Capitolo sedici.

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Avevo preso la mia solita affrettata decisione. Riempii molto velocemente la piccola valigia che avevo lasciato nell'armadio da quando ero tornato dal tour e chiamai un TAXI, spensi il cellulare, scesi ad aspettarlo dopo aver chiuso l'appartamento.

- Aeroporto, grazie. - dissi appena salii, il conducente non rispose, partì.

Scaricai il bagaglio, mi diressi verso il posto per comprare il biglietto dell'ultimo minuto.

- Per Omaha. - dissi velocemente, la signorina mi sorrise, le porsi i soldi senza mantenere un contatto visivo, triste, stanco.

Andai agli imbarchi e in un batter d'occhio salii sull'aereo, meno di un'ora e mezza dopo ero a casa.

Un po' amavo Omaha, un po' mi sentivo al sicuro in quella città che avevo tanto disprezzato ma che mi aveva dato tanto. Mi aveva offerto un biglietto di sola andata verso la musica e gliene ero grato. Appena arrivai davanti a casa mia, trovai la mia vicina di casa seduta sui gradini dell'ingresso di casa sua. Le sorrisi e la salutai. Una volta eravamo amici. Suonai il campanello sperando ci fosse qualcuno in casa:

- Nate! che ci fai qua? - chiese mia sorella sorpresa

- Kay, sono tornato perchè devo sistemare una cosa. -

- Con Sam? - chiese, impicciona

- Anche... -

- Con Rose? -

- Kay, ci siamo lasciati... L'ho lasciata... Non voglio parlarne okay? -

- Quanto stai qua? -

- Quanto ne ho voglia perchè ho bisogno di staccare da L.A. -

A Beautiful Mistake (n.m.)Where stories live. Discover now