Lasciar andare.

35 4 4
                                    

Avevo il groppo in gola e iniziavo a non vederci più da tutte le lacrime che avevo versato. Mi vestì controvoglia, fermandomi ogni tanto per posarmi le mani sul viso. Mi guardavo allo specchio e agganciavo la zip del vestito nero. Era il terzo che mettevo e nessuno mi sembrava adatto. Il primo lo avevo rotto per aver alzato la zip con la mano troppo calcata. Mason si avvicinò a me e mi baciò leggermente la spalla. Chiuse la zip al posto mio e io lo guardai dallo specchio. Era ora e non riuscivo a muovermi. Le gambe lo seguirono controvoglia e andammo in macchina da Anya. Salimmo in silenzio. Era la prima volta che non ci parlavamo per niente, nemmeno per salutarci. Anya passò la mano sulla sua guancia e avanzò con la macchina. Arrivammo in pochi minuti e io continuavo a ingoiare senza avere niente nella bocca. Non mangiavo dalla mattina prima ed era pomeriggio. Cercai di scendere dalla macchina e Mason mi tese la mano per aiutarmi. I tacchi ticchettarono sulla pietra del centro storico. La chiesa era enorme. La scalinata aveva almeno cinquanta gradini fatti in pietra nera. Sarebbe stato difficile non crollare e arrivare in cima illesi. Mason si mise tra noi due e entrambe presimo il suo braccio avanzando verso le scale. Arrivati in cima mi girai e vidi tutti i ragazzi di scuola. C'era talmente tanta gente che mi ripetei quanto fosse anzi fosse stato fantastico Chad. Amato da chiunque. Mason mi accarezzò leggermente la spalla e andammo a sederci nella chiesa. Scelsimo i secondi posti e aspettammo l'entrata di tutti. La chiesa era grande ma probabilmente non bastava per contenere tutte quelle persone. Non appena iniziò la messa io non riuscì ad ascoltare una parola. Fissavo di continuo la bara e non riuscivo a smettere di piangere. Presi la mano di Mason e la incastrai con la mia, lui mi strinse forte. Era un "ci sono, rimarrò con te" e proprio lì sentì come se il mio cuore stesse sanguinando goccia a goccia. Il parroco continuava a parlare ma davvero io non riuscivo ad ascoltarlo. Mi sentivo come se fossi in un sogno e non potessi credere a tutto quello che era successo. Mi girai a guardare il posto che era vuoto accanto a me e vidi Chad seduto che mi faceva l'occhiolino e mi sorrideva. Sorrisi anche io e poi lo sentì cedere. Era sparito davanti ai miei occhi. Scossi la testa, e riguardai verso la bara. Dopo qualche minuto sentì  chiamare Anya. Lei si alzò e si avvicinò al leggio. Avevamo deciso tutti di dire qualche parola e Mason e Anya si erano fatti i biglietti. Io invece non avevo avuto il coraggio di prendere in mano un foglio. Avevo sempre preferito la spontaneità alla pianificazione per cui sarebbe andata come andava. -Chad era un grande amico. Tutti noi, gli volevamo bene. Chi da sempre e chi da meno. Lui si faceva voler bene. Ricordo ancora la prima volta che mi disse un suo segreto, i giochi che facevamo e le nostre prese in giro. Chad salutava sempre chiunque, era un amico di tutti ed era pronto per tutti. Non ci immaginavamo che sarebbe andata così- Disse e si interruppe per piangere. Mason si alzò e la prese dal leggio accompagnandola nel nostro banco. Scattai non appena sentì il mio nome -Celeste Moore- io annuì -Si- Dissi. Mi alzai e andai vicino alla bara toccandola con i polpastrelli mentre passavo. Le lacrime agli occhi non mi abbandonavano mai. Non sorrisi e salì sul leggio. Guardai tutti. La chiesa era affollatissima e chiunque stava piangendo. -Ho conosciuto Chad l'anno scorso al mio primo anno- Iniziai e la voce si fece acuta -Mi aveva punzecchiata sin dal primo momento- Tutti sorrisero ma amaramente -Chad era sempre allegro, spontaneo e intuitivo. Aveva sempre la risposta giusta al momento giusto. Aveva un cuore enorme- mi attaccai con le mani al leggio -Chad adesso sarebbe stato quello che avrebbe pianto con me, che mi avrebbe guardato dicendo "è tutto ok. Ce la puoi fare. Sei la mia fatina portafortuna" mi chiamava sempre così- scoppiai a piangere e singhiozzai
-Non volevo perdere Chad. Proprio non ci credo di essere quì a parlare con voi di quanto io gli volessi bene perchè era l'ultima persona che avrebbe dovuto lasciarmi. Se avessi saputo che l'ultima volta che io l'avessi visto fosse stato ieri a colazione, probabilmente avrei passato ogni ora con lui anche seduta solo a parlarci. Chad mi voleva davvero bene e io credo di avergli lasciato qualcosa dentro esattamente come lui l'ha lasciato a me. Era quel tipo di persona da conoscere e dove non potevi pentirti di averla conosciuta perchè ti avrebbe amato all'istante. Chad rimarrà sempre con me ovunque lui vada e di questo ne sono sicura- Le persone mi applaudirono e io abbassai lo sguardo per andare via. Tornai al mio posto e mi appoggiai a Mason. -Sei eccezzionale amore mio- Mi disse. Provai a sorridergli e fui certa che mi uscì una smorfia. Ci alzammo poco dopo e camminammo insieme nella macchina. Imboccammo dopo qualche minuto il cimitero e cercammo parcheggio vicino. Arrivammo davanti a tutti e il parroco continuò a parlare. Alla fine mi inchinai e presi una rosa. Era bianca e l'avevo presa perchè mi sembrava la più bella. La lasciai andare e mi sembrò di sentire il colpo del fiore sulla bara. Era un rumore sordo che ripetei continuamente nella mia mente. Mason e Anya lasciarono andare le loro e io misi le braccia conserte piangendo ancora e ancora. Non avrei creduto di dover seppellire un mio amico, non lo credevo nemmeno nel momento in cui sparavano la terra e ricoprivano Chad. La mamma si faceva sorreggere  da Lucas che era disintegrato e non riusciva nemmeno a intuire quale fosse la destra e quale la sinistra. È terribile perdere chi ami, vederlo morire accanto a te poi, è anche peggio. Cercai di osservare altrove e tirai la manica di Mason -Andiamo- Dissi. Tutti stavano andando via e io non volevo rimanere li a commiserarmi ancora. Viaggiammo in macchina e tornammo in camera e prima di andare da Mason abbracciai Anya la strinsi a me -Ti voglio bene- dissi e lei rispose -Anche io tesoro. Grazie, ho bisogno di stare sola- Scossi la testa e le presi le mani -Non preoccuparti piccola. Ce la faremo- Dissi. Mi chiusi dietro la porta e aprì quella di Mason. Aveva ancora l'abito addosso ed era appoggiato sulla scrivania. Tra le mani portava la foto incorniciata di sua madre e mi avvicinai. -Posso?- domandai e lui mi fece cenno con le dita di venire da lui. Sospirai e guardai la foto -Tua madre era davvero splendida- Dissi lui annuì
-Era una persona fantastica. Un pò come Chad. Era una perenne altruista, gestiva due proggetti a suo nome; uno per i disabili e uno per il cancro- sgranai gli occhi -Era davvero spettacolare- Mason annuì -Ti sarebbe  piaciuta e le ti avrebbe amato, ne sono sicuro. Diceva sempre che voleva vedere il mio matrimonio un giorno e che sarebbe voluta venire a scegliere il mio vestito- Rise amaramente. -Considerando quello che faceva, se ti assomigliava dentro sono sicura che l'avrei amata almeno la metà di quanto ti amo. Mi dispiace amore mio- Dissi. -Tranquilla amore- Posò la foto nuovamente sulla scrivania -Non ci credo ancora- lo abbracciai e mi rifugiai nel suo corpo caldo -Nemmeno io. Non capisco come sia potuto succedere. Non avrei mai  immaginato che uno di noi se ne sarebbe andato. Non te ne accorgi fino a che non succede in realtà- Lui fece si con la testa e mi prese la mano trascinandomi sul letto. Mi sdraiai abbracciata a lui che continuava a coccolarmi. -Spero solo che Anya riesca a sollevarsi-. Misi la mano sul suo petto e lo accarezzai -Spero proprio di si. L'ho vista molto male amore- Sospirò -Anche io piccola. Anche io.. Vorrei togliervi ogni vostro dolore ma non saprei come fare-.
-Sei così dolce amore mio. Grazie mille. Mi manca già tantissimo- Dissi. Lui mi strise più forte -Piccola mia.. datti del tempo ok? Le lezioni non ci saranno ancora per un bel pò quindi stai tranquilla. Perchè magari non vai da papà?- Scossi la testa -Ho bisogno di te- Lo dissi così sinceramente che lui abbassò la testa e mi guardò cercando i miei occhi -Davvero?-.
Lo guardai -Ho bisogno di te oggi- Trattenni il fiato e lui mi rispose
-E domani..- Io gli baciai la guancia
-E forse anche dopodomani- Finì di dire, ricordando la sua frase. -Anche io ho bisogno di te amore mio- Rispose -Vorrei fare qualcosa. Sai come ha fatto tua mamma. Solo, quando me la sento magari- Lui annuì -Lo faremo insieme se ti va ok? Ti aiuterò io- Disse. Gli posai un bacio sulla giancia e lui si girò di scatto per darmelo sulle labbra. -Sei cattivo- Dissi cercando di farlo sorridere e riuscì perfettamente nella missione perchè lo fece e saltai per distendermi sopra di lui. -Che ne dici di dormire così?- Domandai poggiando la testa sul suo petto -Ti va?- Lui sospirò
-No amore..-. -Perchè?- Chiesi scocciata -Ti conosco e so come prendi le delusioni della vita. Si prima o poi le superi ma come al solito non mangi nulla. Ho bisogno che tu stia bene e che mangi. Sei già sottopeso non posso sopportare di vederti così-.
-Che sei il mio medico?- Dissi -Dai amore non ho fame- Continuai e lui sbuffò -Non ti chiedo tanto. Fallo per me ok? Ogni volta che ti vedo fare così mi dispiace perchè so che gestisci il cibo in base alle tue emozioni. Non voglio che fai così amore. Sono egoista, te lo avevo detto anche un anno fa. Ho bisogno di te e che tu stia bene. Ci alzeremo e andremo a cena d'accordo?- Spazientita annuì -Hai ragione lo so che non posso dirti niente perchè tutto quello che hai detto è vero. È un vizio che ho da quando ero piccola e non riesco a controllarlo è più forte di me. Mi chiedo come tu abbia fatto ad accorgertene. Andremo a cena ma non ti posso assicurare che mangerò abbastanza- Dissi. -Mi basta anche solo che fai il giusto ok? Ci dobbiamo cambiare però- sbuffò e io lo baciai sulla guancia -Ti amo- Il cuore andava per gli affari suoi -Ti amo piccola mia.. Volevo aspettare visto tutto il casino. Ma.. ho bisogno di dirti una cosa- Mi alzai di scatto e lo guardai.
-Che succede amore?- Domandai
-Niente devo dirti una cosa e non so se accetterai insomma è difficile per me..-. -Dai spara amore- Misi le gambe accavallate e mi tenni sulle braccia
-Ok- Sbattè le mani e aprì il comodino tirando fuori un pacchetto.
-Come ben sai ho fatto tanti errori. E di alcuni ancora me ne pento. Il problema è che so benissimo che se non avessi fatto tutto quello che ho fatto io non potrei stare bene con te. Era difficile spiegarti quanto ti amo quindi ho scelto questo modo per farlo- mi diede fra le mani il pacchetto e io aprì con delicatezza. Aprì la scatoletta blu e rivelai un bracciale luminosissimo con il suo nome -Mason ma.. Mio dio! È.. davvero non so come...- Lui mi interruppe di colpo -Vuoi stare insieme a me?- Misi le mani sulla bocca e mi vennero gli occhi lucidi.
-Si- Dissi -Si amore mio..- Mason prese il bracciale e lo mise attorno al mio polso e il tempo sembrò volare perché rimasimo a baciarci per ore anche se non eravamo felici come avremmo voluto. Chad era sempre nella nostra testa e iniziammo a parlare di lui ricordandoci di come fosse fantastico. Mason mi tenne stretta a se fino alla cena e poi mi rispedì in camera per cambiarmi. Non appena entrai vidi Anya addormentata sul mio letto. Mi avvicinai e le diedi un dolce bacio sulla fronte. -Buonanotte piccola mia- la accarezzai e andai in punta di piedi  in bagno per preparmi per la cena.

Sfida del cuore: Al mio fianco, ho te.Where stories live. Discover now