Capitolo 15

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Mi giro e mi trovo quasi a pochi centimetri dalle labbra di Federico.
Non lasciarti corrompere e mi allontano da lui appoggiandomi al lavandino.
‹Questo è il bagno delle donne› gli faccio notare, ‹so che hai qualche problema di orientamento sessuale però la figura sulla porta è abbastanza chiara, senza vestito è uomo e con vestito è donna›
‹Il mio è abbastanza evidente› dice avvicinandosi a me
‹Dovremo andare, ci staranno aspettando e...› dico
‹Che cosa devo farti per avermi umiliato davanti a tutti?› domanda
Alzo le spalle. ‹Non mi fai paura› dico.
E' pericolosamente vicino.
‹Peccato che sei così infantile perché sei così bella› dice Fede iniziando ad accarezzarmi il braccio e ride vedendo l'effetto che mi fa solo sfiorandomi
‹Mi desideri, anche se tu lo neghi ma il tuo corpo parla per te› dice e continuava a scorrere lungo il mio braccio molto lentamente. ‹Reagisci come tutte le altre›.
Quel tutte le altre mi ferisce più di tutte, mi allontano, ‹sei veramente un grandissimo coglione› dico andando ad aprire la porta, ‹io non sono come le altre› spingendo di più la maniglia.
Perché questa maledetta porta non si apre?
‹Di nuovo la stessa situazione con la maniglia› dice Fede calmo e pacato
‹Non si apre› dico
‹Sei una femmina, spostati che faccio io›
Mi sposto, ‹maschilista del cazzo›
Lo vedo armeggiare con la porta, ‹allora genio?› domando
‹Non si apre niente daffare› dice arrendendosi
‹Poi io sarei la femmina› dico
‹Provo a chiamare Ben› dico ma appena prendo il cellulare si spegne di colpo, ‹merda si è scaricato, il tuo funziona?›
Controlla nelle tasche. ‹Lasciato nel camerino› dice
‹Fottiti› dico e decido di iniziare a sbattere sulla porta, ‹c'è qualcuno? Sono rimasta chiusa nel bagno› urlo sbattendo sulla porta non viene ad aprirmi nessuno.
Non è possibile che non fanno un cazzo di giro prima di chiudere.
‹Hai finito?› domanda Fede seduto sul lavandino, tranquillo
Non gli rispondo e salgo sul lavandino provando ad arrampicarmi per tentare aprire dalla finestra
‹Silvia, così ti ammazzi› dice
Sento le mani di Fede sui miei fianchi e mi costringe a scendere, ‹lasciami idiota non toccarmi› dico divincolarmi e alla fine dopo vani tentativi di liberarmi gli cado addosso a Fede.
Non è una posa perfetta visto che sono sopra di lui e sto letteralmente morendo dalla voglia di baciarlo.
Cerco di alzarmi e mi siedo appoggiata al muro.
Credo che siano le due del mattino e noi siamo chiusi in un bagno della discoteca di Roma.
Mi tolgo le scarpe e mi allungo, quando mi volto verso lui sta dormendo e gli accarezzo il suo ciuffo.

‹Che carini i piccioncini, volevano passare una serata da soli› dice voce, apro gli occhi e vedo due signore delle pulizie, poi mi accorgo di essere praticamente abbracciata a Fede, mi allontano subito
‹Non è come sembra, stiamo rimasti chiusi in bagno› dico
Loro mi sorridono ed escono. Mi avranno creduta? Faccio per svegliare Federico e poi ci avviamo verso l'uscita.
‹Che cosa vuoi fare? Un giro per Roma?› domanda
‹Scordatelo, io ritorno ad Aprilia perché il mio fidanzato mi starà aspettando› dico
‹Oh povero, se fosse stato preoccupato ti sarebbe venuto a cercare ieri ma non è venuto› dice
Non gli rispondo e vado alla fermata dell'autobus per prendere il primo che va alla stazione Termini.
Alla stazione mi sento osservata da alcune ragazze ma solo due minuti dopo mi accorgo che non stanno guardando me, ma Federico.
Ci vengono vicine e timidamente gli chiedono una foto. ‹Tu sei la fidanzata di Benjamin Mascolo?› mi chiedono
Non mi aspettavo quella domanda.
Guardo Federico. ‹Ci stiamo conoscendo› dico senza sporgermi troppo
‹No, solo che abbiamo visto una storia di lui assieme a te ed eravamo curiose›
Sorrido.
‹State bene insieme› dicono
‹Grazie› dico.
Federico sospira e le ragazze non capiscono perché si comporta in questo modo. ‹Non ha dormito stanotte, quindi è di pessimo umore, dovete scusarlo› dico
Guardo sullo schermo e noto che Nettuno è appena arrivato al binario 13. Saluto le ragazze e ci dirigiamo verso il binario.
‹Sei pessimo lo sai?› domando
‹Non ho detto nulla› dice
Meglio che non ci discuto.
Arrivati ad Aprilia, prendiamo l'autobus che ci porta davanti al nostro palazzo e poi tiro dritto verso il mio portone. ‹Dove sei stata?› domanda mia madre
‹Sono andata a dormire da Martina› mento.




***

La mattina seguente, dopo scuola, vado a trovare Benjamin ma bussando alla porta mi viene ad aprire un ragazzo sconosciuto. ‹Tu chi sei?› domando
‹La domanda è un po' contorta› dice lui con un accento modenese, ‹Alexander Mascolo piacere›
Ah il fratello di Benjamin. Me lo immaginavo diverso da come me lo aveva descritto lui ma è un be ragazzo con gli stessi colori degli occhi azzurri celesti e i capelli castani.
‹Silvia piacere› dico, ‹Ben è in casa?› domando
‹Sotto la doccia›
‹Ah posso aspettare che finisce?› dico
Lui annuisce facendomi entrare e mi vado a sedere sul divano con la speranza che di non incontrare Federico ma se non mi è venuto ad aprire lui la porta significa che non è in casa sicuramente starà da Emanuela.
Ho messo il canale MTV per ascoltare un po' di musica quando all'improvviso mettono Lettera.
Sono tutta impegnata a cantare quando non mi accorgo di essere osservata.
‹Vedo che ti piace la canzone› dice
Mi giro di colpo e vedo Benjamin con un solo asciugamano alla vita, e credo di essere diventata rossa per l'imbarazzo.
Anche lui non è da meno a petto nudo, non avrà gli addominali scolpiti come Federico ma anche lui il suo bel fascino. ‹Ciao› dico
‹Ciao› dice poi mi attira a sé e mi bacia, gli allaccio le mani attorno al collo ricambiando il bacio. Fino a quando non sento sbattere furiosamente la porta.
E voltandoci ci accorgiamo che sono Federico assieme a Emanuela.
‹Rompila già che ci sei› dico
‹Non avevi detto che non venivi a cena?› domanda Benji
‹Abbiamo cambiato piani all'ultimo motivo, vi diamo fastidio?›
‹Assolutamente no› dico
‹Mi servirebbe una mano in cantina› dice Federico
‹Lo sai che sono claustrofobica›
Cazzo centra questo con la cantina?
Federico mi guarda. ‹Scordatelo› dico
‹Hai paura di me?›
‹Che cazzata ovvio che no, non voglio venire con te perché sono venuta per stare con Benjamin e...›
‹Penso che due minuti possa aspettarti, ti prego è urgente› dice
Sbuffo. ‹Va bene, ci vengo› dico. Do un veloce bacio a Ben e seguo Federico in cantina.
Apre la porta della cantina e mi fa entrare per prima, ‹questa gentilezza? L'hai appresa da Benjamin?› domando
Sbuffa a sentire il nome Benji o solo a me è parso. ‹Allora?› chiedo
Si tocca il ciuffo nervosamente. ‹In realtà...›
‹Non dirmi che non ti ricordi che cosa dovevi prendere che ti picchio› dico
‹No, in realtà non c'è nessuna cosa da prendere› mi confessa
Volevo ammazzarlo. ‹Cosa?› domando
‹Era solo una scusa per parlarti› dice
‹E se non venivo?›
Alza le spalle. Lo vedo parecchio diverso.
‹Perché mi tratti male?› domanda
‹Non ti tratto male, ti tratto come tu tratti me› dico. Che giro di parole pazzesco.
Mi viene vicino. ‹Dammi un'altra possibilità per dimostrarti che sono cambiato› dice
‹Non posso› dico
‹Non puoi o non vuoi?› domanda
‹Fede, io ti ho dato il mio cuore e tu l'hai usato› dico andando verso la porta chiusa, ‹dammi la chiave› dico
Appoggio la mano sinistra sulla mia e faccio un sussulto
‹Ti dimostrerò che sono cambiato› e appoggia le labbra sulle mie delicatamente. Dopo il mio inutile tentativo di ribellarmi al suo bacio, e quando però Fede mi morde leggermente il labbro inferiore, ogni mia difesa crolla definitivamente e ricambio il bacio.

Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta!Where stories live. Discover now