CAPITOLO 28.
Ci stacchiamo dal nostro abbraccio e restituiamo il carretto al proprietario, lo ringrazio e ce ne andiamo da lì. Mike si offre di guidare lui e a Laurence sta bene, io, Daniel e Ricky restiamo dietro in silenzio. Laurence singhiozza silenziosamente ed è come se avessi una morsa al petto, vedere mio fratello soffrire così fa male.
«Andiamo a prendere i bambini da sua madre, vi prego.» sussurra e Mike senza controbattere si dirige lì. Arriviamo e si asciuga le lacrime scendendo dall'auto, la sua camminata è lenta. Immagino che sta cercando di sorridere per i suoi bimbi.
«Sta malissimo..» sussurra Daniel e noi annuiamo.
«Chi se lo immaginava da Melissa..» continua Mike.
«Già, sembrava così pudica!» conclude Ricky ed io mi limito ad annuire, noto che sta tornando insieme ai bimbi e faccio segno di stare zitti.
«Ciao piccoli!» li saluto facendo sedere Natalie in braccio a me e Seth in braccio a Daniel. Natalie mi abbraccia e riesco a sentire tutto il suo bene, Seth invece batte il cinque a Daniel e a Ricky.
«Come mai siete insieme?» domanda la piccolina.
«Già, avete deciso di fare una gita tra fratelli?» chiede anche il piccolino facendo ridere la sorellina. Gli sorrido ed annuisco.
«Sapete gli zii avevano bisogno di stare un pochino con vostro padre.» replico io accarezzandogli i capelli. Mi sorridono dolcemente e continuano a parlare fra loro. Mi ricordano me e Ricky alla loro età, stavamo sempre insieme nonostante avessimo gusti totalmente diversi. Io amavo giocare con le bambole, lui invece preferiva fare skate oppure io preferivo prendere a pugni un sacco, lui invece no. Natalie è diversa da Seth, lei ama il canto come me e ballare, giocare con le bambole. Suo fratello invece è l'esatto opposto. Seth ama combattere, ama il baseball e secondo me da grande diventerà un Daniel in miniatura. Povero Laurence. In fondo nonostante le diversità questi due si vogliono un bene enorme, lo vedo da come Seth abbraccia sua sorella. Arriviamo a casa e Laurence entra subito correndo nella sua vecchia camera lasciando i bimbi al piano di sotto che giocano con papà. Noi siamo seduti sul divano a guardare la TV. Papà è ignaro di tutto, dovremo parlargliene ma lo faremo quando i bimbi se ne andranno. Dovrei iniziare a prepararmi per uscire con Owen ma il mio punto fisso in questo momento è mio fratello, magari dovrei disdire. Vengo distratta quando all'improvviso sento un urlo provenire da sopra e dei rumori di vetro, ci alziamo di scatto e restiamo un attimo a pensare.
«Zia perché papà urla?» mi domanda spaventata Natalie.
«Zia perché è arrabbiato?» domanda un poco dopo suo fratello, lancio un'occhiata a Mike che scuote il capo ed io sorrido ai bimbi.
«Papà è solo un po' stressato, continuate a giocare con nonno.» dico accarezzandogli i capelli, nei loro occhi si legge la paura e la tristezza per Laurence. Dannazione, è tutta colpa di quella. Decido di salire sopra, busso alla porta ma Laurence non mi apre quindi entro io. Per terra ci sono schegge di vetro e tutti gli abiti che c'erano nell'armadio e noto che ha persino rotto la foto del loro matrimonio che mamma mise per ricordare il suo bambino. Mi avvicino a lui e lo trovo accasciato al pavimento che si mantiene la testa con le mani. È distrutto, ed io posso capirlo. Ho provato la stessa sofferenza, non per un tradimento ma per altre cose ben gravi. Respira a fatica e da dei pugni al pavimento. Si alza ed urla di nuovo, sussulto. Non ho mai visto Laurence così. Di solito è tranquillo, calmo ora invece sembra impossessato.
«Adesso basta!» urlo anch'io per farmi sentire e lui mi guarda confuso. «Ci sono i tuoi bambini giù, le persone che ami di più al mondo e tu cosa fai? Urli come un pazzo! Metti il tuo culo in sesto e sii il Laurence che conosco. Il Laurence che non si arrende mai!» grido ancora puntandogli un dito contro. Mi guarda tristemente e annuisce. «Il Laurence che quando l'intero team di football lo prendeva per il culo, lui tornava a casa ridendo e beffandosi di loro. Il Laurence che non molla.» continuo il mio discorso decisa, deve capire che deve combattere per i suoi figli. «Quindi ripeto scendi di sotto, mostra uno dei tuoi più bei sorrisi e mostra a quella zoccola di Melissa che nessuno può abbattere Laurence Davis!» finisco con le lacrime agli occhi. Quanto avrei voluto che qualcuno mi avesse fatto un discorso così quando stavo male ma no, io sono fuggita. Sono scappata dai miei problemi. Mi abbraccia singhiozzando, mi stringe a se. Sento tutto il suo bene e la gratitudine. Lo amo, amo i miei fratelli e metterei la mia vita in pericolo per loro. Si asciuga le lacrime ed aggiusta la camera.
«Hannah cosa dovrei fare? Io non ci resto con lei!» dice mentre spazza i cocci, io alzo le spalle. Non lo so, ma deve aspettare. Al momento giusto farà qualcosa.
«Non lo so Laurence ma prenditi del tempo. Rifletti. Puoi anche andare via, fare un viaggio per schiarirti le idee, lo sai che puoi lasciare i bambini a me! Però dovrai parlarne con lei..» dico ma mi interrompo. Ho un'idea geniale.
«Abbiamo il telefono, possiamo farti avere la custodia dei bimbi immediatamente. Sul cellulare ci sono delle cose tremende!» I suoi occhi brillano e mi abbraccia in segno di grazie. Finalmente scendiamo e va dai suoi gioielli, li abbraccia ed io sorrido a quella visione. Mi butto sul divano gettandomi addosso a Daniel e lo abbraccio.
«Cazzo Hann sei peggio di un bue!» impreca ricambiando l'abbraccio. «Questo per cos'è?» domanda accarezzandomi i capelli. Alzo le spalle. Volevo un po' di coccole, tutto qua. Mi alzo quando bussano alla porta, è Owen. Cazzo, l'appuntamento. Gli chiudo la porta in faccia correndo di sopra a prepararmi. Metto velocemente una gonna attillata blu ed una maglietta bianca, indosso la mia giacca blu velocemente e vado in bagno per truccarmi un po'. Bussano alla porta della mia stanza.
«Daniel se sei tu va via..» urlo saltellando in camera cercando di infilarmi i tacchi e finisco addosso a qualcuno. Owen, è lui non Daniel. Sorrido imbarazzata per essere caduta proprio su di lui.
«Miss Davis già mi salti addosso?» sussurra ed io mi alzo dandogli un buffetto sul petto.
«Veramente no, cercavo di mettere le scarpe.» dico infilando finalmente il secondo tacco, Owen mi scruta.
«Vuoi davvero uscire con quella gonna?» dice indicandola ed io annuisco.
«Perché? Non ti piace?» replico in preda al panico. Ma che mi succede? Da quando voglio apparire bella per qualcuno?
«No...anzi ma è troppo corta, dove ti porterò ci saranno molti uomini.» dice allungando le mani verso le mie gambe cercando di allungare un po' di più la gonna. Sorrido e scendiamo, do un bacio a tutti e usciamo. La sua Range Rover nera è parcheggiata, sto per entrarci quando una voce familiare mi richiama.
«Hannah?» mi volto e un viso familiare mi si para davanti. Non può essere lui.
«Jacob?» dico sorpresa, perché lui è qui? Perché ogni persona londinese di mia conoscenza, è qui a Londra?
•ed ora chi è questo Jacob? Hannah quanta gente conosci! xD Hannah ed Owen lo fanno col pensiero, giuro. Laurence chi osa tradirti? Anche perché sei un figo pazzesco xD ipotesi su chi possa essere sto tipo?
Love y'all.
|ANNA 🙎|
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Restart. (IN REVISIONE)
ChickLit× I libro della duologia Restart × #33 06/08/2016. #45 11/08/2016 #48 25/10/2016 *** Hannah Davis. 19 anni. Vive a Londra, dopo essere fuggita da Los Angeles a causa di una gravidanza non voluta. Finiti gli studi e la gravidanza è andata male, Hanna...
