Capitolo 49

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ll treno delle 18 è ormai perso e non mi va di prendere quello tardi, anche perché non riuscirei a prendere la coincidenza per Avezzano. Mio padre questa volta mi ammazza.
‹Silvia dovremo fermarci› Fede
‹Perché?›
Mi fa segno di guardarmi intorno, ‹siamo alla Warner e in più nell'ufficio del direttore›
‹Scusa, però possiamo andare in albergo› dico
‹La cosa mi piace› dice.
Così mentre lui chiama un albergo per una notte, io provo a chiamare mio padre
‹Sei sul treno?›
‹Papà giuri che non ti arrabbi?›
‹Non sei sul treno vero?› domanda
Mi mordo il labbro. ‹Mi dispiace, mi sono distratta›
‹Sei con Federico immagino?›
‹Si› dico
‹Diciamo che sono tranquillo che sei con lui, e non sola› dice
‹Grazie papà, ci vediamo domani› dico
‹A domani› dice e poi chiudo la chiamata.
‹Fatto, prenotato› dice Fede, ‹risolto con tuo padre?›
‹Si, non si è arrabbiato, diciamo che si sente tranquillo se sto con te› dico
Sorride. ‹Fame?› chiede
‹Non tanto, almeno non di cibo› dico
‹Sei impaziente come sempre› dice
Sorrido.
Mi bacia e poi si avvia verso l'uscita sistemandosi il ciuffo, ‹secondo te lo devo tagliare il ciuffo?› dice
‹Cosa? Adoro il tuo ciuffo› dico poi mi viene in mente un'idea. Prendo il suo telefono dalla tasca dei jeans e vado su Instagram, su storie. Lo inquadro e faccio un sondaggio. ‹Ciuffo si o ciuffo no?"› e pubblico. ‹Adesso vediamo il giudizio delle tue fan›
‹Sei tremenda› dice baciandomi.
Arriviamo all'albergo con cinque stelle e spero che paghi lui tutto perché io tengo massimo venti euro per il biglietto per domani.
Fatto il check-in, la signorina ci dà le chiave della nostra stanza e noi ci avviamo verso l'ascensore. ‹Come facevi a sapere che ero qua?› domando
‹Martina›
‹Glielo anche pregato di non dirtelo› dice
‹Non me l'ha detto esplicitamente, stavamo giù in giardino tutti insieme quando hai chiamato› dice
Sorrido.
‹Volevo aiutarvi› dico
‹Infatti mi è piaciuto tantissimo il tuo gesto› dice.
Mi faccio una doccia veloce per rinfrescarmi e indosso una felpa di Federico e i jeans che avevo prima visto non ho con me nulla. Non era previsto questo nel mio programma. E poi scendiamo a cena al ristorante dell'albergo. ‹La cena è compresa immagino?› dico
‹Tranquilla, non pensarci a questo, vedila come una luna di miele› dice
‹Luna di miele eh?› dico.
Mentre aspettiamo che ci servano gli rubo nuovamente il telefono per vedere a che punto sta il sondaggio. ‹99% per ciuffo si, quindi anche per le tue fan non devi tagliartelo› dico. Poi scorrendo la sua tl di instagram per sbaglio noto una foto di una ragazza in bikini e il suo like. ‹E questa chi è?› gli chiedo
‹Nessuna›
‹Perché allora metti il mi piace alle sue foto?› dico
Si, può sembrare da fidanzata psicopatica ma non posso tollerare che metta like ad altre ragazze mezze nude. Perché è come se mi tradisse.
‹Mi sarà scappato› dice
‹Scappato? Ah certo, anch'io adesso metto un like a un ragazzo in boxer, e ti dico che mi è scappato› dico
‹Non lo hai fatto davvero?› chiede
‹No, ovvio che no› dico. Si, ero tentata a uno ma solo per far un dispetto a Federico ma mi sono fermata.
‹Se ti dà così fastidio, glielo tolgo› dice prendendomi il telefono e le disdice il like, ‹anzi la smetto anche di seguire›
‹Non ci posso credere che la seguivi anche, sei veramente squallido e non ho più fame› dico lanciando il tovagliolo sul tavolo e ritorno in camera.
‹Silvia aspetta, non fare così› mi urla dietro.
Mi raggiunge in stanza e io stavo facendo lo zaino. ‹Che stai facendo?› dicembre
‹Vado alla stazione› dico
‹Non ti faccio andare da sola e a quest'ora alla stazione› dice
‹Tu non puoi obbligarmi a non andare› dico
Mi afferra per la mani. ‹Sei veramente arrabbiata per il follower di quella ragazza?›
‹Si› dico.
E so che può essere infantile tutto ciò, ma a voi non darebbe fastidio venir a sapere che il vostro fidanzato segue altre ragazze magari con un fisico più figo del vostro? A me si, quindi se non vi dispiace ho tutto il diritto di arrabbiarmi.
‹Non so neanche perché l'abbia seguita› dice, ‹non è neanche il mio tipo›
‹Oh no Federico il leccaculo con me non attacca› dico
‹Non faccio nessun lecca culo sono serio› dice, ‹io voglio solo te, con le tue imperfezioni, i tuoi difetti›, si avvicina, ‹e l'unico corpo che vorrei baciare e accarezzare in questo momento è soltanto il tuo›
‹Federico non...› dico ma lui mi interrompe baciandomi sulle labbra, poi scende lungo il collo mentre le mani sono sulle mie cosce, molto lentamente si alzano fino al bordo della felpa.
‹Solamente il tuo› ripete tra sulle labbra mentre mi spinge contro il letto facendomi cadere sopra, e lui si posiziona sopra di me.
Non oppongo neanche più resistenza perchè anch'io lo desidero moltissimo. Poi entra dentro di me. Quando siamo al culmine del piacere, veniamo entrambi urlando poi crolliamo uno accanto all'altro.
Non mi stancherò mai di farlo con Federico, ogni volta che lo facciamo mi sento sempre più innamorata di lui. Non potrò mai essere di nessun'altra se non di Federico Rossi.
‹Sei ancora arrabbiata?› dice al mio orecchio
‹Un pochino si› dico
Mi bacia. ‹Buonanotte› sussurra abbracciandomi e ci addormentiamo abbracciati.

La mattina seguente mi sveglio e Federico non è letto con me ma stavo per alzarmi e andare in bagno bussano alla porta. ‹Chi è?› dico alzandomi
‹Servizio in camera› dico
Non ho ordinato nessun servizio io da quanto ricordo. Alzo le spalle aprendo e sulla porta vedo Fede vestito da cameriere. Sorrido, ‹hai cambiato mestiere?›
‹Servizio in camera› dice mostrandomi il carrello
Lo faccio entrare. ‹Buon giorno› dico baciandolo
‹Buongiorno, e non ho mai notato che hai delle bellissime gambe› dice
Arrossisco e mi siedo sul letto mentre Federico si improvvisa cameriere, ‹o chef consiglia...cappuccino e cornetto al cioccolato, un succo all'arancia e una mela›
‹Si vede che mi conosci bene› dico prendendo il cornetto
‹Perfettamente e so che alla mia fidanzata piace mangiare› dice dando un morso al mio cornetto, ‹vado a cambiarmi intanto›
‹Treno perso› dico con il sorriso
‹Fanculo Silvia› dice
‹Ti amo› dico poi si chiude in bagno mentre io finisco la colazione.
Poi mi vesto in camera con gli stessi vestiti di ieri e busso, ‹ti manca ancora tanto?› domando ma la porta è aperta, decido di entrare e lo vedo che si sta facendo la "barba". ‹Ti eserciti per quando l'avrei veramente?›
‹Oggi ti sei svegliata simpatica...con queste battutine› dice
Mi piace prenderlo in giro su questo argomento, sul fatto che ha 23 anni non abbia ancora la barba, o un filo di baffi. A mio fratello gli è venuto a 16 anni circa ed era fastidiosa quando doveva darmi un bacio sulla guancia.
Vado verso il gabinetto e...‹cazzo› esclamo
‹Che è successo?›
‹Mi è arrivato il ciclo›
‹Ecco adesso spiegato perché eri così isterica ieri sera›
Gli lancio un asciugamano addosso. ‹Io non ero isterica› dico, ‹mi prendi gli assorbenti dentro la borsa?›
Lui esce dal bagno per ritornarci con gli assorbenti, ‹mi hai distratto dal mio lavoro›
‹Scusami ti dovrebbero rimanere qualche pelo di barba›
Quando sto per uscire, mi avvicino e lo bacio. Ma lui se ne approfitta per sporcarmi con la schiuma da barba
‹Non vale› mi lamento
‹Almeno useremo la schiuma› dice.




***



A Roma.
Arriva prima il treno per Nettuno, quello che deve prendere Federico. ‹Ci vediamo sabato› dice
‹Non potevi stare da me?›
‹E dopo chi lo sento Benjamin› dice
Sorrido. ‹Fai buon viaggo› dico.
Fede si avvia al treno ed io invece ritorno al piano di sotto perché vorrei fargli un regalo. Ma appena entro in un negozio maschile mi sento spaesata, ‹ha bisogno di una mano?›
‹Si vorrei fare un regalo al mio ragazzo›
‹Che taglia porta?›
‹M›
Mi fa vedere svariate maglie monocolore tutte uguali e nessuna mi convince. Poi non ero neanche molto convinta di fargli una maglietta. Ringrazio la signorina ed esco dal negozio.
Ho ancora quaranta minuti scarsi prima dell'arrivo del mio treno quando passo davanti ad un negozio di giocattoli rimango abbagliata a un peluche adatto proprio per Federico. Si tratta di un Olaf, il pupazzo di neve di Frozen.
‹Quanto costa quel peluche?›
‹Dieci euro›
Neanche tanto, così decido di prenderlo.
Dopo aver pagato uscendo vengo travolta da uno ragazzo che mi fa cadere la busta ‹Scusami› dico abbassando per raccoglierla quando le nostre mani si sfiorano, alzo lo sguardo e mi incrocio con due occhi marroni.

Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora