Restart. |Piaciuto lo scherzetto?

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CAPITOLO 21.
Le sue mani delicate mi accarezzano i fianchi mentre ci baciamo, allaccio le mie gambe alla sua vita e lo stringo forte a me. Le nostre labbra si staccano e restiamo naso e naso, i nostri respiri sono un tutt'uno, poggio la mia mano sul suo cuore. Batte così dannatamente forte che sorrido, lo guardo negli occhi e anche lui sorride.
«Questo è l'effetto che ti faccio?» chiedo indicando il suo cuore. Annuisce. «Tanti effetti.» sorrido però poi capisco quali altre cose e gli do un pugno scherzoso che però gli schizza l'acqua. Diventa serio e mi preoccupo di cosa sta per fare. Mi afferra un braccio e mi fa fare un tuffo, stronzo! Rimango sott'acqua per un po' e noto che Owen mi sta cercando, nuoto verso di lui e lo afferro per le gambe, esco fuori e inizio a ridere.
«Mi hai spaventata a morte Hannah!» ed io continuo a ridere.
«Paura Mr Owen?» chiedo tra le risate, lui annuisce serio, ma non riesce perché scoppia a ridere poco dopo.
Sbadiglio ed Owen sorride, ho sonno chissà perché.
«Torniamo nella barca, dai.» mi tende una mano e saliamo di nuovo sulla piattaforma di legno sul mare. Richiama la barca e andiamo al porto di nuovo; arrivati noto il ragazzo di stamattina Hudson che mi osserva. Noto che ho indossato una maglia bianca senza reggiseno, genio Hannah. Mi sta guardando le tette? Owen si accorge della presenza del tipo e prende subito la sua felpa.
«Mettila, subito!» ordina autoritario e ubbidisco subito, mi afferra per un fianco e mi porta con lui da Sean.
Mentre ci incamminiamo penso a quanto fosse inquietante quel tipo, insomma mi conosce appena e mi guarda le tette? E poi perché ci osservava? Scrollo le spalle e ritorno al mio Owen. Tuo? Aspetta che sto dicendo?
«Allora? Come è andata la colazione sul mare?» mi chiede Sean sorridente.
«Oh benissimo però poi il tuo amico qui ha deciso di buttarmi a mare.» rispondo sorridendo ad Owen, alza le spalle e Sean gli da una pacca sulla spalla. Mentre parlano di non so cosa, mi guardo intorno e noto che Hudson ci fissa di nuovo, spaventata mi avvicino di più ad Owen che abbassa lo sguardo su di me confuso.
«Piccola tutto bene?» domanda interrompendo il suo discorso con il suo amico, scuoto la testa e si gira completamente verso di me.
«Il tipo mi fissa di nuovo!» sussurro e lui si volta per controllare ma non c'è nessuno, sbarro gli occhi. C'era, l'ho visto!
«Non c'è nessuno piccola.» scrollo le spalle e lui continua a parlare di cose che non capisco con Sean. Che strano, il tipo era qui, non ho allucinazioni. Scaccio via i pensieri ed ascolto Sean e Owen stanno parlando di New York. Altra città che amo.
«Per quell'affare di New York vogliono mandate te.» dice Sean ad Owen che sbarra gli occhi come sorpreso.
«Me? Insomma mia madre non mi manderebbe mai.» replica lui accarezzandomi il fianco facendomi sorridere.
«Non so Owen, quella donna è strana.» continua l'amico, Owen annuisce.
«Non mi fido di lei.» sussurra all'amico per non farsi sentire e lui sbarra gli occhi come se avesse capito di cosa Owen sta parlando. Vorrei capire anche io ma sto zitta.
«Owen devo andare al bagno.» sussurro e lui mi indica la porta, dopo avermi sussurrato per l'ennesima volta un 'sta attenta', ci vado.
Mi guardo allo specchio, sono bagnata fradicia ma i miei occhi brillano. Brillano di felicità. Quando ero a Londra o quando sono tornata una settimana fa, i miei occhi erano spenti mentre ora sono vivi e felici. Tutto grazie ad Owen. Solo al pensiero di tutte le bugie che a volte gli dico mi sento male, non le merita. Sta facendo di tutto per me, mi ha portata a Miami per non farmi pesare la morte di mamma, mi ha fatto fare colazione sul mare! Ed io che faccio? Gli dico bugie. Esco dal bagno ma vengo presa per mano da qualcuno, testo la mano ma non è quella di Owen spaventata tiro un urlo. Mi volto verso quella persona ed è il tipo che mi osservava. Hudson.
«Ma cosa cazzo fai?» sbotto irritata ma lui non parla resta zitto a fissarmi. Si avvicina ed io indietreggio, non deve toccarmi.
«Lo so che mi vuoi.» dice a voce bassa prendendomi per il fianco, inizia a baciarmi il collo ed io lo spingo ma è più forte di me. Riesco a gridare aiuto, Dio fa che Owen mi senta. Sento l'eccitazione del ragazzo sul mio fianco e ciò mi fa spaventare di più ed inizio a piangere, inizia a toccarmi il seno. Tutto succede così velocemente qualcuno da un cazzotto al tipo ed io rimango a terra piangendo. Owen è qui. Mi ha salvata, di nuovo.
«Piccola come stai?» non gli rispondo, sono ancora scossa dall'accaduto.
«Dannazione piccola rispondimi.» urla prendendomi fra le sue braccia.
«Chiama la polizia, ora!» è l'ultima cosa che sento prima di svenire tra le braccia di Owen.

Jon era così arrabbiato ieri che mi ha picchiata. È venuto nell'ospedale psichiatrico ed ha fatto una scenata così pesante che è finita con le mani. Mi ha tirato uno schiaffo ed adesso ho tutto il viso pieno di lividi.
«Cosa hai fatto?» mi ha domandato Lily ed io le ho risposto semplicemente di esser caduta, lo prenderebbe a calci se scoprisse che Jon mi ha picchiata. Non è la prima volta, a volte quando non voglio fare l'amore con lui, mi costringe e mi ritrovo a venire piangendo. Non ce la faccio più. Diario, non ho più la forza di essere picchiata o maltrattata. Non ho più forza di VIVERE. Ti prego Dio, mandami aiuto.

Dio, che dolore alla testa. Apro gli occhi e mi ritrovo in una camera strana. Bianca e con dei letti strani, sono in un ospedale? Ricordo solo che quel tipo inquietante mi ha quasi violentata ed Owen mi ha salvata ma perché sono qui?
«No, voglio che sia arrestato immediatamente!» sento qualcuno gridare fuori la mia camera, Owen.
«Non mi importa, a costo di ucciderlo con le mie mani!» grida ancora, immagino già la sua vena sul collo gonfiarsi per il nervosismo.
Ricordo il viso quando ero fra le sue braccia, per la seconda volta, ho visto preoccupazione sulla sua faccia. Scrollo le spalle e mi metto di nuovo con la testa sul cuscino, mi fa un male cane. Non riesco a non pensare a quelle sporche mani che mi toccavano il seno e a quella schifosa erezione. Un brivido mi accappona la pelle ed inizio a piangere, di nuovo. Ciò mi ricorda Jon. Anche lui era così. Cosa ho fatto di male?
Inizio ad agitarmi parecchio infatti entrano degli infermieri che mi fanno una siringa calmante, entra anche Owen che ha un espressione misto al triste e alla preoccupazione.
Mi accarezza la fronte e mi da un bacio.
«Ci sono io qui con te.» dice cullandomi ed io mi addormento di nuovo.
«Oh Hannah mi dispiace un casino per quello che è successo, farò di tutto pur che quel maiale abbia ciò che merita.» sento dire da Owen, sono ancora stordita dal medicinale ma lo sento abbastanza bene.
«Vederti lì piangere mi ha straziato e ti prego, non andartene mai. Non ti lascio, non mi importa quanto sia brutto il tuo passato, io voglio essere il tuo presente!» continua piangendo tenendomi stretta la mano. Una lacrima scende sulla mia guancia, Owen Smith sei la mia salvezza.

Mi risveglio con ancora il mio lancinante mal di testa, Owen ha la testa sul letto e mi tiene ancora stretta la mano. Sorrido e ripenso alle sue parole. Mi vuole parte del suo presente, lo voglio anche io? Si. Ma ho paura. Non posso permettere a Jon di fargli del male. Sento il mio cellulare squillare e senza svegliare Owen mi sporgo per prenderlo.
Un messaggio, spaventata e consapevole di chi è, lo apro.

Da: JR il rompipalle.
A: Hannah Davis.
Piaciuto lo scherzetto? :P peccato che quel tuo amichetto è sempre pronto a salvarti. Io sono dappertutto!
JR

C'è anche un immagine, la apro ed è la foto di me e Owen che ci baciamo in acqua. E poi ha mandato lui il tipo? Schifata e spaventata sbatto il telefono a terra, fortunatamente senza svegliare Owen. Non è possibile, figlio di puttana. Mi sdraio di nuovo e guardo il soffitto, si. Ora che Owen si sveglierà gli dirò tutto.

Poor Hannah! 💔
Vi lascio con una domanda: chi secondo voi potrebbe interpretare Jon?
Kisses
|ANNA 🙎|

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