I nodi vengono al pettine!

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Risciacquai i capelli e li annodai su un asciugamano. Queste due settimane sono state terribili. Wall continuava a torturarmi di domande e ora aveva anche deciso di fare uno stupido proggetto a coppia con quelli del secondo anno. Come se tutto quello che avessimo da studiare non fosse mai abbastanza. Iniziai a spazzolare i capelli e la mia mente tornò indietro in pochissimi attimi.

-Guarda cos'hai combinato!- Risi di gusto -Mamma non l'ha fatto a posta, Gideon stava solo giocando!- Difesi subito a spada tratta. -Non doveva comunque farti rotolare nel giardino.. Anche se non lo ha fatto a posta.. Non sa cosa significhi toglierti tutta questa robaccia dai capelli, ogni volta che uscite fuori, siete un vero disastro voi tre!- Disse severa. -Mamma Gideon ha detto che non lo farà più e che se succede.... me li toglie lui i cosi- Risposi. -L'erba Celeste! Non i cosi. Si chiama erbaccia e guarda un pò come ti si incastra sui capelli fini, Caspita!- Mi mostrò la mano piena di erba verde e legnetti -Con i capelli crespi che hai, ci vuole una vita.. Li taglieremo!- Iniziai a piangere -No mamma, no!-.
-Celeste non posso chiamare la governante ogni volta che ti rotoli nel giardino come un maiale!Li taglieremo e via! Forza andiamo!-

Quando finì di spazzolarli mi appoggiai al lavandino e sospirai. Non mi aveva chiamata. Nemmeno una dannatissima volta. Non mi aveva chiesto nemmeno se avessi bisogno di qualcosa. Zero. Passavano gli anni e la sentivo sempre meno. Si poteva considerare madre, una persona che ti abbandona già all'età di sei anni per scappare con un uomo? A volte, pensavo di non poterla nemmeno classificare come una donna. Sempre li a dire agli altri cosa dovevano o non dovevano fare. Per quel motivo mia nonna la odiava con tutta se stessa, ne aveva tutte le ragioni. Fortunatamente avevamo avuto lei fino ai miei tredici anni. Bussarono alla porta di colpo. -Brook?- Chiesi.
Mi vestii velocemente, non ricevendo risposta e aprì la porta.
-Brook?- Ripetei. -Si eccomi! Scusa stavo cercando una cosa e mi sono ricordata che non era in bagno ma nell'armadio!- Le tirai la spazzola e lei fece una pernacchia prima di ridere
-Volevi uccidermi con una spazzola?- .
-Stupida..! Pensavo fosse qualcun'altro..- Mi rilanciò la spazzola
-Ti stai bevendo il cervello? Ho capito! Senti devo andare alla festa in villa, tu ci devi venire?- Annuì -Se non vengo a questa festa Anya mi uccide.. Ho rifiutato le ultime due.. E questa è a casa sua! Non posso proprio farlo!-.
-Anya mi piace, tel'ho già detto?- Scossi la testa dall'alto al basso -Circa duemila volte! Mamma!- Scherzai.
Si inseriò di colpo -Ancora niente?- Cercai di non farmi venire gli occhi lucidi -Ancora nulla.. Va bene così. Quando vorrà e se avrà voglia lo farà..- Buttai li. Brook mi diede un bacio sulla gancia -Sei davvero la mia roccia! Ci vediamo li ok?- Le restituì il bacio -Grazie! Si ci vediamo li..!-.

Due ore dopo indossavo un vestito nero aperto scollato quasi fino alla fine della schiena e dei tacchi vertiginosi. Mi ero truccata abbastanza bene, ed ero riuscita ad ottenere l'effetto che volevo. Poi mi ritrovai ad essere in macchina con quegli imbecilli dei miei amici. Lucas non faceva altro che sgridare Chad perchè pare che si sia comportato male a una cena di famiglia.
-Dovevo presentarti al meglio.. Tu non capisci!- Iniziò. -Volevi cambiarmi.. Mi hai scritto le cose da dire su un foglio, come pensavi che potessi essere me stesso! Giusto Celeste?- Non appena cercai di rispondere Lucas mi fermò dicendo
-Non volevo cambiarti! A me vai bene così! Volevo solo farti fare bella impressione e non volevo che zia Carol fosse più stronza del dovuto, dato che già lo è.. Non ho fatto bene Celeste?- Presi il respiro per parlare
-No non hai fatto bene. Dovevi dirmelo che era una stronza! Mi ha chiamato clown circa dieci volte, solo perchè portavo i pantaloni verdi!- Era nero dalla rabbia. -Si ma tu dovevi semplicemente lasciarla perdere e non darle della mangia-panini! Le hai detto addirittura che se si fosse mangiata un panino in meno sarebbe passata dalla porta! Potevi evitare!- Tentai di mordermi il labbro superiore per non far uscire la risata isterica che stava per venirmi e mi asciugai le lacrime che c'erano per lo sforzo. Questi due erano davvero degli scemi! In poco tempo arrivammo a destinazione e io finalmente parlai -Sai Chad, Lucas dovrebbe farti incazzare più spesso! Eri a cento chilometri orari finalmente!- Chad si sbigottì -Cosa? Bene adesso mi metteranno anche la multa!- Mi fece scendere dalla macchina aiutandomi per via dell'altezza. Lo ringraziai e aprì la bocca sbalordita. La villa di Anya era enorme e assomigliava tantissimo alla mia di Manhattan. La sua era tutta in pietra però e godeva di una vista sul mare. Ci si poteva buttare direttamente da casa sua, talmente erano vicini. Aveva delle colonne bellisime e antiche ed era di un celeste chiaro invidiabile. La piscina aveva già delle persone attorno che ridevano e scherzavano. Al volo capì, per quale motivo mi avesse detto di mettere il costume. Arrivai subito dentro e picchiettai con i tacchi sul parquet chiaro. Era una bellissima casa in stile moderno che avrei apprezzato di più, se non fosse che ci stava più o meno mezzo mondo all'interno. La adoravo già. Mi guardai indietro non appena arrivai al soggiorno e osservai Chad e Lucas continuare a discutere in un angolo. Qualcuno arrivò di colpo e mi travolse con un abbraccio che per poco non caddi a terra.
-Ciao tesoro mio!- Disse Anya. Portava i capelli raccolti e aveva una pinza con tantissimi brillantini. Era truccata perfettamente e perfino il suo vestito lungo nero, mi piaceva tantissimo.
-Sei bellissima!- Constatai. -Grazie!- Prese il mio braccio e mi tirò verso il banco bar. -Hai una casa bellissima!- Dissi sedendomi sulla seduta alta, insieme a lei. -Papà ci teneva tanto. Sopratutto da quando ha sposato la mamma qualche anno fa!-.
-Beh allora?- Domandai. Mi fece cenno di attendere un attimo -Facci due Green, ok Carl?- Sembrava più un' affermazione che una domanda
-Comunque sento sempre tuo fratello e va tutto bene. Il resto lo sai.. Quell'esame era davvero difficile!- Feci spallucce -Ma è andato e lo hai passato.. Meglio di così come poteva? Hai preso 100!- Lei sorrise felice.
-E tu, hai finito con la tua punizione?- Domandò -Per niente!- Sbuffai -Mi ci vorrà ancora una settimana almeno...- Feci roteare il bicchiere e ne bevvi finchè non mi dissetai -Senti tesoro, posso dirti una cosa?-. -Puoi dirmi quello che vuoi lo sai..- Misi la mia mano sulla sua e la strinsi
-Dimmi-. Prese il respiro -Potrebbe essere stato Mason a parlare con il preside per far si che non ti sospendesse e ti desse solo la punizione- Lo disse tutto di fila che non ebbi il tempo materiale per capirlo all'istante. Deglutì -Cosa?!- Lei si riavviò il ciuffo -Credo sia stato lui e l'ho capito dal momento in cui ti stavo sentendo al telefono l'altro giorno, che mi raccontavi di come fosse pulire li.. Quando chiudemmo, lui mi chiese come stavi.. Gli dissi che andava tutto bene e lui me lo confessò- Quasi tremai -E che ti ha detto?- Finì il cocktail e feci cenno di portarmene un altro -Beh mi si è fatto scappare che era stato difficile convincerlo, al che l'ho riempito di domande e lui ha sputato il rospo!- Sbuffai e mi portai la mano sulla testa sorreggendola -Sono una persona pessima!- Anya bevve il suo cocktail e fece il mio stesso gesto a Carl -Non credere, parecchie cose che gli hai detto quella mattina sono cose che comunque penso anche io..-. -Si- Concordai -Ma questo non mi da il diritto di fare la stronza! Come cavolo ho fatto a non accorgermi che era stato lui ad aiutarmi? Io lo avevo visto dal preside quando mi aveva chiamata! Come ho fatto a non capirlo? E Trant non ha sospettato nulla....- Continuai a collegare tutto
-Dov'è?- Bevvi il secondo cocktail tutto in un colpo -Non lo so, immagino in giro da qualche parte- Le diedi un bacio e andai subito a cercarlo. Controllai tutta la sala e non lo trovai. Decisi di uscire fuori ma non lo vidi nemmeno li. Mi rimaneva solo il primo piano. Salì le scale e pregai di non trovare nessuna persona strana. Dal tronde, ero in una casa che nemmeno conoscevo e dovevo andare a tentativi. Alla terza stanza ancora non lo trovai. Mi chiesi quanto fossi stata stupida a non essermelo fatto dire da Anya. Era l'ultima porta e sperai finalmente che fosse quì. Quando la aprì trovai una scena racapricciante. Nina era in reggiseno e mutandine coordinati che baciava Mason in modo passionale. Lui era in boxer e la palpava selvaggiamente sul seno. Si girarono di colpo verso di me. Lei appoggiò le mani sul suo petto sorridendo compiaciuta e lui la staccò subito e cercò di balbettare qualcosa. Non gli diedi il tempo di parlarmi che scesi giù di corsa rischiando anche di rompermi il collo, visti i tacchi vertiginosi. Uscì fuori e andai nel retro. Mi sedetti sul marciapiede e mi accesi una Marlboro rossa. -Cielo?!- Corse verso di me e si piazzò davanti, era ancora senza maglietta e cercai di non arrossire. Era una droga accidenti a me! -Cielo?- Non eravamo mai stati così vicini. -Senti lascia stare Mas!- Lo sorpassai togliendomi le scarpe velocemente toccando l'erba con i piedi. Misi la mano nel fermaglio dei miei capelli e li sciolsi, continuando a fumare. Sentì subito un pò di libertà, almeno per quanto riguardasse i capelli. Mi fu dietro in poco tempo -Io non avrei voluto che vedessi..- Sorrisi amaramente -Non ti preoccupare Mason.. Eri con la tua ragazza ed è una cosa normale. Non dovevo entrare in camera tua!- Mi girai e lo guardai negli occhi tentando l'infarto. Era troppo bello per essere qualcosa di reale. Il suo tatuaggio era una pergamena con una scritta, esattamente come avevo visto. Aveva anche una bussola sul pettorale destro ed era davvero magnifica. Rialzai lo sguardo e lui mi sorrise leggermente -Mi dispiace, e comunque sia non è più la mia ragazza!- Decisi di sedermi nella prima panchinetta che trovai -Come mai?- Domandai finendo la sigaretta.
-Scusa ma da quando tu fumi?- Domandò sedendosi -E tu da quando ti lasci dalla tua splendida fidanzatina?- Mason si grattò la testa
-Touchè-. -Mi dovevi dire qualcosa quando hai visto.... quando sei venuta un camera mia?- buttai la sigaretta con un pistinco -No, tranquillo..- Mi misi a braccia conserte e lo fissai
-Cielo non mentirmi..- Fece serio.
Sbuffai e constatai che potevo benissimo dirglielo dato che eravamo abbastanza lontani, e non avrei rischiato di perdermi nei suoi occhi e pensare che fosse senza maglietta e.. Si stavo vagando con la mente. Sbuffò
-Senti a volte vorrei davvero entrare nella tua testa per cercare di capire cosa pensi...- Roteai gli occhi al cielo. Questo no, Mason. Questo non lo saprai mai. -Beh- Iniziai -Volevo venire per ringraziarti Mas..- Lui congiunse le mani e le slegò subito dopo. -Ho saputo che grazie a te, non sono stata sospesa.. Sai intendo con il preside- indicai l'aria come se si trovasse a pochi passi da me -Grazie, ma non dovevi farlo..-. -Sai cosa mi fa incazzare di te?- Sbottò. Io abbassai lo sguardo e lo portai sopra il mio polso, battendo le palpebre più volte -Cosa?- Domandai con un filo di voce.
-Persino quando mi ringrazi per qualcosa sai distruggere il momento..- Si alzò -E sai cosa intendo..!- mi indicò arrabbiato. -Ti ho ringraziato ma ciò non significa che io ti sia grata..- Dissi con sufficenza. -E per quale motivo?-
Ribattei all'istante -Perchè non solo non sono stata io a chiedertelo ma inoltre volevo prendermi la mia sospensione se di questo davvero si trattava. Io non voglio essere graziata dagli altri, nè per il mio cognome e nemmeno perchè mi vogliono aiutare..-. Mason si agitò ancora di più
-Ok beh.. Prima di tutto, le persone fanno le cose perchè se la sentono di farle ok? Un favore non deve essere per forza ricambiato. Non so in quale mondo tu abbia vissuto fino ad adesso Celeste! Ma da noi, tra amici, ci si aiuta! E se pensi che il preside ti abbia graziata perchè sei figlia di Colin Moore, ti sbagli! Ti ha graziata perchè mi sono offerto di pulire la palestra per un mese intero!- L'ultima frase la disse quasi urlando. Sobbalzai dal posto all'istante e cercai di avvicinarmi. Mason non mi lasciò il tempo di dire quello che pensassi perchè incazzato farfugliò qualcosa e mi lasciò li. Con le mani in mano. Con i piedi nell'erba.

Sfida del cuore: Al mio fianco, ho te.Where stories live. Discover now