Capitolo tre

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-Quindi bisogna soltanto indossare il Cappello Parlante e lui farà tutto da solo?- chiese James a Sirius che ne sapeva molto di più di lui su Hogwarts.
-Sì. Ehi, Peter, passami una Cioccorana!-.
Il treno continuava a insinuarsi in lande sempre più verdi.
Una voce annunciò che il viaggio era quasi giunto a termine.
-Accidenti! Dobbiamo ancora indossare la divisa!- si accorse James.
Fecero uscire Dellis dal vagone e indossarono velocemente la tunica nera.
L'Espresso arrestò la sua corsa violentemente.
Peter, James e Sirius scesero assieme, lasciando (come il conducente aveva ordinato) i bagagli sul treno. A quanto pare, qualcuno li avrebbe portati nei dormitori.
-Studenti del primo anno! Primo anno!-diceva una donna burbera vicino alla stazione -Quelli del primo anno mi seguano!-.
Molti ragazzini seguirono la donna. Arrivarono sulla riva di un lago spettrale che stava ai piedi di un'altura su cui stava...
-Ooh, bellissimo!-
La scuola di Hogwarts stava sopra, in alto. Era un castello gigantesco, dalle sfumature scure. James si incantò guardando le innumerabili torri e pensando a cosa diavolo ci fosse dentro. La donna burbera e grossa li condusse su delle piccole scialuppe.
-Forza! Salite!-
James, Sirius e Peter sedettero barcollando su una delle ultime scialuppe della fila. Il viaggio fu abbastanza nauseante, ma ne valeva la pena. Quando furono arrivati la donna grossa li spinse dentro un portone che, a quanto suo padre aveva raccontato a James, doveva essere la Sala Grande.
Una ragazza abbastanza giovane li aspettava, sorridendo.
-Io sono la professoressa McGrannit. Benvenuti a Hogwarts! Prima di unirvi alla cena, sarete smistati nelle Case. Come già saprete, sono quattro: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde-.
E così dicendo, li invitò ad entrare.
La Sala Grande era bella da mozzare il fiato. Peter si lasciò sfuggire un:-Wow- troppo forte che eccheggiò nella stanza.
Quattro grandi tavoli erano accostati in modo da formare un grande quadrato. Ogni tavolo aveva decorazioni differenti.
Gli studenti seduti ai tavoli fissavano quelli del primo anno che erano guidati dalla professoressa davanti al tavolo degli insegnanti.
-È adesso che ci chiamano per mettere il Cappello Parlante?- sussurrò James a Sirius.
Lui non rispose. Era occupato a parlare con un ragazzino pattuto.
Il Cappello Parlante era posato su un tavolino colorato. Iniziò a parlare, o meglio, a recitare una poesia.

Anche questo anno i nuovi studenti
dovranno stare al mio cospetto attenti
Son io che alle Case li assegnerò
E un buon lavoretto compirò
Forse Grifondoro il tuo posto sarà
Dove il coraggio non mancherà
Oppure a Tassorosso vivrai
Dove la cattiveria non giunge mai?
Oppure se l'intelligenza è la tua qualità
Tra i Corvonero il tuo posto sarà
Sarà invece a Serpeverde che ti dovrò assegnare
Dove l'astuzia devi applicare?
Il mio giudizio è quello decisivo
E soprattutto sulla tuo futuro incisivo
Ora forza, sul capo mi devi poggiare
Son il Cappello Parlante, mi devi ascoltare!

Nella Sala esplose un applauso fragoroso.
James guardò Alim Ann procedere e mettersi il Capello in testa. Quest'ultimo sembrò valutare Alim e poi gridò: -Serpeverde!-.
Fu presto il turno di Sirius che fu assegnato a Grifondoro.
James si distrasse guardando i tavoli che esplodevano in un fragoroso applauso ogni volta che uno studente si aggiungeva.
Arrivarono ben presto alla lettera 'M' e anche Peter fu assegnato a Grifondoro. Ora anche James sperava di finire con i suoi amici.
Gli studenti diminuivano sempre di più.
Paciock, il ragazzo con cui parlava prima Sirius, fu assegnato a Grifondoro.
-Potter James- lo chiamò la McGrannit.
Avanzò verso il Cappello. Lo mise in testa. Si accorse che bisbigliava.
Qui l'intelligenza non manca, ma nemmeno la bontà. Anche l'astuzia c'è ma io ti assegno a...

I MalandriniWhere stories live. Discover now