Restart. |Dovremmo provarci?

1.3K 110 39
                                    

CAPITOLO 8.
Mi alzo e mi dirigo al bagno. Mi osservo allo specchio, sono un mostro. Ho il trucco colato a causa delle lacrime e gli occhi arrossati. Mi sciacquo il viso e lo asciugo con l'asciugamano; rimango lì a fissare il vuoto, niente va mai bene. Sono venuta qui, nella mia città natale per ricominciare ed invece torno indietro. Jon Ross sta tornando. L'uomo più viscido di Londra, viene qui a Los Angeles per rendermi la vita un infermo di nuovo! Dannazione. Do un pugno al lavandino facendomi male, mi esce un po' di sangue e lo osservo. Anche il sangue mi ricorda Londra e l'inizio dell'inferno. Medico la mia mano e torno giù. Se veramente Jon sta venendo qui, non devo più parlare con Owen. Mi siedo sul divano insieme a mamma e noto che nessuno dei miei fratelli è a casa. Mamma è piuttosto silenziosa, nessuna domanda sulla colazione con Owen anzi continua a guardare la sua fiction preferita mangiando un gelato.
«Mamma dove sono Mike e Daniel?» finalmente stacca quella testa dal televisore e mi degna della sua presenza.
«Daniel era uscito con Lorenzo, te lo ricordi vero? Mike ha detto che doveva sistemare delle cose in ufficio.»
Annuisco, Lorenzo? Non ricordo nessun Lorenzo...
«Aspetta Lorenzo Di Angelo?» annuisce, io amavo quel ragazzo. Era qualcosa di unico, quel tipo faceva morire dal ridere, ricordo che una volta decise di fare uno scherzo a Daniel. Invece di comprargli una scatola di preservativi, gli comprò una scatola di palloncini. Il giorno dopo ricordo che Daniel lo inseguì per tutto il quartiere. Sorrido per il ricordo e abbraccio la mamma, addormentandomi, piangere mi ha resa stanca.
«Daniel Armando Davis cosa ci fai in mutande nel giardino?» apro gli occhi e noto che mio padre è affacciato alla finestra in cucina che guarda fuori. Sporgo la mia faccia e noto che Daniel è in giardino con solo i boxer addosso e ha le mani su una sbarra di ferro. Sta ridendo come un coglione mentre papà scuote la testa in segno di disapprovazione.
«Mi scusi Mr Davis ma Daniel non è proprio in se ora...» sento qualcuno dire, una voce bassa e mi affaccio di più per vedere chi è ed è Lorenzo. Quanto è cambiato! Lui non sembra notarmi, sta cercando in tutti i modi di spostare il Daniel ubriaco dalla sbarra ma i suoi tentativi sono inutili, quindi decido di scendere io.
«Sono il Re del mondo!» urla Daniel alzando una mano, sorrido a quella visione.
«No, sei il Re degli idioti fratello!» dico io facendo il suo stesso gesto; Lorenzo si gira verso di me e rimane scioccato, forse non sapeva che fossi tornata, sorride.
«La piccola Davis è tornata!» esclama abbracciandomi, anche la sua forza è cambiata, ora ha dei bei bicipiti ed è più possente.
«Già.» sussurro io ricambiando l'abbraccio; Daniel ci osserva a occhi stretti e scuote la testa dimenandosi.
«Yuhuuuuuu è mia sorella, Lofenzo di spacco la faccia!» urla e Lorenzo sorride alzando le mani in segno di resa.
«Okay Re del mondo, Lofenzo dice che dobbiamo tornare dentro!» dice ridendo ed io vado verso mio fratello.
«Andiamo Daniel!» lo afferro per il braccio però dato che la mia forza è la metà della sua cadiamo sul prato entrambi. Gli tiro uno schiaffo sul petto e lui sembra ritornare in se, infatti inizia a farmi il solletico. Mi dimeno sul pranzo, ridendo a crepapelle, ho le lacrime agli occhi e tra un po' muoio per aver perso tutto l'ossigeno nei polmoni.
«Smettila, ti prego, non respiro Daniel!» dico fra le risate e la smette. Tiro un sospiro di sollievo ma noto che Daniel ancora deve alzarsi quindi credo stia tramando qualcosa.
«Lorenzo mi aiuti?» lo sento dire ed entrambi iniziano a farmi il solletico. Ma dopo cinque minuti, sento qualcuno tossire imbarazzato. Alzo lo sguardo e Owen è qui di fronte a noi, imbarazzato. Tutti e tre ci alziamo e Daniel saluta Owen, quest'ultimo nasconde un sorriso per le mutande di Daniel. Sono verdi con birre e trifogli sopra, sorrido anche io.
«Belle mutande.» commenta Owen facendo ridere Lorenzo, il quale tende una mano ad Owen.
«Lorenzo.»
«Owen.»
Daniel si tocca lo stomaco, segno che l'alcol sta facendo effetto.
«Lorenzo... Devo vomitare.»
Lorenzo sbarra gli occhi e con una faccia disgustata porta Daniel dentro; Owen mi guarda serio, cosa ci fa qui? Ci siamo visti stamattina, perché è sempre qui? Ma non fa altro nella vita oltre a stalkerare le persone?
«Che...che ci fai qui?» interrompo l'imbarazzante silenzio che si era creato tra noi.
«Non rispondevi al telefono, ero preoccupato.»
Preoccupato...tsk come se fosse il mio ragazzo. Dannazione, non devo vederlo, non posso metterlo nei miei casini!
«Possiamo parlare?» mi domanda dolcemente e non posso far altro che annuire.
«Meglio qui in giardino però, dentro mio padre starà sicuramente facendo la ramanzina a Daniel anche se ha venticinque anni si comporta come un bambino!» sbotto facendolo ridere, è così bello quando sorride.
Ci sediamo sul prato e fissiamo la casa dei Jefferson. Una casa molto curata, Mrs Jefferson tiene molto alla pulizia. Pulite il prato e la casa quasi tutti i giorni e per non parlare del loro cane, non può uscire se non è vestito adeguatamente. Papà dice che fanno così perché non hanno figli.
«Perché d'un tratto non rispondi al telefono? Stamattina stavamo bene.»
Non sono pronta a dirgli tutto, non lo conosco. Non so nulla su di lui, quale sport preferisce, quale cibo preferito o il suo colore preferito. Non so nulla. Solo che ha manie da stalker.
«Un...um..una persona del mio passato sta venendo qui ed io non voglio metterti nei miei guai!»
Lui si volta verso di me e mette le sue mani a coppa sotto al mio viso alzandolo, mi guarda come se fossi la cosa più bella al mondo.
«Non mi importa del tuo passato, Hann. A me interessa il tuo futuro. Potevi essere un'assassina, una drogata, un alcolista...non mi importa. A me importa cosa sei ora...E lasciami dire che... Sei una ragazza fantastica!» sussurra ed io arrossisco.
«Ma ci conosciamo appena..» sussurro e lui sospira.
«Io credo nell'affetto a prima vista.»
«Si dice amore..» annuisce e curva di nuovo le sue labbra.
«Lo so, ma è troppo presto per quello no? Tu non ti fidi di me e questo lo so. Ci sono tante cose che non sappiamo di entrambi, quindi perché non provarci. Conosciamoci e se poi alla fine sei proprio tu quella che conoscendo il vero me, mi manda via?» sussurra vicinissimo alle mie labbra, sento il suo respiro irregolare emanare calore sulla mia bocca, mentre si avvicina di più, gli irrigatori del giardino si aprono e ci bagniamo. Inizio a ridere ed anche lui, decido di entrare in casa e portare anche lui magari così ci asciughiamo. Appena entro trovo Daniel vicino alle scale con un ghigno divertito. Bastardo ha aperto lui gli irrigatori!
«Daniel perché non presti a Owen qualcosa di tuo?» dico sorridendo maliziosa, annuisce sbuffando e lo fa salire verso camera sua.
Non so che dire su Owen. Ci conosciamo da nemmeno due giorni e già mi capisce, mi piace per questo. Mi da del tempo, capisce che ne ho passate tante anche se non gliel'ho detto. Dovrei davvero provarci? Dovrei dargli l'occasione di conoscermi e conoscerlo meglio?
Mi cambio in fretta e aspetto Owen sulle scale, noto che sul viso ha un sorriso compiaciuto.
«Cos'è quel sorriso?» gli chiedo.
«Nulla.» bugiardo! Scendiamo le scale, due scalini prima di arrivare all'ingresso alzo il viso, non posso crederci. Jon Ross è qui, lo fisso respirando faticosamente. Ci guardiamo, lui è piuttosto divertito mentre io no. Sono spaventata. Owen capisce che qualcosa non va perché noto che mi tiene la vita con una mano.
Lui è qui.
Non posso crederci.

Avrà mai un po' di tregua Hannah?
Vi lascio con una piccola domanda:
Chi è il vostro personaggio preferito del libro fin ad ora? È perché?
Xxx.

Restart. (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora