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Continuo a salire. E a ogni scalino sento una forte fitta al petto, come se una lancia mi perforasse.
Una melodia di violino più salgo più diventa chiara.
Ancora un paio di scalini...e poi ci sarà lui.
Appoggio la mano sul pomello, mi volto cercando per l' ultima volta una fuga, ma nulla.
Il mio destino è scritto con il mio sangue sulle mura di quella stanza,è scritto su quel ... letto.
La porta si apre, tutto è come nel mio incubo, uguale.
- Uuuh..Hathor! È quasi una decina di anni che non ti vedo. Come ti sei fatta donna, le tue curve sono accentuate ora.-
Guardo l' uomo e non capisco..questo nel sogno non lo diceva.
-Hathor, sembra che tu abbia visto un fantasma, stai bene amore mio?-
Amore mio? Come fa a conoscere il mio nome? Le tue curve sono accentuate ora?
- Chi sei? E cosa vuoi da me?-
Le mie mani tremano, come la mia voce, e sono fredde come il cuore di quest' uomo.
Indietreggio e vado a sbattere contro una porta nera diversa da quella da cui sono entrata.
-Come chi sono?Non ti ricordi di me nonostante tutti i bei momento passati i sieme?-
Mi osserva e si morde il labbro mentre si avvicina.
-No, non mi ricordo-
Sono appiccicata al muro e le ginocchia paiono cedermi.
-Vabbè, non importa chi sono...importa quello che abbiamo fatto, facciamo e faremo.-
Metto la mano sulla maniglia e cado a terra dentro un bagno.
Le mattonelle sono nere e bianche e in mezzo alla stanza c' è un enorme vasca contornata da candele rosse e dorate.
Mi rialzo immediatamente e osservo le suo mosse.
-Cosa?-
Ma di cosa sta parlando.
- Hathor, non fare la finta tonta, non vorrai mica dirmi che non ti ricordi nulla delle volte che venivi a casa mia, per nasconderti dalla nostra nonna.
Sai, sei stata molto genitile a non dire nulla di quello che è successo l' ultima volta che ci siamo visti.-
D' improvviso un ricordo che era stato chiuso in un angolo della mia mente si fa sentire doloroso e inquietante.
Flashback:
-Hathor, vieni qua!-
Mi alzo dal tappeto della sua enorme e fantastica camera da letto.
Con un salto salgo sul suo letto a baldacchino e mi siedo dove mi fa segno di accomodarmi, guardo i lego cje ho lasciato a terra.
-Cosa pensi, piccola?-
Guardo Riccardo e sorrido.
-Pensavo che tu sei il miglior cugino del mondo, la nonna quando sono a casa non mi fa mai fare nulla oltre a stare seduta a cucire. Tu sei così gentile a farmi giocare qui.-
Riccardo mi abbraccia e mi fa sedere sulle sue gambe, poi mi bacia sulla fronte, sulla gancia, sull' angolo della bocca e... sulle labbra su cui di sofferma per molti secondi facendo strani movimenti.
- Vuoi fare un altro gioco?-
Un gioco nuovo? Che bello!
- Certo!-
Rido e anche Riccardo, ma luo in un modo strano, quasi maligno.
Il mio cuginone si alza e va verso la cabina armadio, la apre e tira fuori un vestito trasparente in pizzo rosso e delle mutande nere molto strane.
-Tieni, va in bagno e indossa questi.-
Scendo dall' alto letto ed entro nel bagno.
A fatica mi cambio.
Le mutande a mio parere non coprono abbastanza e mi vergogno perchè sotto il vestito molto corto si vede tutto.
Esco e vedo che Riccardo indossa solo le mutande ed è sdraiato sul letto, appena mi nota si morde le labbra e viene velocemente verso di me.
Mi fa paura questo gioco.
- Riccardo, non mi piace questo gioco.-
Mi incornicia con le mani il viso e mi bacia sulle labbra e poi mi morde il labbro inferiore facendomi male.
- Ahia, Riccardo mi hai fatto male-
Mi alza la gonne del vestito, mi solleva buttandomi sul letto e mi divarica le gambe.
Incomicia  a toccarmi sotto mettendomi un amano nelle butande e mi accarezza pria. piano poi forte.
- Non mi piace questo gioco, lasciami!-
Mi guarda e mi morde il collo.
- A me piace e vedrai che un giorno ti piacerà anche a te.-
Poi sento che mi mette sotto un dito dentro.
-Ahia! Lasciami! Basta!-
Incominciano ad uscirmi lacrime degli occji e sotto mi fa male, quindi urlo ad ogni suo movimento, poi vedo nero e tutto sembra svanire.-
Fine Flashback.
Mi sento mancare e perdo un attimo l' equilibrio.
-Riccardo, che verme che sei!-
Lo fulmino con gli occhi e lui fa un passo avanti e ki tira un ceffone mandandomi a terra.
-Ti sei dimenticata le buone maniere? Inchinati, e torna a far la schiava!-
Cosa?
-Mai- Rispondo decisa, ma lui mi afferra per i polsi e mi prende per i capelli riportandomi in camera e poi mi strappa la maglietta di dosso e mi da una gomitata i  testa.
Perdo sangue e appoggio stravolta il busto sul letto e stando seduta sul pavimento.
Sento del dolore lacinante a schiena e sedere.
Riccardo viene davanti al mio viso e mi trascina sul letto amattendomi a questo.
- Se sarai una brava schiava, io non ti farò del male,... al contrario...-
Scoppia in una risata sadica poi esce lasciandomi sola e dopo poco mi si chiudono gli occhi.
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Sento una mano sul mio polso e poi un suono metallico e qualcosa di gelido e duro.
Apro gli occhi di scatto, ma non vedo nulla oltre a nero: ho una benda su gli occhi.
La mano mi accarezza ed è inutile che mi ribella, sono ammanettata al letto.
Sento la sua lingua su la mia pelle nuda e mi vengono conati.
Riccardo di accorge che sono sveglia e si ferma un secondo.
- Ti piace mia schiava?-
Sono qui, senza possibilità di ribellarmi e se non lo soddisfo mi fa del male: l' unica alternativa è quella di stare al suo gioco.
-Sì, mmmmh-
Mi mordo il labbro apposta.
- Allora questo ti piacerà ancora di più-
Esclama stupito e dopo aver avermi dato uj bacio sull' interno coscia fa entrare le sue dita dentro di me.
Urlo dal dolore e poi fingo che tutto ciò mi ecciti.
Tutto ciò per una settimana circa.
Poi...

I'm not afraid to die ( IN REVISIONE) Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα