Un incontro da evitare.

38 5 3
                                    

Entrai in mensa e feci la fila. Avevo appena finito una giornata assolutamente intensa di continue lezioni dove i professori non facevano altro che parlare, parlare e parlare. Chad scherzò molto vedendomi uscire dall'aula dicendo che "È lo stesso effetto di una droga". Guardai la signora e decisi di prendermi le patate fritte con un enorme cheesburger. Ero affamata. Quando camminai con il vassoio vidi Mason al tavolo insieme a Nick e qualche suo amico della squadra. Proseguì e lui mi captò come un radar -Dove credi di andare?- Domandò facendo voltare anche quelli del tavolo accanto. Io mi girai e vidi che anche i suoi compagni erano fissati su di me. -Non lo so a mangiare forse?- Domandai sollevando il vassoio per fargli vedere quello che avevo preso.
-A punto. Vieni quì!- Ordinò e controvoglia andai. Non conoscevo nessuno e mi sentivo a disagio davanti a loro. -Mamma mia!- Disse un ragazzo vicino a Nick -Dove l'hai trovata una così?- Sentì le braccia deboli quando appoggiai il vassoio e mi sedetti dove mi aveva fatto spazio Mason, ossia accanto a lui. Mason alzò il sopracciglio -Nessun commento e vale per tutti voi!- Mi scostò i capelli e si avvicinò a darmi un bacio sulla guancia io gli accarezzai il mento e iniziai a mangiare. -Quanto sei geloso!- Disse uno tra di loro -Esatto- Rispose Mason mettendomi una mano sul fianco -Sono gelosissimo- Disse tranquillamente. -Comunque ragazzi lei è Celeste e loro sono: Nick lo conosci il mio compagno di stanza. Jordan, Rayan, Dilan e Josh- li salutai tutti uno per uno con una stretta di mano e mi sedetti di nuovo al mio posto. Mangiai le patatine e ascoltai i loro discorsi. Nick raccontava di una che si era fatto giovedì scorso e di quanto fossero grandi le sue tette mentre Rayan continuava a commentare a destra e a manca sulle matricole. Mason rideva di gusto e a poco a poco risi anche io. Scoprì che erano davvero simpatici. -Mason la tua ragazza mangia dieci tonnellate di roba!- Io risi e annuì. -Lo so. Ed è perennemente una trent'otto- Rispose lui -Frughi tra le mie cose Mas?- Domandai e lui si grattò la testa -No. Conosco le taglie delle.. Dai vabbè che hai capito- Logico con tutte quelle che sono passate prima di me. Io alzai gli occhi al cielo e lui mi posò la mano su un fianco -Dovrei dirgli cosa per come e vestitita?- Domandò ai ragazzi. Mi osservai avevo un vestito che non era del tutto aderente e arrivava fino a metà gamba. Portavo gli stivaletti di ieri e... Cosa avevo di male? I ragazzi risero e io lo osservai -Cos'ho di male?- Lui si avvicinò ancora di più e mi sussurrò all'orecchio -Su per giù credo di non poter uccidere tutti ma il tuo seno farebbe impazzire chiunque. Accidenti quanto sono geloso- Rise sul mio collo e mi baciò. Non potei fare a meno di ridere -Amore è un semplice vestito ok?- Dissi e lui annuì -Ok ok- Mi toccò i capelli -Quanto sei bella- Mi girai e gli diedi un bacio sulle labbra, un semplice bacio a stampo. Nick rimase scioccato -Ma allora state insieme si o no?!- Abbassai lo sguardo sul mio pranzo e mi girai non appena mi sentì chiamare. -Celeste!- Sobbalzai. Non avevo dimenticato quella voce. Non avrei potuto dimenticarla da nessuna parte una voce del genere. Mason mi guardò con gli occhi sgranati e spostò lo sguardo successivamente verso di me. Sapevo che mi sarei dovuta girare ma non sapevo se avessi voluto vederla.
-Mio dio.. È la tua fotocopia!- Disse -Lo so.. Non ci parlo da quasi due anni Mason- Lui annuì -Mia sorella mi ha detto tutto-. -Celeste Moore. Puoi girarti. Lo so che sei tu- Disse aspramente. Così lo feci. Mi girai. Davanti a me vidi una bellissima donna. Quella che avevo lasciato due anni prima. I suoi capelli erano biondi e aveva un taglio molto regolare che le arrivava alle spalle. La carnagione era sempre chiara e i suoi occhi di un verde splendido. Era il solito pezzo di ghiaccio che si guardava intorno per non essere confusa con gli altri. Come se fosse stato possibile visto che indossava un completo nero aderente ad ogni sua forma e dei tacchi alti e chiari. Mia madre era in piedi davanti a me e Mason si alzò di colpo. -Se sai che sono io perchè continui a chiedermelo?- Domandai. -Vieni immediatamente fuori- Rispose senza esitazione. Mi girai da Mason e lo osservai -Ti conviene venire se vuoi assistere a uno spettacolo. Cercherà di farmi a pezzi- lui annuì e mi strinse la mano -Vai tesoro. Ci vediamo dopo ok?-. -Ok- Gli diedi un bacio e salutai gli altri con un ciao generale. L'arpia mi guardò fulminandomi e io la seguì  fuori, accanto al muretto in giardino.
-Sentiamo- Dissi, lei si riavviò i capelli mettendoli indietro e rimase la solita rigida -Il fatto che tu sia al college non significa che io non possa venire a trovarti. Tuttavia ho visto che i miei tentativi di importi un'educazione sono stati inutili!-  Vidi con la coda dell'occhio Mason che si accendeva una sigaretta vicino a dove eravamo noi. -Di quali regole di educazione stai parlando?- Chiesi quasi annoiata -Parlo del modo in cui vai in giro. Dovresti metterti una maglietta decente e un pantalone ma evidentemente ti piace stare a cosce all'aria aperta- Sorrise con cattiveria
-Parliamo anche di quelli con cui eri dato che ci siamo- Scossi la testa -Non iniziare non ho alcuna voglia di ascoltare le tue polemiche inutili- Risposi scocciata e la superai -Stupida insolente! Ho passato cinque anni inutili a cercare di metterti a posto. Ti ho insegnato tutto e hai buttato al vento qualsiasi cosa- Disse. Guardai Mason che stava per replicare e mimai un "No". -Smettila. Non credo che sia affar tuo quello che faccio e quello che dico- La osservai -Se volevo Mussolini come madre avrei scelto lui. Ti conviene smetterla- Mia madre mi andò contro e si mise faccia a faccia -Stai al tavolo con dei ragazzi come se fossi la loro sgualdrina di corte non ti vergogni?- Mason scattò
-Dovrebbe vergognarsi lei, di dire queste cose a sua figlia. Non si permetta!- Venne vicino a me. Mia madre rise amaramente -Esci con i drogati adesso? E tu chi saresti poi? Non me ne importa in realtà quindi non sprecare il tuo tempo per dirmelo. Dovresti stare lontano da gente del genere. Non ti ho vista crescere per vedere che avresti scelto un college che io non approvavo e inoltre per vestirti da sciatta! Assomigli a tua nonna- Sputò disgustata -Del resto nemmeno uno dei miei figli è uscito come desideravo  e a chi devo dare la colpa? Ovviamente al gene stupido di tuo padre che vi ha trasmesso tutte quelle porcherie di "vivere la vita come meglio credete"- Pensavo di trattenermi ma questa donna era in grado di incendiarmi in pochi attimi
-Non parlare così di lui. Nemmeno lo conosci. Non ti permettere di parlare di mio padre. È stato un padre a differenza tua. A quale uomo sei? Al terzo? Ah no..- Feci finta di contarli con le dita -In realtà siamo arrivati al quarto contando Keith!- Mason posò le mani sulle mie spalle accarezzandomi. -Non ti permettere stupida!- Per un attimo non me ne accorsi e la testa scattò dall'altra parte. Si era permessa di lanciarmi uno schiaffo. Mason si arrabbiò -Le consiglio di andarsene. Non voglio farle del male e gliene potrei fare visto quello che ha appena fatto quindi le consiglio di scendere le scale e non voltarsi-. Lei rise -Cosa mi vuoi fare? Al massimo i ragazzi come te posso assumerli per pulire il giardino della mia villa. Con chi ti credi di parlare drogato?-. Mi misi tra lei e lui -Lasciala stare amore. Vive per il male degli altri. Si sta solo nutrendo di quello che sa fare. Si nutre di Odio. Senti un pò Patricia..- Odiava quando la chiamavo così per cui lei mi interruppe di colpo -Sono tua madre! Non chiamarmi per nome mi stai togliendo il rispetto!- Disse e io risi di gusto -La mia guancia è la prova di quanto tempo fa tu lo abbia perso da me, il rispetto signora. Perchè non mi racconti del bambino che c'è tra noi gemelli e Crystal? Perchè mi dai della sgualdrina quando ti sei permessa di farti il migliore amico di tuo marito?- Lei mi fulminò e alzò la mano per tirarmi un altro schiaffo ma Mason si mise subito in mezzo -Vada via!- Non contenta lei si girò e nè tirò due di fila a lui. Non realizzai subito quello che stavo facendo. Presi mia madre per il braccio e la spinsi -Vattene. Ti consiglio di andartene. Non ti permettere mai più di toccarlo, brutta stronza!- Urlai. Lei mi guardò colpita e rise -Ovvio. Ti hanno insegnato anche le parolacce di notte quando lavori per strada. Ci mancherebbe!- Girò la testa e se ne andò scendendo le scale -Non finisce qui. Tuo padre mi sentirà!- Disse -E gli racconterò tutto!-.   Presi la mano di Mason e la strinsi vedendo che stava per andare da lei
-Davvero non nè vale la pena..- Gli baciai la mano. -Ti ha dato della sgualdrina! È tua madre porca puttana! Come può permettersi di trattarti in questo modo?!- Capì che era furioso e che stava realizzando tutto proprio lì  su due piedi. -A volte ha fatto molto di peggio. Non preoccuparti per me ok? Piuttosto tu come stai? Vuoi che ti porto in infermeria?- Domandai -Sono solo due schiaffi. Non preoccuparti tu! Tua madre è una..- Lo interruppi -Donna stronza completamente ghiacciata?- Annuì -Esatto. È stata buona come presentazione no?- Chiesi. Lui si sedette sui scalini -Come puoi accettarlo?- Si stupì e io mi sedetti accanto a lui -È così da una vita. Papà mi ha detto che è peggiorata quando ha abortito suo figlio, quello che non era di mio padre ma di Keith il migliore amico. Sono abituata a questi show, da piccola mi schiaffeggiava tutti i giorni- Mason scosse la testa incredulo -Ora capisco. Il tuo muro iniziale. Quello di non affezzionarti abbastanza, di avere paura, di essere solitaria. Hai messo il tuo muro per proteggerti da lei. Per proteggerti da quello che ti ha fatto- Annuì con forza -Credo che la maggior parte della colpa la abbia lei. Come hai visto- Dissi indicando il vuoto -Lei mi ha giudicata per tutto il tempo e come se non bastasse ha toccato te ler cercare di ferirmi- Mason osservò davanti a se -Non ci posso credere che quella donna ti abbia messa al mondo. Nemmeno ci voglio credere. Come diavolo ha fatto?- Sorrisi -Non nè ho la più pallida idea. Credo di aver preso tutto da mio padre e insieme a me anche i miei fratelli. Lei non ha mai sopportato che gli volessimo molto bene- Feci spallucce -L'ho sofferta molto all'inizio quando sen'è andata. Avevo solo sei anni praticamente e non l'ho mai vissuta a pieno. Viste le cose che ci diceva spesso in sostanza pensai che fossimo noi quelli che non andavano bene e che lei se ne fosse andata perchè non voleva continuare a combattere con tutto quello che combinavamo io, seth e Gideon. Crescendo poi ho capito che mio padre aveva ragione. La colpa non era mia e nemmeno dei miei fratelli. Lei e voluta andare via di sua spontanea volontà e nessuno l'ha pregata di farlo. Quindi non mi sono fatta più abbattere e ho creato quel muro di cui tu parli- Risposi -Ma non mi ha tenuta lontana dai sentimenti che ho porovato per te sin dal momento in cui ti ho guardato- Mi prese la mano e la baciò -Mi dispiace tanto per tutto quello che hai dovuto sopportare. Ti posso dire che non merita una figlia come te- mi vennero gli occhi lucidi -Ti ringrazio-. -Non capisce che fortuna sia avere una figlia come te. Nemmeno realizzavo che esistessero situazioni del genere. Se non l'avessi vista non avrei mai creduto che qualcuno potesse essere così- Mi rispose -Ti capisco- Dissi -Ma non preoccuparti ok?-. -Come faccio? Mi dispiace davvero tanto amore mio..- Mi osservò dritta negli occhi
-Hey. Va tutto bene ok? Perchè non facciamo qualcosa? Magari un film che ne dici?- Lui annuì e mi ricoprì in un abbraccio. Posai la testa sotto il suo collo -Sarò io a proteggerti d'ora in poi-.

Sfida del cuore: Al mio fianco, ho te.Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt