Capitolo 33

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Ho chiamato Fede un'infinità di volte ma non mi ha mai risposto, così decido di lasciargli un messaggio.
"Spero che tu possa riflettere bene a Modena, ma spera che quando hai riflettuto io sia ancora disponibile"
‹Grazie Benji di avermi ospitato stasera› dico
‹Di nulla sai che su di me puoi sempre contare e vedrai che ritornerà› dice
‹Non credo che questa volta mi perdona› dico
Squilla il telefono di casa. ‹Fede› mi annuncia
Dà fastidio vedere che chiama tutti tranne che me.
Alzo le spalle e lui risponde
Spero gli manco come lui manca a me.
Lascio Benjamin al telefono ed esco fuori il balcone.
Mi è mancato questo quartiere, il portico sotto il mio palazzo dove io e Martina facevamo lunghe chiacchierate.
Se chiudo gli occhi posso sentire ancora le nostre risate e le nostre complicità.
‹Silvia› mi sento chiamare
Apro gli occhi e vedo proprio Martina assieme a mio fratello, ovviamente loro ancora si frequentano, perché forse a lei neanche manco. Sono stata sempre io quella con problemi.
Non ho voglia di parlarle, quindi la ignoro ed entro. ‹Posso parlarti cinque minuti?› la sento dirmi
Mi mordo il labbro e mi ritrovo ad annuire
‹Ti aspetto giù› dice
Annuisco di nuovo e scendo, ‹vado un attimo giù› dico a Ben che sta cucinando, ‹spero che sia commestibile›
‹Vaffanculo› dice
‹Scherzo, ti voglio bene› dico, ‹che voleva prima Fede al telefono?›
‹Nulla di interessante, sicuramente dobbiamo salire a Milano per delle cose da sbrigare› dice
Annuisco e scendo per parlare con Martina.
Ci mettiamo sotto il loro portico, ‹sono contenta che sei passata› dice
‹Sono solo venuta a cercare Federico› confesso
‹Ah› dice.
Silenzio. E fa male vedere questa situazione tra me e lei.
‹Sono stata una stronza a mentirti sul fatto che mi stavo frequentando con tuo fratello› dice. Ha la voce roca. ‹Non ho approfittato della nostra amicizia per fidanzarmi con lui perché anche per me valeva la storia che il fratello della migliore amica non si tocca›
Tace per qualche minuto
‹Ho provato a farmi piacere un altro ragazzo e a fingere che non esistesse ma ne parlavi così tanto che era diventato quasi un argomento importante› dice
‹Se me lo avresti detto che eri innamorata di lui, forse ti avrei anche aiutato ma tu hai preferito fare di nascosto› dico
‹Si, forse ha ragione, dovevo aprirmi con te e raccontarti tutto come tu hai fatto con me ma avevo paura della tua reazione. Dici sempre che non vuoi nessuna ragazza per lui...›
‹Sai che dico sempre una marea di stronzata› dico
‹Mi dispiace Silvia, mi manchi e quando vedo due migliore amiche assieme penso a noi due› dice
Devo dirle che anche a me è la stessa cosa?
‹Ho solo tuo fratello che mi sta vicino ma so che prima o poi lui si annoierà a stare sempre con me›
Mi mordo il labbro per non ridere. ‹Sarà difficile che si annoia, non può stare senza di te neanche un minuto, è stupidamente innamorato› dico
Mi accorgo che anche lei stava cercando di trattenersi dal non ridere però nessuna delle due resiste e scoppiamo a ridere. Quella risata tra migliore amiche dopo aver litigato per un tradimento. E poi ci abbracciamo a lungo ridendo ma anche piangendo.
‹Allora con Fede? Benji mi ha detto che siete tornati insieme› dice
‹Eravamo ritornati insieme ma mi ha lasciato ieri sera per un stupido video, e io ieri gli avevo preparato una cenetta romantica› dico
‹Gli hai parlato oggi?› dice
‹Pensavo che fosse qua invece è andato a Modena› dico
‹Raccontami com'è la nuova scuola?›
‹Orribile, tutte che guardano dal alto verso il basso›
‹Emanuela 2.0?› dice
‹Si, forse, ma almeno con lei ci sono diventata amica... chi lo avrebbe mai detto?›
Squilla il suo cellulare e la sua suoneria di Eminem, ‹questa musica?› dico
‹Indovina chi è stato› dico
Scoppio a ridere, ‹è in fissa con questo cantante›
‹Molto come la sorella con Benji & Fede› dice
Sorrido mentre lei risponde alla chiamata, ‹okay adesso arrivo› dice e chiude il telefono, ‹devo andare› dice e mi abbraccia, ‹mi sei mancata tantissimo amica mia, a Natale mi autoinvito a casa di vostro padre›
‹Non vedo l'ora› dico poi ci salutiamo e dopo cena con Benji vado a salutare mia madre e perdonare anche mio fratello.
Non mi va di usare le chiavi, quindi suono il campanello e mi viene ad aprire Emanuela. ‹Non dirmi che sei ritornata?›
‹Ciao anche te e comunque no sono solo passata› dico
Entro e vado a salutare mia madre la quale mi abbraccia neanche fossi appena ritornata dalla guerra. ‹Sei di ritorno?›
‹No, con papà adesso mi piace stare› dice
‹Sono felice sentirtelo sentire› dice
In salone vedo il suo compagno e non abbiamo un rapporto così stretto ma un abbraccio non si nega a nessuno. Poi vado verso la camera di mio fratello e busso piano
‹Da quando adesso bussi per entrare in camera mia?›
‹Io ho sempre bussato, sei tu quello che non bussavi mai› dico, ‹ho riflettuto bene e ho pensato che non c'è nessuna ragazza più perfetta di Martina per te›
Il suo sorriso si allarga a sentire il nome Martina come io quando sento il nome Federico. Siamo proprio fratelli.
‹Ma se la fai soffrire sei morto› dico
‹Non ne ho proprio intenzione di farlo, con Fede?›
Ecco le lacrime risalire. ‹Mi ha lasciato› dico
‹Mi dispiace, mi piaceva Fede, visto uno che faceva sul serio›
‹Era l'unico› gli ricordo
‹Ah vero› dice
Guardo l'ora, ‹meglio che vada, domani ho scuola›
‹Verremo a Natale›
‹Ci conto›.
Passo in camera mia per prendere alcune cose per la mia camera ad Avezzano. Saluto di nuovo mia madre e poi Benjamin mi accompagna alla stazione.
‹Gli parlerò a Federico e cercherò di farlo ragionare› dice prima di separarci a Termini
‹Grazie, sei un vero amico Ben› dico abbracciandolo.

Ho appena perdonato due persone importanti della mia vita, ma ne ho perso un'altra altrettanto importante.

Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta!Where stories live. Discover now