
A:"Tu.."
I:"Se amo Roberta? Si."
A:"...ah..." - mi alzò il viso continuando a tenere la mano salda sulla mia guancia.
I:"Ma ho anche un debole tremendo per te."
Mi fissò. Si avvicinò lentamente. Il cuore iniziò a galoppare aspettando intrepido le sue morbidi labbra sulle mie. Stasera avevo del tutto violato le leggi che mi aveva imposto il signor Gianluca Ginoble e se lo avrebbe saputo avrei dovuto dire ciao al mondo. Però la tentazione di averlo,di farlo mio di nuovo,era più forte. Arriva..mancava poco.
Sfiora delicatamente le mie labbra con le sue facendomi morire di più. Poi si decide di attaccarle del tutto facendo nascere un bacio alla stile francese. Mani dappertutto.
Fanculo le leggi, viva l'amore.

***

||L'AMORE PORTA GUAI 2||Where stories live. Discover now