38.Lo voglio?

182 25 13
                                    

Stranamente mi svegliai col sorriso sulle labbra e solo dopo capii il motivo. Mi girai e accanto a me c'era Ignazio che dormiva ancora. Pensai alla notte trascorsa insieme. Divina. Era da tanto che non mi sentivo così bene. Solo dopo ripensai alle parole di Gian e mi alzai di fretta per andare a casa prima che lui facesse la sua solita visita mattutina.
I:"Mh..buongiorno. Dove vai?"
A:"A casa prima che venga Gian." - mi tirò dal braccio facendomi sdraiare sul suo petto.
I:"Vieni qui poi lo spiego io a Gian."
A:"No! Non deve sapere nulla lui."
I:"Va bene ma resta ancora un pò.".
Era inutile. Non riuscivo ad alzarmi. Stavo così bene sdraiata su di lui che mi era impossibile alzarmi. Per un attimo la vita mi sembrava tutto rose e fiori. Ma svanì,appena lui nominò Roberta.
A:"È meglio che vada."
I:"Ci rivedremo?"
A:"Non lo so. Se è destino forse."
I:"Allora ci vediamo Aurora."
A:"Si..ci vediamo..."
I:"Aurora.."
A:"Sì?"
I:"Quello che è successo, si ferma qui. È successo e basta. Io mi sposo e poi stop, finisce davvero. Per questo ieri sera ho fatto di tutto per poter passare più tempo possibile con te."
A:"Oh.....va bene..." - solo ora mi accorgevo che Gian aveva ragione. Mi stavo illudendo inutilmente e lui me l'aveva spiegato a chiare lettere.

Una settimana dopo...
In realtà non ci vedemmo più. Solo oggi l'avremmo fatto. Era il suo matrimonio. Non sapevo se andare o meno. La mia presenza sarebbe importata a qualcuno? No.
Avrei tratto qualche beneficio? No.
Conclusioni? Non ero ancora decisa.
Ero seduta sul letto a decidermi e entrò Gianluca.
G:"Ehi, ancora così?"
A:"Veramente..non so se andarci...tu vai?"
G:"Beh Ignazio è il mio migliore amico. Ma se vuoi non vado."
A:"No no,vai tranquillo."
G:"Vuoi che ti accompagni io? Ci andiamo insieme."
A:"Non lo so.."
G:"Ti prego. Io mi annoio solo."
A:"D'accordo. Solo per te."
G:"Grazie! Grazie!"
A:"Adesso è meglio che ci vestiamo. Però, prima devo fare una cosa."
G:"Cosa?"
A:"È...personale, se non ti dispiace."
G:"Mh..d'accordo.." - gli sorrisi e uscì dalla stanza. Aspettai che se ne fosse andato del tutto da casa e presi le chiavi della mia auto. Mancavano meno di due ore al matrimonio e l'ansia cominciava a salire.
Mi diressi a casa sua e quando suonai, venne ad aprire un suo amico.
A:"Scusa il disturbo,dove si trova Ignazio?"
X:"È su in camera,si sta preparando. Però non so se puoi andare..dipende chi sei.."
A:"Oh,un..un'amica."
X:"Beh allora puoi andare."
A:"Grazie!" - sorrisi e salii su per la classe andando nella sua stanza.
Spiai dalla porta chiedendomi se ciò che stavo facendo fosse giusto e pensavo alle parole da dirgli.
Purtroppo non feci in tempo perché lui mi vide attraverso lo specchio.
I:"Ehi! Che ci fai qui?"
A:"Ciao..Ignazio.."
I:"Devi dirmi qualcosa?"
A:"Veramente..non lo so, credo. Non ne sono sicura..."
I:"Dai,su." - mi fece sedere e lui di fronte a me.
A:"No,è meglio che vada."
I:"Ehi, ormai sei qui. Tranquilla."
A:"Ti stavi preparando?"
I:"Si..manca un'ora e mezza."
A:"E sei felice?"
I:"Beh,si. Veramente..."
A:"Cosa?" - mi agitai sulla sedia aspettando la sua risposta.
I:"Non so ma..ieri mi sentivo più felice,oggi un pò meno."
A:"E perché mai?"
I:"Non lo so..me lo chiedo anch'io.."
A:"Ignazio non lo fare."
I:"Scusa?"
A:"Non lo fare,ti prego."
I:"Ma Aurora.." - misi la mia mano sulla sua e mi guardò confuso.
A:"Perché dovresti sposarti?"
I:"Perché la amo."
A:"Anche a me dicesti così. Eppure iniziasti a sbagliare subito dopo il matrimonio."
I:"Ho imparato la lezione!" - si alzò ritraendo la mano e si innervosì.
A:"Non ti innervosire."
I:"Non dovrei innervosirmi? Perché mi dici queste cose? Vuoi rovinarmi la felicità?"
A:"No, non sono come te. Te lo dico solo perché ti amo ancora. Come la prima volta." - esitò poi continuò a prepararsi.
I:"Io no. Vai via Aurora."
A:"Davvero? Allora perché sei stato con me stanotte? Così tanto per occupare il tempo? E tutte quelle cose che dicevi? Giusto per fare conversazione, no?"
I:"Vai...via."
A:"Dimmi che stanotte non hai sentito niente."
I:"Aurora.."
A:"Dimmelo!" - non disse niente e si mise contro il muro poggiandosi con le mani.
I:"Aurora basta!"
A:"Vedi? Neanche tu sei sicuro."
I:"Esci." - sorrisi. Che idiota. Me ne andai giusto per non picchiarlo.
Tornai a casa e mi vestii. Poco dopo venne a prendermi Gianluca e andammo a sto benedetto matrimonio. Arrivammo davanti alla chiesa e quando entrammo mi bloccai all'angolo dell'entrata.
G:"Rimani qui?"
A:"Sì vai tu in prima fila."
G:"Sicura?"
A:"Ti sto dicendo di si."
Era già tutto pieno,mancava solo la sposa. Ignazio era sull'altare e ogni tanto mi fissava seriamente.
Abbassai lo sguardo. Avevo fatto la più grande sciocchezza di sempre. Dopo qualche minuto partì la solita marcia nuziale ed entrò Roberta tutta raggiante. Lui la guardò da lontano sorridendo. Io ero immobile nell'angolo,come una bambina in punizione. Era proprio così. Questa era la mia punizione. Un pò dura ma andava bene. La punizione per il mio carattere odioso e schifoso. La punizione per tutte le occasioni perse perché ero ostinata a fare sempre di testa mia. Mi scappò una lacrima e uscii dalla chiesa. Gianluca si girò preoccupato ma rimase seduto per non rovinare la cerimonia del suo amico. Mi appoggiai al portone mezzo chiuso respirando a lungo. La gente si sedette di nuovo e quel prete iniziò a parlare. Dopo aver fatto un monologo, arrivò alla fatidica frase.
X:"Roberta Calabrese, vuoi tu prendere come tuo sposo,il qui presente Ignazio Boschetto,per amarlo e onorarlo,finché morte non vi separi?"
R:"Sì,lo voglio!"
X:"E tu Ignazio Boschetto,vuoi prendere come tua sposa,la qui presente Robetta Calabrese,per amarla e onorarla,finché morte non vi separi?"
Silenzio.
Per un attimo il mio cuore riprese a battere.
In chiesa le persone iniziano a mormorare su quest'attesa. Mi precipitai a spiare dalla porta per controllare la situazione. Roberta lo guardava preoccupata. Ignazio fissava altrove battendo il piede a terra alla ricerca di una risposta. Gianluca lo guardava interrogativo ansioso come me.
I:"Io.."
R:"Sì?" - lo invitò ad andare avanti e lui guardò Gian che gli fece un sorriso incoraggiante e sembra che in quel sorriso,lui abbia trovato la risposta.
I:"No. Non lo voglio." - in chiesa si alzarono parole rivoltanti contro di lui mentre io mi trattenni dalla felicità dietro a quella porta.
X:"Beh..non lo so. Cosa si dice in questi casi?" - Gian si alzò in piedi e mise la mano sulla spalla di Ignazio.
G:"Niente. Non si dice un bel niente. La cerimonia è andata. Pazienza. Sarà per la prossima volta Roby." - mio fratello era un genio.
R:"Ignazio.."
In quel momento sentii una voce alle mie spalle.
P:"Ehi,che mi sono perso?" - mi voltai e quando vidi Piero allegro, mi buttai su di lui.
I:"Ha detto no Piero,ha detto no!"
P:"Oh! Beh sono felice per te piccoletta!" - spiammo tutti e due dalla porta continuando a seguire la scena.
R:"Che significa tutto questo? Che senso ha chiedermi di sposarti e poi lasciarmi così?" - era in lacrime, poverina.
I:"Scusa ma..l'ho capito solo adesso! Anzi,ieri sera veramente. Devi sapere una cosa." - tutti si guardarono interrogativi,anche Piero mi guardò confuso. Cercai di nascondere il viso per l'imbarazzo e per le varie scarpe che mi arriveranno quando Ignazio parlerà.
R:"...cosa?"
I:"Sono stato con Aurora stanotte."
R:"Come?????"
G:"Cosa??"
P:"Eh???" - Piero mi guardò un tantino disgustato e cercai di giustificarmi. Intanto in chiesa c'era gente sconvolta,compreso Gian. Beh,avevano ragione,dire certe cose in chiesa era da malati.
A:"Piero..ascolta. Non è proprio come ha detto lui. Beh si è andata così,però.."
P:"Perché ti giustifichi? È il tuo ex."
A:"Non sei arrabbiato..?"
P:"No."
A:"Oh. Bene."
Intanto Ignazio era uscito dalla chiesa e si fermò davanti a me.
I:"Sai Auro, mi è servito il discorso di prima. Grazie!" - mi diede una pacca sulla spalla e lo guardai sconvolta.
A:"Mh? Tutto qui? Hai solo questo da dirmi?"
I:"Sì. Perché?"
A:"Come perché? Credevo che dopo che avresti detto no,saresti tornato..."
I:"Aurora. Te l'ho già detto. Quello che è successo stanotte,rimane lì. Finisce così. Mi dispiace se avevi già sognato per progetti futuri,ma non si può. Ci vediamo."
A:"Ma..Ignazio...sei uno stronzo! Non te ne importa niente degli altri!"
I:"Ehi calmati!"
G:"Calmati? Calmati lo vai a dire a tua sorella,non alla mia. Ma ti rendi conto? Hai spezzato il cuore di due donne nello stesso giorno!"
I:"Cosa posso farci io? Io mi ero spiegato benissimo con lei."
Ecco cosa succedeva quando non davo mai ascolto a mio fratello. Aveva ragione lui, mi ero illusa. Adesso chissà cosa ne sarebbe stato di me.

***

||L'AMORE PORTA GUAI 2||Where stories live. Discover now