20.Sorpresa in anticipo

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A:"Come? Perché è stato arrestato?"
P:"Dicono per uso di droga."
A:"Droga? Ignazio non ha mai fatto uso di droga!"
P:"Lo so,qualcuno lo ha denunciato."
Mel:"Credo di sapere chi"
P:"Alessandro?"
A:"No!"
Mel:"Fabio. Si,è lui. Lo avrà fatto prima di partire"
A:"Aspetta. Fabio ha detto che non sarebbe partito prima di stasera"
Mel:"Quindi è ancora qui."
A:"Basta,io vado a cercarlo."
P:"No! Tu non vai da nessuna parte"
A:"Allora vado da Ignazio."
P:"Non può vedere nessuno"
A:"Come? Prima lo arrestano e poi non può vedere nessuno??"
P:"Ho provato anch'io ma non lo permettono. Per favore Aurora, mantieni la calma."
A:"Come posso mantenere la calma!" - sospirai e per il nervosismo iniziai a mordicchiarmi le unghie. Senza dire nulla uscii dall'ospedale.
P:"Aurora? Aurora dove vai? Dove vai?".
Non gli risposi e continuai a camminare a passo svelto. Volevo andare da Ignazio,non importava quello che dicevano gli altri.
Nessuno poteva impedirmi di vederlo,chiunque mi avrebbe ostacolato se la sarebbe dovuta vedere con me. Piero alla fine mi seguì ma non gli diedi importanza.
Arrivata in carcere, due guardie si misero davanti a me.
A:"Allora che avete da guardare?"
X:"Non può passare signora."
A:"Si,magari un altro giorno. Adesso spostatevi."
X:"Le ho già detto che non può passare."
A:"E io ti ripeto di levarti dai piedi."
X:"Insiste ancora signora?" - si avvicinò a me con aria minacciosa.
P:"No,lei non insiste! Andiamo via Aurora.."
A:"No se prima non ho visto Ignazio. "
X:"Se ne vada."
A:"Guarda che se ti avvicini così non fai paura a nessuno sai?"
X:"Non mi faccia usare le maniere forti."
A:"Dov'è mio marito?"
X:"Lo stanno interrogando."
A:"Interrogando? Non ha ucciso nessuno!" - in quel momento Ignazio uscì da una stanza e lo chiamai.
I:"Aurora!" - stavo andando verso di lui ma una guardia mi tagliò la strada.
X:"Non può."
A:"O ti levi o ti stacco la testa." - mi guardò dalla testa ai piedi e si spostò. Iniziai a correre e saltai tra le braccia di Ignazio.
I:"Amore mio mi sei mancata!"
A:"Anche tu. Quando esci da questa gabbia di matti? Perché esci vero?" - abbassò lo sguardo e lo costrinsi a guardarmi negli occhi.
I:"Non lo so... Servono un mucchio di soldi.."
A:"Tuo padre dov'è? I soldi li escono perfino dalle orecchie!"
I:"Non voglio il suo aiuto questa volta."
A:"Ignazio giuro che se lui non fa niente io stessa venderò la casa se è necessario e ti faccio uscire da qui."
I:"Ma cosa dici amore,non lo pensare nemmeno. D'accordo, gli parlerò. Prometto che prima del viaggio a Rio io sarò fuori."
A:"Lo vuoi fare ancora?"
I:"Tu no!"
A:"Certo!"
I:"Adesso vai,è scaduto il tempo. Entro stasera esco,promesso." - mi baciò e lentamente gli lascia la mano allontanandomi. Vederlo mi aveva strappato un sorriso e ci voleva proprio.
Quando tornai a casa,sotto la porta trovai una lettera. Alessandro,ma guarda un pò. Entrai in casa e sedendomi sul divano aprii la busta.
Ehi Aurora. No,non è il modo giusto per iniziare una lettera. Vediamo un ..
Ciao,come stai? Okay,è banale. Forse è banale la lettera intera ma ti scriverò lo stesso. Spero che tu stia bene,adesso che non ci sono non hai più problemi. Io sto bene,anche Sara. Da quando Mary è andata via è un triste, era felice di aver trovato sua madre. Però,sai,non tutto va per il verso giusto. A me non importa,adesso vivo solo per lei, è la mia unica gioia. Ti dico questo perché so che tu mi puoi capire,è grazie a te che ho capito cosa significa la parola 'amore' e me la sto godendo a pieno. Spero anche tu. Forse penserai che sono malato a scriverti una lettera ma avevo bisogno di parlarti. Detto questo,ti saluto. Spero anche tu stia bene. Ci sentiamo,se avrai voglia di rispondere..ti voglio bene,da amico.
Alessandro.
Questa lettera mi aveva sorpreso molto ma mi faceva piacere sentirgli dire quelle cose,era bello pensare che ero un esempio per qualcuno. Ignazio non mi avrebbe parlato per un mese,ma presi un foglio e gli risposi.
Mi chiusi in camera e appoggiandomi sul letto addormentandomi. Iniziai a sognare..
Vedevo me,seduta in un letto con un camice bianco sporco di rosso. Ignazio era girato di spalle e quando mi guardò aveva un sorriso bellissimo e stringeva tra le braccia un bimbo,scuro di pelle e i capelli neri come i suoi. Erano bellissimi,due modelli.
Io continuavo a sorridere ma all'improvviso svanì. Accanto a Ignazio e al bimbo si avvicinò Melissa e il sogno si tramutò in incubo. Guardai il mio camice e mi accorsi che era sporco di sangue per via della malattia che si faceva sentire, era scoppiato il cuore. Peggio di un horror.
Mi svegliai di soprassalto tutta seduta e guardandomi intorno vidi Ignazio seduto su una sedia.
A:"Ignazio?"
I:"Ti avevo detto che sarei uscito subito."
A:"Ignazio!" - mi buttai tra le sue braccia nascondendo la testa nell'incavo del suo collo e lasciandoli una scia di baci.
I:"Sei pronta per partire?"
A:"Ma il viaggio è dopodomani!"
I:"Si ma voglio andare via di qui immediatamente. Fabio potrebbe farne un'altra delle sue."
A:"Il tempo di preparare le cose e andiamo. Oddio,sono così elettrizzata!!"
I:"Calmati tesoro mio" - mi accarezzò la schiena e mi alzai dal letto mettendo a soqquadro la stanza. Erano più di quattro valigie.
A:"Finito!"
I:"Wow! È più facile portare Rio che qui che queste valigie là!".
Scoppiai a ridere e uscimmo di casa. Nel giro di qualche ora ci trovammo sull'aereo. Non riuscivo a smettere di sorridere,era troppo bello per essere vero. Sospirai e buttai gli occhi fuori dal finestrino.
I:"Ehi,tutto bene?"
A:"Si,è che sono un pò agitata. È tutta la vita che sogno di andare a Rio e adesso farlo con te è meraviglioso. Non esiste cosa più bella." - mi lasciò un bacio sulla fronte e appoggiai la testa sulla sua spalla. Prese le cuffie e ne mise una nel suo orecchio e una nel mio. Partì la base di Memory e ci addormentammo con la musica nelle orecchie.

Qualche ora dopo...
Finalmente eravamo arrivati e usciti dall'aeroporto lo presi per mano e ci dirigemmo in albergo per lasciare le cose. Non ci credevo. Ero finalmente qui. A Rio. Dove la gente era sempre allegra e scherzosa. Non gli importava se erano poveri, gli bastava essere amati e amare. Magari fossimo tutti come loro...
Iniziammo il giro turistico, visitammo parchi,musei,monumenti,spiagge, castelli. Cercai di convincerlo ad andare nella foresta amazzonica ma niente da fare. Mi disse che lui non sarebbe entrato in quel posto neanche morto. Vedemmo un sacco di gente riunita in cerchio e ci avvicinammo per vedere cos'era. C'erano musicisti e ballerini di strada e un ragazzo si avvicinò a me porgendomi la mano. Ignazio lo fulminò con lo sguardo e mi trascinò via. Ci sedemmo e abbracciandomi iniziò a baciarmi con passione. Due suore si fermarono davanti a noi e ci guardarono male per ciò che stavamo facendo e Ignazio per "educazione" gli alzò il dito medio. Scoppiai a ridere e gli tirai uno scalpellotto sulla nuca.
Mi voltai e viddi la casa più bella che avevo mai visto,un orfanotrofio.

IGNAZIO POV'S
Voltandomi mi accorsi di parlare da solo. Iniziai a cercare Aurora e la trovai inginocchiata davanti a un bambino che giocava con il fango. Continuava a sorridergli come se fosse la cosa più bella del mondo. Il ragazzino ogni tanto la osservava e imbarazzato le sorrise anche lui. Erano così belli che spuntò un sorriso anche a me. Tra pochi giorni era il compleanno di Aurora e adesso sapevo cosa regalarle, non se lo sarebbe mai dimenticato.

Due giorni dopo..
AURORA POV'S
Mi svegliai e Ignazio ancora dormiva. Avevo la sua gamba conficcata nello stomaco e le lenzuola per terra. Mi diressi in cucina e bussarono alla porta,una lettera per me. Ancora assonnata la aprii credendo fosse Alessandro.. Mi sbagliavo.
C'era scritto:
Orfanotrofio "Santa Rita de Cassìa".

||L'AMORE PORTA GUAI 2||Where stories live. Discover now