Capitolo tredici.

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Erano passati svariati mesi, mi stavo divertendo, mi ero divertito.
Il tour era stato fantastico, tutto stupendo, i fan calorosi, il viaggiare su un bus componendo e l'erba.

Ero appena tornato quando mi arrivò una chiamata:

- Si? - risposi
- Nate Maloley? -
- Chi parla? -
- Chi non muore si rivede, mi dicono spesso, sono il proprietario della pista, hai un conto in sospeso con noi -
- Io non ho nessun conto in sospeso con voi... Ho battuto il vosto favorito perché era una merda sulla moto, ho vinto il campionato. Fine. -
- Appunto, quel campionato doveva vincerlo quella mezza sega ed ora hai un conto in sospeso con noi -
- No -
- Devi gareggiare con noi il prossimo anno -
- Sto cazzo -

Attaccai, non ci voleva. Un paio di mesi a non pensare alla vecchia merda, due minuti di telefonata per smontare tutto.

- Dai amore posso venire? - chiese rose supplicante
- No, è pericoloso. -
- Non stai andando in guerra, voglio venire a vederti -
- No rose. -
- John? -
- Per me puoi venire -
- Non mi aiuti stronzo -

Lei mi guardava supplicante, voleva vedermi a qualsiasi costo anche se era contraria al fatto che gareggiassi, non la capivo.

- Va bene, vieni -
- Grazie - disse dandomi un bacio

Si andò a mettere un paio di pantaloni, una maglia e degli anfibi perché aveva piovuto.

- Quella maglia è troppo corta, o metti una giacca o la cambi - osservai, non volevo che le succedesse qualcosa

Appena arrivammo si spaventò per i due cocainomani sugli spalti, ero riuscito a convincere il tipo della security per farla entrare nel box ed ero più tranquillo.

La corsa la feci il più veloce possibile, volevo tornare da lei al più presto. Verso la metà dei giri il mio sguardo cadde su di lei con di fianco uno dei capi, le stava troppo addosso, dall'altro lato se ne avvicinò un altro, persi il controllo della moto.

A Beautiful Mistake (n.m.)Where stories live. Discover now