Restart. |Vuoi vedere le stelle Miss Davis?

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                     CAPITOLO 16.
Entriamo nell'enorme villa e rimango senza parole anche lì. Le pareti sono dipinte di un oro antico e al soffitto ci sono grossi lampadari, all'ingresso c'è un grosso tavolo di legno come i mobili. Rimango senza fiato, dannazione se è bella. Owen è accanto a me che mi osserva divertito, per lui è normale ma io non ho mai visto una villa in vita mia.
«Tu..tu vivi qui?» chiedo ritornando alla realtà.
«Quando ho voglia.» risponde avvicinandosi di più, mi prende per i fianchi avvicinandomi al suo corpo, riesco a sentire il calore che emana.
«Ci hai mai portato una donna qui?» domando faticosamente data la vicinanza, mi guarda con quei occhioni azzurri voglioso. Diamine, Hannah respira.
«No, sei l'unica.» replica mostrando quella sua dentatura perfetta. Il suo cellulare vibra interrompendo il nostro contatto visivo, lo prende e la sua espressione è turbata, come se fosse preoccupato. Fa cenno con la mano di aspettare e va a rispondere; decido di fare un giro nell'enorme casa. Nel salone ci sono tantissime foto credo di Owen da bambino, mi ritrovo a sorridere a guardare una foto dove lui ha tutto il viso sporco di panna. Poi attraverso il corridoio immenso, credo sia più grande di qualsiasi stanza e noto che ci sono delle foto anche lì, della signora so tutto io però. Ad esser antipatica lo è ma ha una bellezza disarmante. Quegli occhi azzurri, i capelli di un biondo scuro che le contornano il viso non molto delicato, anzi solo a guardarlo la prenderei a schiaffi ma è bella, forse è da lei che Owen ha preso, ma non il carattere. Ora vi starete chiedendo perché io non sopporto Deborah. Beh, è il capo di mio padre o almeno il capo dell'azienda in cui lavora. Un giorno papà mi chiese di andare da lei e chiederle se potesse prendere un giorno libero, con tutta l'educazione ci andai e lei mi rise in faccia facendo commenti poco carini sulla mia famiglia. Quindi da lì quella donna è un tabù per tutta la mia famiglia, infatti non so come papà fosse contento di avere suo figlio in casa, credo perché ha notato che sono l'esatto opposto. Deborah è una strega, Owen è un elfo dolce. Deborah vorresti prenderla a sberle, Owen invece vorresti riempirlo di baci..aspetta? Ho appena pensato di voler baciare Owen? Ma cosa diamine mi succede, quel ragazzo mi farà uscire pazza.
«Oh eccoti qua.» sento dire alle mie spalle da una voce familiare, Owen.
Gli sorrido e continuo ad osservare la vastità di foto attaccate alla parete.
«È tutto apposto?» domando facendo segno al suo cellulare dato che sembrava piuttosto turbato quando ha risposto.
Annuisce e mi tende una mano, titubante la prendo e lo seguo. Il suo passo è lento, forse per aspettare me, non parla anzi sta zitto e respira lentamente, mi pare di sentire il suo cuore.
Arriviamo fino ad una soffitta, guardo Owen confusa e lui sorride. Apre una scala e sale su, fa fare la stessa cosa a me e ci troviamo in una specie di stanza. Le pareti sono blu con dei disegni molto carini, noto che tutto il sistema solare è dipinto sulla parete e alzando gli occhi c'è un lampadario a forma di luna. Rimango senza parole a quella visione, è bellissima. Un mugolio di piacere mi esce dalla bocca facendo Owen sorridere.
«Ti piace?» annuisco, adoro l'astronomia.
«Non finisce qui, guarda.» dice spegnendo la luce, sulla parete si vedono le galassie. Mi guardo intorno incantata da quella visione, dalle mie labbra esce un 'wow', proprio non riesco a smettere di guardare questa visione "celestiale".
«Venivo qui spesso con mio padre» inizia a dire Owen sedendosi sul letto ed io lo seguo «era il nostro rifugio. Loro non andavano d'accordo quindi quando litigavano, papà mi portava qui a Miami. Fece costruire questa camera per me, dato che amo l'astronomia.» dice con tono malinconico e dai suoi occhi riesco a percepire quanto gli manchi suo padre. Come a me manca la mamma.
«Anche a me piace l'astronomia.» affermo sorridendogli sincera, lui ricambia avvicinandosi a me.
Si sdraia sul letto e guarda il soffitto, invita a farmi fare lo stesso. Il soffitto è dipinto di stelle ed accanto ad esse c'è una frase: "Siamo tutti nel fango, ma alcuni di noi guardano verso le stelle. -Oscar Wilde."
Rimango incantata a quella visione.
«Hannah?» richiama la mia attenzione.
«Mh?» mugolo distogliendo l'attenzione su di lui, il suo sguardo è cupo.
«Chi era quel ragazzo in aeroporto e che era a casa tua?» domanda stringendosi a me, sento il suo respiro sulla mia spalla. Cerco di formulare una frase sensata, come gli spiego di Jon?
«Um...un mio..amico di Londra.» mento. Sospira e si alza senza guardarmi, scuote la testa, sicuramente non mi crede.
«Hannah...» sospira e si abbassa per guardarmi negli occhi, non so come descrivere il suo sguardo ma leggo nei suoi occhi un filo di speranza. Forse speranza che io possa fidarmi di lui.
«Facciamo così, non voglio sapere di quel tipo, non adesso ma io farò di tutto pur che tu ti fida di me.» continua accarezzandomi il viso, chiudo gli occhi per godermi quel dolce contatto. Le sue mani sono così delicate e belle. Sorrido. «Anche correre nudo per le spiagge di Miami?» chiedo scoppiando a ridere, sbarra gli occhi e inizia a ridere anche lui.
«Vuoi vedermi già nudo Miss Davis?» replica beccandosi un buffetto dietro la nuca, idiota.
Però vorresti!
Sta zitta vocina.
«Okay, ora scendiamo, ti faccio vedere  la tua camera, sempre se non vuoi dormire con me.» dice facendomi sbuffare, lo guardo truce e sorride. Quel sorriso. Scendiamo e mi mostra la mia camera, wow. È gialla con un letto a baldacchino, un enorme armadio con uno specchio medievale. Questa casa mi lascia ogni volta senza parole.
«Hai fame?» mi domanda entrando in camera all'improvviso, sussulto.
«Non molta, ho sonno però.» dico sbadigliando, il viaggio come al solito mi distrugge.
«Va bene Miss Davis, quindi...a domani.» replica dandomi un bacio sulla guancia, sorrido, l'avrò fatto una decina di volte. Esce dalla camera e decido di chiamare papà prima di dormire.
«Pronto?» risponde assonnato.
«Papà tutto bene?»
«Amore, si, il viaggio?» replica sbadigliando, che dormiglione.
«Tutto bene...sicuro che stai bene? Posso tornare se vuoi.»
«Si, hai bisogno di un po' di relax. Daniel sta dando di matto qui, meglio che sei a Miami.» Perché sta dando di matto? È sempre il solito.
«Va bene papà, buonanotte, ti voglio bene.» rispondo mandandogli un bacio.
«Anche io piccola.» e stacca, mi butto sul baldacchino e chiudo gli occhi stanca.

Mi trovo in una camera buia. Sono completamente sola. Ma all'improvviso appare uno specchio, mi guardo e non sono io. O almeno si, lo sono ma è la me di due anni fa. La me malata. La me con occhiaie e con sempre voglia di droga.
«È colpa tua.» dice dondolando un bambino.
«È colpa tua.» ora c'è anche Will.
«È colpa tua.» Jon. C'è anche lui.
Appaiono anche i miei fratelli, papà e Owen.
Hanno tutti un bambino fra le braccia e continuano a rinfacciarmi che è colpa mia.
«È colpa tua.» sento dire da una piccola vocina, mi guardo attorno, questa camera sta diventando troppo piccola. Mi manca l'aria. Di nuovo la piccola vocina mi incolpa, continuo a cercarla ma non trovo nessuno. La mia ecografia. La prendo e la osservo.
«È colpa tua.» sento dire da quella vocina, la vocina è nell'ecografia, il mio bambino sta dando la colpa a me. Mi accascio a terra e piango.
«È colpa tua.» ripetono tutti venendomi incontro. Mi manca l'aria, di nuovo.
Ed urlo.

Respiro faticosamente alzandomi. È solo un incubo, mi ripeto. Mi sento le guance bagnate, sto piangendo. Respiro irregolarmente, sento la porta sbattere ed Owen è accanto a me che mi accarezza i capelli bagnati dal sudore.
«Shh è solo un incubo.» mi ripete cullandomi, ma non riesco a calmarmi anzi piango di più.
«Vuoi vedere le stelle Miss Davis? Quelle vere però.» domanda coccolandomi ma non gli rispondo, sono ancora troppo turbata dal mio sogno. Mi prende in braccio e mi porta in giardino, mi fa stendere sull'erba continuando a coccolarmi.
«Guarda le stelle, respira e rilassati. Era solo un sogno stellina.»
Mi lascio cullare dalla sua voce e mi rilasso, sei la mia medicina Owen Smith.

AW. Parliamone! *^*
Volevo ringraziare Pheiyu  perché si! Lo merita skdks, passate a leggere la sua storia Wolfed Down, che merita tantissimo. Nada, bacini bacetti.
Kisses
|Anna| 💗💗

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