× I libro della duologia Restart ×
#33 06/08/2016.
#45 11/08/2016
#48 25/10/2016
***
Hannah Davis. 19 anni. Vive a Londra, dopo essere fuggita da Los Angeles a causa di una gravidanza non voluta. Finiti gli studi e la gravidanza è andata male, Hanna...
Mi rialzo e dopo aver messo tutto a posto, usciamo fuori.
«Will mi accompagneresti in ospedale?», domando e lui mi guarda preoccupato.
«Stai bene?» «Il mio fidanzato è in coma..», sussurro con voce tremante e senza fare ulteriori domande, mi accompagna in ospedale.
Scendo dalla sua auto e lo fa anche lui. «Ti prego Hann, non escludermi. Voglio vedere mio figlio», dice con voce piena di pianto ed io sorrido a quella visione.
Non sono cattiva ma un po' vederlo soffrire, mi fa stare bene.
Annuisco e lo saluto ringraziandolo per il passaggio.
Entro in ospedale e cerco la stanza di Owen. Appena la trovo, noto papà con la testa appoggiata al muro con occhi chiusi.
Mi avvicino piano a lui e lo scuoto. «Owen sta bene?», grida riprendendosi dal sonno e sorrido per la sua preoccupazione.
«Papà sono io, Hannah», sussurro e lui scoppia a ridere per la reazione che ha avuto.
Mi siedo accanto a lui e poggio la testa sulla sua spalla. Il mio papà, quanto lo amo.
Il suo profumo mi invade le narici, odore di amore e amicizia. Perché lui non solo è mio padre ma anche il mio migliore amico.
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«Devo parlarvi papà, non ce la faccio più», sussurro tappandomi la bocca per non far uscire un singhiozzo.
Mi abbraccia, mi stringe a se accarezzandomi i capelli. Mi bacia la testa solo come un padre sa fare.
Solo ora mi accorgo di avere in mano l'orsacchiotto regalatomi da mio figlio.
Papà lo osserva confusa ed io sorrido sul suo petto, glielo dirò quando saranno tutti presenti. Ho bisogno di tutti per prendermi mio figlio.
«Papà io entro», lui annuisce e mi lascia entrare in camera del mio Owen.
Amore mio...
«Ciao amore, come stai? Ho un disperato bisogno di te, amore. Mio figlio è vivo lo sai? Magari se apri questi occhi, lo riavremo indietro e possiamo prenderci cura di lui.»
Dio, ti prego fagli aprire gli occhi.
«Ho un disperato bisogno di riaverti fra le mie braccia, voglio baciarti fino allo svenimento e magari ce ne andiamo via di qui. Dove vuoi tu, per me va bene anche il Giappone», ridacchio.