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OLIVER
-Fame?-
Kurt ci guarda malizioso e io ho l'acquolina in bocca.
Sarà un giorno intero che non mangio, ero troppo preoccupato per Hathor per pensare al cibo, sfamarmi non sembrava piú una cosa necessaria per la mia sopravvivenza, Hathor aveva preso il suo posto.
Ci sediamo ad un tavolino con dolciumi per un esercito.
-Oddio si che ho fame, ma non vorrei sembrare maleducato.-
Abbasso lo sguardo e sento un brontolio di una pancia, però non della mia.
Guardo Hathor, non pensavo che una ragazza così magra potesse avere una pancia (così rumorosa).
-Ma quale maleducato, fa come fossi a casa tua.- L'amico di Kurt ride e torna a lavoro
Io e Cobain incominciamo a mangiare come lupi affamati, invece la fragile Hathor se ne sta a guardarsi in giro.
-Tutto bene piccola?- Gli chiede Kurt preoccupato quanto me.
Lei annuisce a sorride.
Oddio, forse ho capito. Spero di sbagliarmi.
Io e Kurt inconciamo a parlare di musica cercando anche di trascinare Hathor nella conversazione.
-Hathor, perchè non mangi?-
Chiedo per sicurezza però non vorrei che...bè guardandola parerebbe.
-Non ho fame.-Guarda alla sua destra evitando il mio sguardo.
-Bè prima il tuo stomaco diceva altro.-
Mi guarda, diventa rossa come un pomodoro e poi abbassa lo sguardo.
Gli metto il pollice sotto il mento obbligandola a riguardarmi.
-Perfavore mangia.-
I suoi occhi diventano lucidi e la sua voce trema.
-Ma non ho fame.-
Io e Kurt contemporaneamente l'abbracciamo e lei incomoncia a singhiozzare.
-Io...io...sono troppo grass...-
Balbetta un poco e io prima che finisca la sua stupida affermazione la interrompo.
-Sei perfetta come sei, sei bellissima così e anche se tu non lo fossi l' importante è la bellezza interiore non quella esteriore.
Ma comunque tu sei bellissima sia dentro sia fuori. Sei un angelo Hathor.-
Kurt si fa da parte mentre io la stringo e sorride, poi passa un pasticcino alla fragola a Hathor e questa insicura prima da un morso e poi finisce per divorarlo.
-Ahaha brava mio angioletto.-
Gli passiamo altri dolciumi e questa mangia a fatica non essendo abituata a mangiare così tanto.
-Sei stata bravissima!-
Kurt mi guarda, ho capito, vuole abbracciare Hathor.
Annuisco e lui la stringe e anch' io mi unisco poi qualcuno corre e sentiamo un urletto.
-Abbraccio di gruppo!-
L' amico di Cobain si lancia su di noi e ci stritola mentre ridiamo.
Quando ci stacchiamo notiamo che i nostri vestiti sono pieni di farina e scoppiamo in un'altra risata.
- È tardi, andiamo...ehm Kurt!? Io e Hathor dobbiamo andare, il dottore mi aveva detto che appena svegliata la potevo portare a casa e visto che io ho già sistemato in macchine le sue cose usciamo da questo lato.-
Gli do un pacca sulla spalla.
- Ti veniamo a trovare domani fratello.-
Sorride e poi lascia un bacio sulla guancia di Hathor, poi noi due usciamo dalla porta della pasticceria facendo un cenno al l'uomo dei dolci♡.
-Dunque? Che mi dici?-
Gli sorrido.
-Che dovremmo conoscerci meglio. Cioè non sappiamo bene chi siamo.-
Mi guarda cercando una risposta.
Ha ragione, ci siamo solo visti 2/3 volte.
-Giusto.-
Attriaversiamo la strada e io gli apro la portiera dell'auto, poi mi siedo anch' io e metto in moto.
-Ti va di venire a casa mia?-
Lei mi sorride stroffinandosi le mani su i jeans.
-Okay, grazie!-
Mentre Hathor era al castello di quel malato mentale io sono andato quasi ogni giorno dai suoi genitori, perchè volevo aiutarli a trovarla... dovevo.
I suoi fratellini sono una cosa stupenda, a loro non gli abbiamo detto della sua scomparsa, dicevamo che era in vacanza da un' amica, ma secondo me Agni l' aveva capito che qualcosa non andava.
In un secondo ci troviamo davanti al portone della famiglia di Hathor.
I suoi genitori sono a lavorare quindi non c' è nessuno in casa.
Entriamo, ma prima qualcosa ci blocca il passaggio e poi qualcosa, o meglio qualcuno, si lancia addosso a Hathor.
-Amore della nonna ci hai fatto stare in pensiero tesoro, volevamo venire all' ospedale a prenderti, ma tua mamma ci ha detto che veniva un tuo amico-
La nonna di Hathor si stacca da lei e mi guarda un po' schifata inizialmente, ma poi sorride.
Sono così brutto da dare sta reazione?
No, veramente mi trovate brutto...cioè se aprite la porta di casa e mi trovate all' entrata voi che fate? Ve ne andate a vomitare?
-Piacere io sono Oliver, l ' amico di Hathor.-
Avvanzo per stringere la mano, ma un nonnetto mi da il bestone sulla schiena e con una faccia divertita e maliziosa dice
- Solo amico? Ho visto giovanotto come guardavi la mia bella nipotina.-
Ridacchia un po' poi si siede sulla poltroba e in un batterd'occhio si addormenta.
-Oh Ringo!- La nonna di Hathor da uno schiafetto al nonnetto scandalizzata, poi si rivolge a me.
-Non farci caso é sempre così, comunque io sono Georgi e il piacere di conoscerti è tutto mio.-
Guardo Hathor che è persa ad osservare il vuoto, dunque le tocco la spalla per riportarla sulla terra, ma lei si spacenta e mi guarda allarmata.
-Stai bene?- Gli sussurro e lei annuisce.
-Allora nonna, cosa ti porta qua?-
Hathor si siede sul divano e io mu accomodo accanto a lei.
- Ma come? Ma ero preoccupata per te.Sono venuta per assicurarmi che stessi bene.-
Georgi guarda Hathor e me come se ci stesse studiando e soni agitato, perchè voglio che la nonna di Hathor mi consideri adatto a sua nipote,quindi voglia dare una buona inpressione.
-E poi Ringo voleva comprare la Harley Davidson di tuo padre-
Sgignazzo dentro di me, ecco perchè Hathor aveva chiesto il motivo del loro arrivo,devono essere molto furbi i nonni di Hathor.
-Ehm..io vado in camera con Oliver, poi scendo e preparo il pranzo.-
Osservo i capelli rossi della mia principessa.
Principessa? Oliver farei venire a tutti il diabete.
Mi sorprende guardarla e io le sorrido.
-No, io e Ringo abbiamo intenzione di portare te e Oliver a Gardaland e mangiamo la. Che ne dite?-
A Harthor le si illuminano gli occhi, mentre a me quasi mi cedono le gambe. Gardaland? Tanta gente, montagne russe, urla...non penso che ce la farò a non avere una crisi di panico. Ma se questo rende felice Hathor io farò un sacrificio.
Tutto per lei.
Non ho paura di morire per lei.

I'm not afraid to die ( IN REVISIONE) Where stories live. Discover now