Capitolo 20

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Ignoriamo il campanello e continuiamo a baciarci, però ancora continuano a bussare. ‹Meglio che vai a vedere che cosa vogliono› dico
Federico sbuffa e si dirige verso al piano superiore, mi rivesto e lo raggiungo.
‹Mamma che cavolo ci fai qua?› chiede
Oddio Morena. Non sono pronta per essere presentata a sua madre.
‹Volevamo passare un weekend in montagna ma tu ci hai preceduti› dice
‹Volevamo chi?› chiede
‹Tua sorella› dice
Federico mi fa segno di avvicinarmi.
‹Non pensavo che fossi in compagnia› dice la madre
Arrossisco. ‹Piacere Silvia› dico
‹Ah ti fidanzi e non ce lo dici› dice
‹Saremo passati domenica› dice
Non gli credo
‹Però è giovane, che cosa fai nella vita?› mi chiede
‹Vado a scuola, l'ultimo anno› preciso
Entra Valentina, la sorella, ‹se mi avvertivi forse non saremo venuti›
‹Perché devo avvisare per venire qua?›
‹Adesso sono cavoli tuoi lo sai› mi dice venendo verso di me e mi abbraccia, intanto Fede mi dice di aver pazienza con il labiale.
Da un week-end romantico che doveva essere è finito per essere un week-end in famiglia Rossi.
‹Avete pranzato?› domanda la madre
‹Stavamo per cucinarci› dice
‹Preparo qualcosa io› dice lei
‹Non si preoccupi possiamo far da noi› dico
‹Che cara ragazza, lo faccio con piacere› dice.
Sorrido poi noi ci dirigiamo verso il piano superiore lasciando Morena ai fornelli.
‹Sembrano simpatici› dico
‹Infatti sembrano, dove eravamo rimasti?› dice
‹Non siamo più soli› gli ricordo.
‹Siamo timide eh› dice
Alzo le spalle. ‹Non mi va che tua madre deve cucinare anche per noi, vorrei aiutarla›
‹Sei così premurosamente dolce› dice baciandomi e poi mi segue mentre scendo giù ad aiutare la madre a preparare la cena.
Ceniamo insieme seduti attorno al tavolo. ‹Come vi siete conosciuti?› dice Vale
‹Al loro concerto, sono una loro fan› confesso
‹Ah amore a prima vista› dice
Guardo Federico. ‹Potremo dire così› dico, ‹anche se Fede ha fatto lo stronzo prima di metterci insieme veramente›
‹Tipico di lui, deve farsi prima desiderarsi dalle donne›
‹Le donne mi amano solo a presentarmi› dice
Lo colpisco sulla spalla. ‹Smettila di fare il modesto› dico e lui si gira verso di me lasciandomi un bacio casto sulle labbra.
‹Con Benjamin come vanno le cose?›
Tossisco. Stiamo su tasto dolente.
‹Male in questo momento, abbiamo avuto una piccola discussione› dice
‹No, come mai?›
Mi auto indico. ‹Colpa mia› dico
‹Non ci credo, innamorati della stessa ragazza› dice
‹Succedono anche nelle grandi amicizie› esclama Federico.
Dopo cena aiuto Morena ad apparecchiare la tavola e lavare i piatti mentre Federico è sotto la doccia. ‹Sono felice di averti conosciuta› mi confessa
‹Anch'io sono contenta di averla conosciuta› dico.

Saluto entrambe e raggiungo Federico in camera. È uscito dalla doccia con un asciugamano in vita e capelli bagnati. ‹Finito di corteggiare anche la mia famiglia?› dice
‹Anche?› chiedo
‹Si, anche prima hai corteggiato me› dice.


La mattina seguente scendo in cucina mentre Fede ancora dorme e qua vedo la madre preparare la colazione. Succo. Pane tostato. Frutta. Latte. Tè. Caffè. A casa mia una colazione del genere non esiste.
‹Buongiorno›, dico sedendomi al tavolo e mi servo una tazza di caffè
‹Buon giorno, Fede ancora dorme?› domanda la madre
‹Si, dici che prima di mezzogiorno si sveglia?› chiedo
‹Scordatelo, mio fratello non è un mattiniero› dice Valentina
Sorrido prendendo una fetta di pane tostata e la marmellata.
‹Che c'è da ridere di prima mattina?› domanda Fede e si viene a sedere vicino a me, ‹buongiorno tesoro› dice baciandomi e si serve una tazza di caffè. ‹Mamma hai fatto una colazione per un esercito› dice
‹Non sapevo che cosa voleste, così ho messo un po' di tutto› dice
‹Tutto apposto, io mangio tutto› dico
‹Si vede› dice Federico
‹Mi stai dando della grassa?› domando
Nega con la testa quando squilla il suo cellulare. Lui rifiuta la chiamata senza neanche guardarlo e mi bacia.
‹Silvia hai voglia di fare shopping con me?› domanda Vale
‹Va bene› dico
‹Posso venire con voi?›
‹No Fede, riuscirai a stare lontano da lei› dice la sorella.

Adoro vedere i due fratelli battibeccare. Mi ricordo me e mio fratello.
‹Allora vado a prepararmi› dico portando le cose della colazione al lavandino.



Ritorniamo dallo shopping cariche di buste e anche molte stanche. Ho un mal di piedi tremendo, mannaggia a me quando ho deciso di mettermi queste scarpe alte.
In camera la prima cosa che faccio è togliermele. ‹Avete svaligiato il negozio› esclama Federico entrando in camera
‹Devi vedere che vestiti elegantissimi ha preso la tua fidanzata› dice facendomi l'occhiolino.
Durante il tragitto avevamo deciso di fare uno scherzo a Federico.
‹Ma alla fine quella guardia che fissavo mentre ti stavi provando il vestito rosso?› domanda Vale
‹Mamma mia, tanta roba› dico
‹Davvero› dice lei
Federico si intromette. ‹Di che guardia parlate?› domanda
‹Uno che guardava la tua fidanzata› dice
‹Immagino che è stato al suo posto› dice
Io e Valentina ci guardiamo cercando di non ridere mentre Federico si sta divorando dalla gelosia.
‹Vale, non ci riesco, mi fa pena vederlo così› dico
‹Va bene, va bene› dice lei uscendo dalla stanza.
Quando siamo soli, mi avvicino ma lui mi scosta. ‹Dai stavamo scherzando Fede, volevamo solo prenderti in giro›
‹Bello scherzo› dice
‹Non c'era nessuna guardia lo giuro› dico, ‹sei tanto arrabbiato?›
‹Si› dice
‹Il mio cuore appartiene solo a te› sussurro
Federico dopo qualche minuto di broncio mi guarda, ‹stavi veramente scherzando?›
‹Si, stavamo scherzando› dico
‹Non farmi più scherzi del genere›
‹Dai era divertente› dico.
Nel pomeriggio facciamo un'altra breve passeggiata intorno e poi verso le cinque carichiamo le nostre valigie in macchina, salutiamo la madre e la sorelle e partiamo per ritornare alla realtà.
Questo week-end è stato magico e anche romantico, quelle poche ore che stavamo insieme. Si volevo che succedesse ma avremo altre opportunità per avere la notte magica.

Sto ancora dormendo quando sentoFederico baciarmi sul collo, sulla mandibola e infine sulle labbra
‹Smettila› dico divincolandomi. È veramente impossibile resistergli.
‹Siamo arrivati› dico.
Apro gli occhi e stiracchiandosi. ‹Di già? È durato poco il viaggio›
‹Ma se hai dormito tutto il tempo› dice
‹Ero stanca› dico.
Mi sporgo verso di lui, ‹grazie del bellissimo weekend Federico› dico, ›domaninon mi vedrai per tutto il giorno però›
‹Come mai?›
‹Scuola poi sarò a studiare con Martina› dico
‹Cercherò di resistere oppure posso venire la sera a disturbarti› dice
‹Lo sai che non disturberesti› dico, mibacia prima di scendere dalla macchina.
‹Buonanotte piccola, sognami› dice
‹Sempre› dico.    

Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta!Where stories live. Discover now